L'espulsione di Fognini sul NY Times: "Era ora!". E si cita Ubitennis

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L’espulsione di Fognini sul NY Times: “Era ora!”. E si cita Ubitennis

Il titolo è: “Un’esplicita invettiva costa a Fognini l’espulsione dagli US Open. Ed era ora!”. Gli insulti al direttore

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Day 6, il video commento di Ubaldo: Federer e Nadal vincono, Fognini squalificato

Questa è una traduzione di un articolo del New York Times. Clicca qui per l’articolo originale. 

Una delle più grandi vittorie occorse agli US Open lo scorso sabato, non si è vista sul campo da tennis. Ed è stata ancora più dolce di una buona performance sportiva, persino più soddisfacente. Si è materializzata quando il tennista italiano Fabio Fognini è stato messo alla porta. Fognini – testa di serie numero 22 in singolare che aveva perso al primo turno, ma era arrivato al terzo turno in doppio – si è visto sospendere la possibilità di giocare gli US Open dopo un censurabile turpiloquio nei confronti di un giudice di sedia donna, nel corso del suo primo turno di mercoledì.

Una scarica di insulti in italiano verso Louise Engzell, arbitro esperto, definendola con termini irripetibili. Multato di 24.000 dollari per condotta antisportiva, adesso affronta una punizione ben più seria. Sabato, il board dei Grand Slam, che comprende ufficiali dei quattro tornei dello Slam, ha annunciato in un comunicato di star investigando per verificare de Fognini ha commesso un major offense durante il match. L’esito non è stato comunicato, ma una major offense, secondo le regole degli Slam, include violazioni come un singolo episodio di comportamenti oltraggiosi o “condotta contraria all’integrità del gioco”. Se il board certifica la major offense, Fognini potrebbe vedersi comminata una multa fino a 250.000 dollari, e potrebbe essere interdetto permanentemente dai tornei dello Slam. Basandosi su quanto visto agli US Open nella socrsa settimana, sanzioni del genere non dovrebbero essere impossibili.

In ritardo, Fognini si è poi scusato su Twitter giovedì, dicendosi dispiaciuto per i suoi tifosi, ma non per l’arbitro. “Una brutta giornata, che però non giusitfica il mio comportamento durante il match”, ha scritto in italiano. “Anche se sono una testa calda (e sebbene nella magior parte delle volte credo di avere avuto ragione) ho sbagliato. Alla fine è solo una partita di tennis”. È un bene per il tennis dunque, che si prenda posizione contro una violenza nei confronti di una donna.
Lo scorso luglio, la ITF ha interdetto il capitano di Fed Cup, ed ex stella del tennis modniale, Ilie Nastase da qualsiasi evento ITF fino al 2019, e da qualsiasi ruolo nella Fedrazione fino al 2021, per le sue uscite sessiste e razziste. È stato anche interdetto dal Roland Garros, e gli ufficiali di Wimbledon non l’hanno invitato nel Royal Box. Durante un match di Fed Cup lo scorso Aprile, Nastase, campione a New York nel 1972 e al Roland Garros nel 1973, ha fatto avances sessuali nei confronti del capitano britannico Anne Keothavong, insultando poi sia lei che la tennista Johanna Konta. Ha poi proseguito con minacce nei confronti degli ufficiali di gara, e ulteriori commenti razzisti circa il colore della pelle del figlio di Serena Williams. Nastase ha poi anche avuto il coraggio di fare appello.

Nel caso di Fognini, è probabile che gli ufficiali si prendano del tempo per addivenire ad una conclusione. Considerando il suo comportamento in passato, però, non dovrebbero esserci dubbi. Ed ecco un’altra certezza: dopo aver infranto le regole con il suo comportamento rude, più volte, Fognini ha problemi a imparare una lezione, anche pagando multe salate. Gli ufficiali non possono farlo continuare così.

La vicenda Fognini in apertura sulla homepage di sport del New York Times

Oltre alle oscenità sputate durante il suo match di mercoledì – catturate da telecamere e microfoni – Fognini era già stato multato di 27.500 dollari a Wimbledon nel 2014 per condotta antisportiva, che includeva turpiloquio e oscenità. Quell’anno si scusò anche ad Amburgo, quando si riferì all’avversario serbo Filip Krajinovic con insulti razzisti, definendolo uno “zingaro”. Commentl su Twitter scusandosi, dicendo di aver commesso un errore e di non voler offendere nessuno. “Conosco Filip molto bene e chiunque pratichi uno sport sa che a volte ci si lascia prendere la mano e si dicono cose senza senso” scrisse, dimenticando di segnalare che in passato si era già lasciato prendere la mano troppe volte.  

Fognini non è rimasto in giro sabato dopo l’espulsione, andando via apparentemente senza avvisare il suo partner di doppio Simone Bolelli, di averlo costretto a ritirarsi. Se n’è andato proferendo parole spiacevoli nei confronti di Ubaldo Scanagatta, un giornalista veterano fondatore di ubitennis.com. “Fognini mi ha detto: “Ti rompo il telefono in testa!Scrivi, scrivi imbecille, idiota!” ha detto Scanagatta, postando poi su Twitter l’accaduto. Il lato positivo: mentre Fognini diceva queste cose, stava andando a prendere i bagagli.

Traduzione a cura di Carlo Carnevale

Nel frattempo, si è giocato anche a tennis, in questo sabato Newyorkese. Ecco il commento del direttore e dell’Hall-Of-Famer Steve Flink al Day 6 dello US Open 2017.

 

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