Coppa Davis, play-off: a rischio Argentina, Canada e Svizzera. Giappone ok

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Coppa Davis, play-off: a rischio Argentina, Canada e Svizzera. Giappone ok

Ad Osaka asiatici avanti 2-0 sul Brasile. Ad Astana Kukushkin rimonta un set a Pella, Schwartzman facile contro Popko. A Biel Laaksonen perde dal nr. 390 del mondo, rimedia Chiudinelli. Il Canada suda sette camicie ma chiude la prima giornata in parità

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COPPA DAVIS, PLAY-OFF

GIAPPONE-BRASILE 2-0

Y. Sugita b. G. Clezar 6-2 7-5 7-6(5)

Il nr.1 giapponese Yuichi Sugita liquida in tre set il nr.2 brasiliano Guilherme Clezar e porta in vantaggio sul veloce di Osaka i padroni di casa nella sfida di play-off per l’accesso al World Group 2018. Ha prevalso la maggiore attitudine del tennista asiatico alla superficie veloce. Sugita è stato più continuo e lucido nei momenti decisivi del match, Clezar ha pagato i molti gratuiti commessi dal lato del rovescio (dove il suo avversario insisteva intelligentemente), anche se nel terzo set ha servito per allungare la partita sul 5-4 ma ha mancato malamente l’occasione, cedendo poi il parziale al tie break.

Nel primo set si seguono i servizi sino al 2-2, poi Sugita mette il piede sull’acceleratore ed infila 4 game consecutivi, portando a casa il parziale dopo 36 minuti con un agevole 6-2. Nel secondo set Sugita allunga di nuovo sul 2-0, ma Clezar inizia finalmente ad essere meno falloso e conquista subito il controbreak. Sul 4-3 Sugita manca la palla per un nuovo allungo, si arriva ad un passo dal tie break sul 6-5 per il giapponese. Ma Clezar spreca due palle per tenere la battuta e cede servizio e set commettendo l’ennesimo gratuito di rovescio. Nel terzo parziale si seguono i servizi sino al 3-3 anche se Clezar nel quarto gioco deve salvare una palla break. Ma è proprio il brasiliano a trovare invece l’allungo nel settimo game, complici due doppi falli di Sugita. Clezar serve per il set sul 5-4 ma ancora con un gratuito di rovescio cede la battuta e si arriva così al tie break. L’allungo decisivo arriva sul 5 pari, un rovescio incrociato di Sugita lo porta a servire per il match, il giapponese non manca l’occasione e sigla l’1-0 dei padroni di casa.

G. Soeda b. T. Monteiro 3-6 6-4 6-3 6-7(1) 6-4

Tipico match da Davis il secondo singolare tra Giappone e Brasile. Go Soeda impiega quasi 4 ore per superare al quinto Thiago Monteiro e porta il suo team sul 2-0, seria ipoteca sulla partecipazione al World Group dell’anno prossimo. Encomiabile il tennista brasiliano, che nel quarto set ha recuperato due volte un break di svantaggio e trascinato il match al set decisivo, dove ha ripetuto di nuovo l’impresa di recuperare un break prima di cedere con onore le armi. Domani nel doppio favoriti gli esperti Melo e Soares, ma la situazione dei sudamericani pare compromessa.

L’inizio della partita arride a Monteiro che in meno di 20 minuti sale velocemente 5-0 (nel game d’apertura il brasiliano aveva salvato due palle break), prima di subire un lieve ritorno di Soeda che si porta sul 3-5. Monteiro però chiude nel nono gioco il set. Il tennista di casa parte meglio nel secondo parziale, allungo sul 2-0, ma Monteiro breakka a zero il suo avversario nel quinto game e ristabilisce l’equilibrio. Al brasiliano risulta però fatale il decimo gioco, semplice voleé affossata in rete e Soeda alla prima occasione chiude 6-4 il set. Monteiro pare accusare un po’ di fatica, Soeda ora entra benissimo sulla palla e fa la partita, break nel quarto game che si rivelerà poi decisivo per la conquista del terzo set che il giapponese si aggiudica con il punteggio di 6-3. La partita sembra decisa, altro break di Soeda in abbrivio di quarto set e Monteiro è costretto anche a chiamare un Medical Time Out (apparenti problemi alla schiena) sul 3-4. Paradossalmente, al rientro in campo il brasiliano sembra ringalluzzito, picchia su tutte le palle e centra un insperato controbreak. Soeda però non ci sta, altro break e sul 5-4 va a servire per il match. Ma il brasiliano non si arrende, il giapponese sembra un pugile nell’angolo e subisce un nuovo controbreak. Il set si allunga al tie break che Monteiro domina nettamente, finisce 7-1 e si va al quinto set. L’inizio del set decisivo è più regolare, si seguono i servizi sino al 3-2, poi Monteiro incappa in un paio di gratuiti e cede la battuta, Soeda così vola sul 5-2. Ma ancora una volta Monteiro profonde in difficoltà il massimo sforzo, controbreak nel nono gioco quando Soeda serve per il match. Il giapponese vede i fantasmi del parziale precedente, ma Monteiro nel game successivo accusa lo sforzo per l’ennesima rimonta e cede nuovamente la battuta regalando al Giappone un tranquillo 2-0 che sembra aver indirizzato la sfida di Osaka in maniera irreversibile.


KAZAKISTAN-ARGENTINA 1-1

M. Kukushkin b. G. Pella 6-7(5) 7-6(5) 6-2 6-4

Il solito “leone” della Davis kazaka, Mikhail Kukushkin, alla 20° vittoria nella manifestazione, rimonta un set all’argentino Guido Pella e porta in vantaggio la sua squadra contro i campioni in carica. Partita durissima con scambi molto intensi (i primi due set sono durati circa due ore e 20 minuti), nei quali alla fine ha prevalso la maggiore continuità del tennista di casa, mentre Pella ha ceduto di schianto nel terzo set e non è più riuscito ad incidere sul match dopo un buon inizio.

Inizia molto bene l’argentino che centra il primo break del match nel quarto game, ma Kukushkin opera subito il controbreak. Pella salva due pericolose palle break sul 3-3 e si arriva così tranquillamente al tie break. Kukushkin scappa sul 2-0 ma Pella rientra subito con 3 punti di fila. Niente minibreak sino al 5-4 Pella, poi l’argentino allunga sul 6-5 e servizio e chiude con la battuta. Il tennista sudamericano cerca di variare quando può il ritmo confondendo Kukushkin che non riesce ad essere continuo. Il secondo set segue la falsariga del primo, Pella sembra in giornata, altro break in apertura, l’argentino salva una palla break nel quarto game, ne manca due per un 4-1 che sarebbe stato letale ma poi subisce il ritorno del suo avversario. Kukushkin torna in partita sul 4 pari, Pella gli strappa nuovamente il servizio e batte per portare a casa il secondo set. L’argentino ha due set point ma qui gira tutta la partita, Kukushkin recupera, centra un nuovo controbreak e si arriva ad un secondo tie break. I primi 4 punti sono tutti contro il servizio, Pella allunga di nuovo sul 5-4 e servizio ma perde entrambi i punti alla battuta e Kukushkin è bravo a chiudere 7-5 e pareggiare i conti. Pella sembra disorientato, Kukushkin invece sa che è il momento di azzannare la preda. La partenza del terzo set arride al tennista kazako che vola prima sul 4-0 e poi chiude facilmente i conti sul 6-2. Pella barcolla, irretito da scambi lunghi e recuperi incredibili del suo avversario che sembra diventato un muro. Kukushkin trova un altro break nel terzo game del quarto set, ma Pella approfitta di un raro passaggio a vuoto del suo avversario e ritorna in parità sul 3 pari. E’ un fuoco di paglia, il game successivo è lunghissimo, si giocano 16 punti, alla fine la spunta alla quarta palla break Kukushkin. E’ l’allungo decisivo, il kazako procede spedito verso il 6-4 conclusivo che dà al Kazakistan il vantaggio contro l’Argentina.

D. Schwartzman b. D. Popko 6-4 6-2 6-2

Rimette le cose a posto per i campioni in carica dell’Argentina Diego Schwartzman, recentemente approdato ai quarti di finale agli Us Open. Il nr.1 argentino pareggia i conti ad Astana contro il Kazakistan liquidando in 3 set il nr.2 locale Dmitry Popko con il netto punteggio di 6-4 6-2 6-2. Match raramente in equilibrio, Schwartzman ha disposto dell’avversario a piacimento e dopo un primo set con qualche patema è filato via liscio verso la vittoria senza problemi.

Parte Popko al servizio e tiene la battuta a zero, ma sarà l’unico momento di tranquillità per il tennista di casa. Già al terzo game il kazako deve cedere la battuta e sull’1-3 salva due palle del doppio break. Schwartzman sembra stia procedendo a velocità ridotta, ma non corre mai pericoli e si aggiudica il primo set 6-4. L’avvio di secondo set è una fotocopia del primo, Popko tiene senza problemi la battuta in apertura poi però subisce il break nel terzo gioco. Qui arriva l’unico momento di vero equilibrio nel match, perché Schwartzman si distrae e subisce il controbreak immediato dal 40-15. L’argentino capisce che non è il caso di scherzare, il suo punto è fondamentale per la permanenza nel World Group della sua squadra e centra un nuovo break. Popko cerca di non mollare la presa e si procura un’ennesima palla del controbreak, ma stavolta Schwartzman resiste e tiene la battuta. Il match nella sostanza si chiude qui, l’argentino chiude 6-2 il secondo set. In apertura di terzo set Popko manca una palla break e poi perde la battuta a zero. Schwartzman mette il turbo, sale 5-1 e poi chiude 6-2 dopo aver annullato una palla break nell’ultimo turno di battuta. Quanto mai decisivo domani il doppio, tra i kazaki dovrebbe esserci sicuro Nedovyesov, la coppia argentina dovrebbe essere Molteni-Gonzalez.


SVIZZERA-BIELORUSSIA 1-1

Y. Shyla b. H. Laaksonen 6-4 6-2 7-6(3)

Clamoroso a Biel, Yaraslav Shyla, nr. 390 del circuito, supera in appena 3 set un deludente Henry Laaksonen e porta a sorpresa la Bielorussia avanti in Svizzera. Impresa da ricordare dell’esordiente bielorusso che oltretutto in questa sfida è stato chiamato a sostituire all’ultimo momento il connazionale Gerasimov. Davvero brutta sconfitta per Laaksonen che mette in seri guai Severin Luthi, con la Svizzera che mai come in questa occasione rischia la retrocessione in serie B, vista anche la presenza nel doppio di domani sulla sponda bielorussa di Max Mirnyi. Il nr.1 rossocrociato non è mai riuscito a scrollarsi di dosso l’ostico avversario nel primo set ed una volta ceduto il parziale ne ha pagato psicologicamente lo scotto nel secondo. Tardiva la sua reazione nel terzo set, il sorprendente Shyla se lo è aggiudicato al tie break ed ha così centrato l’impresa.

Primo set molto equilibrato, Laaksonen non riesce mai a rendersi pericoloso alla risposta e si procede così in equilibrio sino al 4-4. Nel nono game lo svizzero salva due palle break ma sulla terza capitola. Shyla non accusa nessuna pressione e tenendo la battuta nel game successivo porta a casa il primo set. Il nr.1 locale accusa il colpo, il match diventa una salita ripidissima, Shyla va addirittura sul 4-0 nel secondo set, annulla una palla break nel sesto game e ben 3 consecutive nell’ottavo, aggiudicandosi poi il parziale 6-2. Si va avanti ma Shyla non batte ciglio, il bielorusso non concede praticamente nulla quando serve, tutto regolare sino al 4-3 Laaksonen. Lo svizzero ha due palle break per allungare nel game successivo ma il suo avversario è bravissimo, le annulla entrambe e poi è altrettanto bravo a risalire dallo 0-30 sul 4-5. Tutto regolare, si arriva al tie break, dove praticamente non c’è partita. Shyla sale subito 4-0 e poi chiude 7-3 realizzando una delle vittorie più importanti della sua carriera.

M. Chiudinelli b. D. Zhyrmont 6-3 4-6 6-4

Tocca a Marco Chiudinelli rimettere le cose a posto a Biel e portare la Svizzera sull’1-1 nella sfida di play-off casalinga contro la Bielorussia. Siamo sicuri che il grande amico di Roger Federer non avrebbe mai scommesso a 36 anni di essere decisivo per la propria squadra ai fini di una sfida di Davis. Ed invece, complice lo scivolone di Laaksonen nel primo singolare è stato proprio così. Lo sconosciuto Zhyrmont ha fatto quello che ha potuto, strappando anche un set al suo avversario, ma il divario tecnico alla fine è risultato troppo ampio. La Svizzera però non può dormire sonni tranquilli perché in doppio domani ci sarà per la Bielorussia l’esperto Max Mirnyi. Andare sotto 2-1 per i padroni di casa potrebbe essere davvero letale.

Primo set molto equilibrato, Zhyrmont nel secondo game salva ben 4 palle break e dopo aver giocato 24 punti riesce a tenere la battuta. Alla risposta entrambi i contendenti si dimostrano poco efficaci, il break decisivo è di Chiudinelli che nell’ottavo game risale dal 40-15 del suo avversario che spreca 4 palle per il 4 pari e allunga invece 5-3 chiudendo il parziale senza problemi nel game successivo. Zhyrmont però non resta a guardare, la partenza del secondo set è tutta in favore del bielorusso che va subito sul 3-0. Chiudinelli recupera il break nel quinto game, poi dopo si seguono come nel primo set i servizi. Il primo a cadere è proprio Chiudinelli che cede di nuovo la battuta nel decimo gioco e con essa il set. Nel terzo parziale il tennista svizzero però ritrova un minimo di sicurezza, non accusa la tensione di dover portare un punto quanto mai importante alla causa nazionale e cerca di riprendere in mani le redini della partita. Primo allungo sul 2-1 e servizio subito recuperato da Zhyrmont, poi nuovo allungo sul 3-2 e servizio, che sarà quello decisivo. Chiudinelli infatti non concede più palle break e vince 6-4 il terzo set. Nel quarto set Zhyrmont prova a fare l’impossibile per resistere ed allungare il match al quinto, ma il suo avversario non è d’accordo. Grande equilibrio sino al 3 pari, dopo di che il bielorusso cede fisicamente e mentalmente e Chiudinelli con 3 giochi consecutivi mette la parola fine alla sfida con il 6-3 finale. A Biel la prima giornata si chiude così sull’1-1.


CANADA – INDIA 1-1 (Vanni Gibertini)

R. Ramanathan b. B. Schnur 5-7 7-6(4) 7-5 7-5

Tennis d’altri tempi per i pochi spettatori del Northland Coliseum di Edmonton, con tanto serve and volley e pochi fondamentali da fondo, nel match inaugurale tra Brayden Schnur (n.202 ATP) e Ramkumar Ramanathan (n.154). Il Canada comincia lo spareggio in salita con la vittoria del 22enne indiano (che quest’anno vanta anche lo scalpo prestigioso di Dominic Thiem seppur sull’erba di Antalya) molto abile a resistere alla superiorità dell’avversario per tre set per poi imporsi alla distanza. Alla fine il giovane canadese ha pagato il 2 su 16 sulle palle break ed i cinque set point non sfruttati nel terzo set che gli hanno tagliato le gambe e soprattutto lo spirito.

Primo set deciso da un solo break ottenuto da Schnur all’undicesimo gioco, concretizzando la sua pressione in risposta, soprattutto con il rovescio, per mettere in mostra le incerte qualità difensive di Ramanathan. Il canadese è sempre fermamente in controllo del gioco nei suoi turni di battuta, anche perché sulla risposta si vedono molto bene le lacune dell’indiano sui fondamentali da fondo: i colpi sono quasi sempre tagliati o appoggiati, e Schnur riesce spesso e volentieri a caricare. Sulla sua servizio, invece, Ramanathan mantiene le redini dello scambio quando mette la prima, mentre è più attaccabile sulla seconda, anche se da sinistra possiede un bel ‘kick’ esterno con il quale sovente si cava d’impiccio. Come sulle cinque palle break da lui fronteggiate ed annullate nel secondo set (contro le zero concesse da Schnur) che gli consentono di arrivare al tie-break, vinto per 7 punti a 4, soprattutto grazie ad un sanguinoso doppio fallo commesso dal canadese sul 3-3.

Il match continua seguendo lo stesso canovaccio nel terzo set: Schnur che gioca decisamente meglio, ma che non riesce ad ottenere il break. La svolta sul 5-4 Canada, quando Ramanathan si salva da 5 set point, due dei quali grazie a due passanti di diritto piuttosto semplici mancati dal giocatore biancorosso, e poi ottiene immediatamente dopo il suo primo break dell’incontro grazie ad uno smash sbagliato. Schnur accusa il colpo: dopo due ore di superiorità piuttosto netta non concretizzata in punteggio inizia a dare segni di scoramento. Perso il terzo set per 7-5, il canadese deve fronteggiare subito una palla break in apertura di quarto parziale e finisce per cedere la battuta due game più tardi. Ma proprio quando tutto sembra perduto, Ramanathan gioca un game di servizio piuttosto scialbo, mancando una palla per il 3-1 e concedendo il controbreak con un doppio fallo ed un gratuito. L’efficacia della battuta diminuisce, forse a causa della stanchezza (nessuno dei due protagonisti è abituato alla distanza del 3 su 5) e le palle break diventano merce comune. Ramanathan strappa il servizio e va a battere per il match sul 5-4, ma inutilmente. Schnur però non ne approfitta concedendo di nuovo il break, e questa volta non c’è ritorno.

D. Shapovalov b. Y. Bhambri 7-6(2) 6-4 6-7(6) 4-6 6-1

Sotto di un punto e con la pressione del n.1 addosso, tocca al 18enne Denis Shapovalov entrare in campo e recitare la parte del veterano. È certo vero che il secondo singolare di questo spareggio lo oppone ad un avversario oltre cento posizioni più in basso di lui nella classifica ATP (51 contro 157), ma questi match soprattutto in Coppa Davis sono rognosi e delicati, e saperli affrontare con il giusto cipiglio è uno di quegli attributi che distingue i campioni dai buoni giocatori. Proseguendo sull’onda della sua lunga estate magica, Shapovalov gioca con grande scioltezza e si impone non senza qualche patema in un match di quasi 4 ore (3h52) dominato dai servizi, anche se non caratterizzato da scambi troppo essenziali. Poteva costargli caro quel terzo set buttato alle ortiche dopo aver avuto per due volte un break di vantaggio ed essere stato ad un punto dal match nel tie break, ma alla fine la sua maggiore caratura è venuta fuori alla distanza.

Primo set senza nemmeno l’ombra di un break e soltanto una palla break per il canadese, arrivata subito nel game d’esordio e mancata con un errore da fondo. Al tie break non c’è storia: Denis va subito 2-0, poi 5-2 per chiudere 7-2. Secondo set nel quale sembra che Shapovalov possa prendere il comando delle operazioni, ma Bhambri sebbene subisca l’iniziativa dell’avversario sulla sua seconda si mantiene il punteggio in parità fino al 4-4, quando alla prima e unica palla break del set viene costretto all’errore da Denis e cede battuta e parziale.

Il match assomiglia terribilmente a quello precedente: grande equilibrio guidato dai servizi, il canadese che sembra sempre sul punto di staccarsi ma che non ci riesce mai. Nel terzo set Shapovalov sembra riuscirci, ma dopo aver strappato il break in apertura e dopo non aver concesso un break point per due set, combina un paio di pasticci e rimette in gara Bhambri. La storia si ripete poco dopo, quando sul 3-3 Denis torna avanti di un break e poi lo restituisce subito. Si arriva al tie-break, nel quale Shapovalov è avanti 2-0, 4-2, 5-4 e due servizi, ma dopo uno scambio di 23 colpi un errore di rovescio del canadese rimette tutto in parità. C’è un match-point sul 6-5, che se ne va come è venuto, e sul 7-6 India un rovescio scheggiato di Denis allunga la partita al quarto set.

Le brutte notizie per i colori biancorossi non sono finite: sull’1-1, 40-40, Shapovalov mette in rete due diritti a campo vuoto e manda avanti di un break Bhambri, che nonostante le oltre tre ore di gioco mantiene il suo livello di gioco e sulla propria battuta non concede nulla e trascina il match al quinto set. L’indiano si prende una pausa fisiologica nell’intervallo tra i set che però si allunga in maniera spropositata: passano più di 10 minuti prima che si possa ricominciare a giocare con Shapovalov a servire per primo. È sempre Denis che spinge e Yuki a tenersi aggrappato alla battuta. La prima palla break sull’1-0 “non va”, ma sul 2-1 invece lo strappo arriva con un 4-1 “leggero” che però pesa come un macigno. Un passante di rovescio incrociato nel game seguente sigla il 5-1 Canada, e la racchetta di Bhambri gettata in rete sa tanto di resa.

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