US Open: Venus Williams da 9 in pagella, eliminata Kvitova

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US Open: Venus Williams da 9 in pagella, eliminata Kvitova

NEW YORK – Nona semifinale a Flushing Meadows per la statunitense. Tre set di battaglia per superare Petra. Ora caccia alla quinta finale

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[9] V. Williams b. [13] P. Kvitova 6-3 3-6 7-6(2) (da New York, il nostro inviato)

La risposta del tennis femminile allo spettacolo offerto il giorno prima da Del Potro e Thiem, non si è fatta attendere. Chiedere per credere alle nostre orecchie di inviati dei media sull’Arthur Ashe, messe a dura prova da urla, applausi, risate, assistendo, noi per primi sbalorditi, alle mani nei capelli degli spettatori per inspiegabili errori e sorprendenti ribaltamenti di punteggio. Questo ed altro ha offerto la partita tra Venus Williams e Petra Kvitova. La più grande delle sorelle Williams, raggiungendo la terza semifinale Slam della stagione, sospinta anche dal pubblico newyorkese che prima l’ha sostenuata e poi a fine match l’ha portata in trionfo, torna tra le prime 5 del mondo con questo successo e ora punta alla finale, appuntamento che non centra dal 2002. Venus in semifinale dovrà vedersela, in un interessantissimo derby statunitense, con Sloane Stephens, affrontata e battuta nell’unico e poco probante precedente del 2015 sulla terra rossa del Roland Garros: si sono trovate di fronte sulla superficie meno amata, senza considerare che due anni fa erano entrambe altre giocatrici da quelle viste in queste ultime settimane.

Quello tra Venus e Petra era il quarto di finale più nobile del tabellone di singolare femminile, l’unico che metteva di fronte due tenniste entrambe nella top 20 del ranking WTA. Come se non bastasse, erano anche le uniche tenniste rimaste in corso per il titolo ad aver già vinto almeno uno Slam: la ceca era stata campionessa 2 volte a Wimbledon (2011 e 2014), la californiana aveva portato a casa 7 Major, di cui 5 a Wimbledon (nel 2000,2001, 2005, 2007, 2008) e e agli US Open (2000, 2001).

Kvitova poteva scendere in campo fiduciosa di poter raggiungere per la prima volta la semifinale a New York, dove era arrivata nei quarti prima di oggi solo nel 2015: non solo era avanti 4-1 (3-1 sul cemento) nei precedenti con Venus, datati, (l’ultimo risaliva a Wimbledon 2014), ma nel suo cammino per arrivare ai quarti non aveva perso nemmeno un set. Inoltre, era stata 46 minuti in meno in campo, pur avendo affrontato avversarie (Jankovic, Cornet, Garcia, Muguruza) il cui ranking medio era di 44 posizioni più alto di quello delle tenniste incontrate da Venus. La statunitense, infatti, aveva perso per strada due set (al primo turno contro la Kozova, 128 WTA, e agli ottavi contro la Suerez Navarro, 35 WTA, battendo invece in due set Dodin 48 WTA, e Maria Sakkari 95).

Venus poteva senz’ altro essere già soddisfatta del suo 19° US Open, nel quale aveva stabilito un piccolo record: a 37 anni e 3 mesi era la più vecchia giocatrice ad arrivare ai quarti di un torneo del Grande Slam dal 1994, quando Martina Navratilova, poi finalista, vi riuscì a Wimbledon. Una delle tante soddisfazioni raccolte in questo 2017 da Venus, che già nelle scorse settimane era stata la terza tennista più anziana nella storia della WTA a raggiungere la top 10, dietro solo a colei alla quale è intitolato il complesso di Flushing Meadows, Billie Jean King (39 anni e 322 giorni) e a un altro fenomeno, anche di longevità, come Martina Navratilova (38 anni e 75 giorni). Un 2017, tanto per completare i suoi record, nel quale è entrata negli annali anche per essere stata la giocatrice più vecchia dell’era Open a sconfiggere una numero 1 (la Kerber lo scorso marzo a Miami).

In una serata finalmente estiva, dopo il fresco autunnale dei giorni scorsi, il pubblico newyorkese è accorso con molta calma a occupare nel corso del primo set i propri posti, mostrandosi decisamente schierato dalla parte della tennista di casa. Venendo alla cronaca, parte meglio dai blocchi la Kvitova: nel terzo gioco, sfruttando due doppi falli di Venus, la ceca allunga nel punteggio, portandosi poi sul 3-1. Venus, però, doveva ancora entrare effettivamente in partita e, quando lo fa, sono dolori per Petra, che subisce senza riuscire a trovare contromisure. La Wiliams riesce a prodursi in 20 minuti di ottima intensità, capaci di consentirle di produrre vincenti con entrambi i colpi di rimbalzo, mentre Petra, travolta dalla potenza della statunitense, si “incarta”col servizio, commettendo 4 doppi falli. Venus, dall’1-3 sotto, riesce a vincere 5 giochi consecutivi e con essi il primo set, quando sono passati appena 33 minuti (un solo gioco, il secondo, è andato ai vantaggi) dall’inizio della partita. Una statistica molto interessante per capire come sia andato il set è senz’ altro il differenziale di rendimento con la seconda: Venus ha vinto il 56% di punti quando non le è entrata la prima, mentre Petra appena il 30%.

La storia della partita è ancora lunga da scrivere e ce ne si accorge già al secondo gioco del nuovo parziale: avanti 1-0, Petra approfitta di un rovescio di Venus accomodato dal nastro, sulla prima palla break concessale nel game, per scaraventarsi con rabbia con lo stesso fondamentale e portarsi sul 2-0. Nel terzo gioco Petra mostra come senta la tensione per la grande chance di arrivare per la prima volta in semifinale agli US Open e, quando sul 15-30 butta in rete il dritto, scaglia la racchetta per terra, a causa della rabbia di aver concesso due palle break. Due spettacolari dritti del talento ceco allontanano il pericolo, che però si ripresenta al quinto gioco, dopo che, nel frattempo, sul 3-0 in suo favore, era stata operata la chiusura del tetto dell’Arthur Ashe per la caduta di una inaspettata pioggia. Come detto, sul 3-1, Kvitova annulla due nuove palle break, con l’aiuto di un servizio vincente e di un dritto, facendo partire un forte urlo verso il suo angolo, nell’inutile tentativo di provare a sfogare la forte tensione che sta vivendo. Venus mantiene i suoi turni di servizio agevolmente, mentre per Petra si ripete sempre il solito copione di sofferenza: nel settimo gioco, fronteggia ancora due palle break, ma sempre le neutralizza grazie a un servizio vincente e a un dritto. Quando però si tratta di andare a servire per il set, il braccio di Petra non trema: sul 40-15, con un servizio vincente, Kvitova porta a casa un bel secondo set (16 vincenti-15 errori gratuiti per la ceca, 5-6 per la statunitense) e cosi, dopo un’ora e venti sette minuti, si va al terzo.

La più giovane delle due tenniste in campo sfrutta l’inerzia del match per lei favorevole nel terzo gioco: sul 30 pari, con due bei rovesci, il primo dei quali alla risposta, lascia immobile Venus e la stacca nel punteggio. La vincitrice di 7 Slam ed ex numero 1 al mondo non ci sta e nel gioco successivo si procura tre palle break consecutive, ma Petra, grazie al servizio (in due occasioni) e a un dritto in rete della ex numero 1 del mondo, sventa il pericolo. Quando due giochi dopo torna a servire, Petra è stanca e forse il numero 9 non le porta bene: dopo aver annullato complessive 8 palle break consecutive dall’inizio del secondo set, infatti, alla nona cede la battuta. Sul 30 pari, al termine di uno scambio prolungato, mette in corridoio il rovescio, portando Venus a palla break. Petra crolla psicologicamente e commette un doppio fallo pesantissimo, che rimette in parità le sorti del set e del match.

Il nono gioco, splendido, è uno spettacolare spot del tennis femminile: accade tutto e il contrario di tutto, tra grandi colpi ed errori gravi, tra urla di gioia e gesti di sconforto da parte delle tenniste. Ci vogliono 14 punti a Venus per conservare il servizio, eppure si trovava 40-0: tra queste due situazioni di punteggio, il pubblico si esalta nel vedere ace e doppi falli, errori di valutazione del colpo avversario, vincenti che lasciano ferma l’altra tennista e errori da principiante. Non vi sono più sussulti da raccontare, quando, nell’entusiasmo rumoroso di un Arthur Ashe pieno in ogni suo ordine di posto, si arriva, dopo 2 ore e 27 minuti, al tie-break che deciderà chi sfiderà in semifinale Sloane Stephens. Il gioco decisivo non è proporzionalmente divertente come lo erano stati gli ultimi due set dell’incontro: si segue il servizio sino al quarto punto, quando Petra spara fuori un passante di rovescio. Finisce in pratica lì, sarà 7-2 Williams poco dopo. Venus torna in semifinale a New York per la nona volta, a distanza di sette anni dall’ultima.

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