Il bagel dello US Open: Nadal e il muro, mentre i giovani latitano

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Il bagel dello US Open: Nadal e il muro, mentre i giovani latitano

Carreno Busta numero uno, la nuova racchetta di Fognini. Anche il solito Kyrgios e il Canada del futuro

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Si è conclusa ieri con la vittoria di Rafael Nadal l’edizione 2017 degli US Open, ultimo torneo dello Slam in questo pazzo anno tennistico che ha visto tornare alla ribalta i due maggiori esponenti di questo sport nell’ultimo quindicennio. Un movimento quello tennistico che ancora vede trionfare due mostri sacri come Roger e Rafa grazie soprattutto all’inettitudine delle nuove lev all’idiotica regola sui tabell alla resilienza di questi due straordinari campioni che tanto han dato e continuano a dare a questo sport. Mai era successo in era Open che due tennisti si spartissero egualmente i quattro titoli pesanti.

Rafael Nadal ha approfittato di un tabellone tutto sommato facile in cui non ha incontrato nessun top 25. Un tabellone figlio del ritiro a sorteggio compilato da parte di Andy Murray, cui tutto il pubblico tennistico ha riconosciuto la grande lealtà di averci provato fino in fondo, di aver dato forfait solo quando la residua speranza era svanita. Il toro di Manacor ha avuto vita relativamente facile in tutto il torneo, inclusa la finale contro il sudafricano Anderson, finale di cui potete godere gli highlights qui, curati dai fratelli Wachowski per conto della USTA. Fenomenale, sempre parlando di tecnologia, le nuove riprese in Ultra HD e 50 fotogrammi al secondo, che permettono di seguire il match come se si fosse dentro al campo. Toni Nadal ha già dichiarato che le farà usare al nipote in risposta.

Immancabili le classiche congratulazioni ricevute via Twitter dal vincitore ad opera dell’entourage tennistico. Un numero inimmaginabile di messaggi fra i quali riportiamo i più importanti: “Bravissimo Rafa, ci vediamo alla Laver Cup @RF”. “Ma nella Paella ci va il peperoncino? @StanWawrinka”. “Nadal ha messo su un muro da fondo è l’ha fatto pagare ai sudafricani @RealDonaldTrump”. “Congratulazioni Rafa, grandissimo campione e esempio di umanità, non vedo l’ora di rientrare nel 2018 per altre epiche sfide @DjokerNole”.

Rafael Nadal ha anche aperto per l’occasione un account di Sarahah, l’app che permette di ricevere messaggi totalmente anonimi e non rintracciabili; fra i tanti, significativo il seguente: “Maledetto beota non mi capacito di come tu possa avere più US Open di me con il tuo orribile gioco da cemento”. È un peccato che alcuni haters rovinino una così gran festa sapendo che non potranno mai essere rintracciati.

Le nuove leve hanno mostrato alti e bassi: da un lato Andrey Rublev ha raggiunto i quarti e le sue quotazioni salgono, tanto da meritarsi un encomiabile 96% di rating su RottenTomatoes. Rispetto ai vari Zverev e Shapovalov, il 19enne è ancora troppo russo per ambire a grandi traguardi, ma si farà presto. “Sascha” dal suo canto ha deluso: accreditato della miglior testa di serie nella parte inferiore è uscito al secondo turno ad opera di Coric, che è l’anagramma di “circo”, presagio del suo tennis da intrattenimento. Il giovane canadese invece ha tenuto fede alle attese ergendosi fino agli ottavi: Shapovalov (che in canadese moderno significa proprio “brillante promessa mancina monomane”) ha però conosciuto l’amaro gusto della sconfitta una volta di fronte al solidissimo Carreno Busta.

L’iberico di Gijon ha approfittato al meglio del buco lasciato nel tabellone da Cilic ed ha raggiunto la semifinale anche grazie all’apporto dei suoi tifosi, che l’han seguito in ogni singolo match mostrando fieri in tribuna lo striscione “busta numero uno. Oppure la due. O la tre”. La famiglia Busta può gioire non solo per i successi di Pablo, ma anche per le numerose wild card che la sua sorella minore, Pilar Busta, sta ottenendo nel circuito ITF sull’onda della popolarità del fratellone. “Ma non sono una raccomandata” vuole precisare Pilar. Pablo da lunedì sarà top 10, un traguardo meritato anche grazie a un’attitudine solida, un servizio affidabile e una notevole ricevuta di ritorno.

Chiudendo il discorso Shapovalov, il Canada pare essere la nuova frontiera del tennis. Fra campioni ormai affermati e nuove leve in rampa di lancio, il paese della foglia d’acero potrà contare nei prossimi anni su quattro potenziali vincitori slam: Raonic, Shapovalov, Auger-Aliassime e BouchahahahahaHAHAHAHHAAHHH!!!! Scusate non ce la faccio…

Fra i favoriti della vigilia ha deluso le attese anche il bad boy Nick Kyrgios. L’australopigreco si è arreso subito di fronte al connazionale Millman. Il tamarro di Canberra sta imparando a perdere con sportività e subito dopo la sconfitta si è congratulato con il suo avversario dichiarando ai microfoni: “Brutta sconfitta oggi per me, ma sono contento per Frank, ha merit… Ah non si chiama Frank?”.

Riguardo agli italiani, una prece a Paolino Lorenzi, capace di arrivare fino agli ottavi per poi perdere dal futuro finalista. Purtroppo al centro dei dibattiti però è stato ancora una volta il tennis parlato, con l’ennesima scenata operata da Fabio Fognini. Il ligure questa volta se l’è presa con una giudice, apostrofandola con epiteti sessisti. Fognini pagherà molto dal punto di vista economico: alla multa di 24mila dollari comminatagli, si sommano gli addii di numerosi sponsor che non vogliono più vederlo associato al proprio brand. La Skull ha dato l’arrivederci, ma gli agenti di Fabio stanno cercando di riempire il vuoto con un po’ di Brain. Anche Hydrogen ha rotto il contratto, ma qualcuno ha già suggerito al Fogna di rimpiazzare con Phosphorus. La mazzata più grande potrebbe però arrivare dal suo fornitore di racchette, la Babolat. Anche qui però Fabio ha pronto un piano B, dato che col Babolat non si trova bene: ha già dato un indizio proprio a New York, dove la mattina della squalifica ha urlato nei confronti del capo degli arbitri con quale marchio giocherà nel 2018: “Col Yonex!!!”.

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