Nadal: "Non voglio vedere una Spagna senza Catalogna"

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Nadal: “Non voglio vedere una Spagna senza Catalogna”

Il maiorchino si schiera contro il referendum per l’indipendenza catalana del 1^ ottobre. “Non dovrebbero farlo, uniti siamo più forti”

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Da grandi classifiche derivano grandi responsabilità, sembra essere il nuovo motto dei numeri 1 ATP. Dopo Andy Murray, più volte espostosi riguardo temi politici e sociali di una certa importanza, adesso tocca a Rafa Nadal rispondere a domande su qualcosa di un po’ più grande di una pallina da tennis. Il maiorchino, che da qualche settimana ha scippato a Murray la prima posizione nel ranking, nel corso di una intervista al quotidiano nazionale El Mundo si è detto pienamente contrario all’indipendenza della Catalogna. “Non riesco a concepire una Spagna senza Catalogna” ha detto Nadal, chiaro e tondo. “Non voglio concepirla e non voglio vederla”.

Il tema è quanto mai attuale: la comunità autonoma della Catalogna, la “regione” che comprende Barcellona, ha indetto un referendum per il 1^ di ottobre per chiedere agli abitanti di esprimersi in favore o contro una richiesta di indipendenza dalla Spagna. A differenza dei precedenti referendum di carattere consultivo, questo tentativo è più deciso: il Parlamento catalano ha promulgato una legge in cui dichiara che l’esito del referendum sarà vincolante. Il governo centrale spagnolo, che poco sorprendentemente la pensa come Rafa, ha reagito dichiarando il referendum illegale e ordinando addirittura alla polizia di requisire le urne. “Quello che succederà il 1^ ottobre non dovrebbe accadere, perché dal mio punto di vista, tutti dovrebbero rispettare la legge. Le leggi ci sono e non puoi ignorarle solo perché ti va” è stato il commento del nuovo campione degli US Open alla situazione sempre più tesa.

Pur non essendo le “sue” Baleari direttamente coinvolte nella questione, il catalano è una delle due lingue ufficiali di Maiorca: le isole fanno infatti parte dei Països Catalans, il gruppo di territori dove la lingua viene o veniva un tempo parlata (tra di essi è inclusa persino Alghero, in Sardegna). Nadal è inoltre molto legato a Barcellona, dove quest’anno ha conquistato il suo decimo titolo sul campo centrale a lui intitolato. “Mi sento molto vicino ai catalani e mi sento allo stesso tempo molto spagnolo. Credo che uniti potremmo essere in grado di capirci l’un l’altro, e penso che dovremmo fare uno sforzo per avvicinarci perché siamo, senza alcun dubbio, più forti da uniti che da divisi. La Spagna è meglio con la Catalogna, e la Catalogna è meglio con la Spagna”. Anni e anni di risposte “politiche” alla stampa sembrano aver formato Rafa Nadal anche per una eventuale, futura carriera da parlamentare…

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