Laver Cup: Nadal col brivido, Federer in un lampo. Europa sul 7-1

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Laver Cup: Nadal col brivido, Federer in un lampo. Europa sul 7-1

PRAGA – Lo spagnolo è costretto al super-tie break da un grande Sock. Lo svizzero impiega poco più di un’ora per sbarazzarsi di Sam Querrey

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da Praga, il nostro inviato

EUROPA – MONDO 7-1

R. Federer (Europa) b. S. Querrey (Mondo) 6-4 6-2

Preceduta dalla presentazione dei due team, con l’applausometro che ancora una volta ha fatto registrare picchi insostenibili all’annuncio di Federer e Nadal, e dalla consueta brevissima fase di riscaldamento, la sfida tra lo stesso Roger Federer e lo statunitense Sam Querrey ha aperto la seconda giornata della Laver Cup di Praga. Con l’Europa avanti 3-1 e con la posta in palio raddoppiata (oggi ogni vittoria vale 2), Borg ha potuto schierare i suoi pezzi da novanta ma fin dalle prime battute è chiaro che i ragazzi di McEnroe non sono per niente disposti a recitare il ruolo delle comparse. Ecco allora che, tenuto il servizio nel gioco d’apertura con l’ausilio di due ace, lo zio Sam ha subito una palla-break nel secondo e Roger, quasi disgustato poco prima da un errore di rovescio, deve imitarlo per rimanere nella scia dell’americano. L’Arena, di nuovo gremita, è tutta per lo svizzero e non solo perché siamo in Europa. Nel quinto gioco Querrey pasticcia su una volée di rovescio non impossibile e concede la palla-break a Federer, che lo svizzero trasforma immediatamente grazie a un errore di misura del dritto di Sam: 3-2 Europa.

Chi pensava che Federer avrebbe approfittato di questa “esibizione” per provare colpi ad effetto deve ricredersi: sostanza e attenzione sono le parole d’ordine dell’elvetico che nel sesto game strappa un oooh di stupore alla folla quando spedisce lungo uno smash. Con due errori di rovescio arriva la seconda palla-break per Querrey e Nadal, nel salottino europeo, si alza in piedi per incoraggiare il futuro compagno di doppio. Roger tampona il momentaccio con una buona prima e tiene le distanze (4-2) e nel settimo gioco prende l’ago per ricamare una palla corta millimetrica e un dritto incrociato strettissimo. Querrey viene rimontato da 40-0 a palla-break ma si riprende giusto in tempo. Conscio di giocare contro una divinità, Querrey fa quel che può per togliersi dall’anonimato e nel primo quindici del decimo gioco dà un saggio delle sue qualità rintuzzando un attacco europeo con un ottimo lob e chiudendo con il dritto in spinta. Tuttavia, sul 30-30 lo statunitense potrebbe fare meglio su un rovescio lungo linea e Federer non si lascia sfuggire l’occasione per piazzare la prima vincente che gli regala il 6-4.

La spettatrice che viene omaggiata dalla J.P.Morgan in diretta durante la breve pausa tra un set e l’altro palesa sul mega-schermo tutto il suo imbarazzo e diventa rossa come le magliette del TeamWorld che adesso è chiamato a recuperare una situazione critica. Federer si muove benissimo sul campo e il termometro della sua fiducia è dato dalla risposta di rovescio che prevede il back solo in casi estremi. Nel terzo gioco l’Europa si procura due palle-break; la prima viene annullata da Querrey con un bell’attacco ma sulla seconda l’americano mette fuori un rovescio ed è 2-1 Federer. La madre di tutte le difficoltà, per lo statunitense, è la rapidità di esecuzione dei colpi di Roger che delizia la platea con un serve-volley e confeziona il 3-1. I 15.000 e passa della O2 Arena sono tutti d’accordo con quella di loro che sbandiera la peRFect (ione) dello svizzero dopo il clamoroso passante di rovescio lungo linea che rischia di far crollare l’impianto. Federer incamera un altro break con un tracciante di dritto, un bambino in tribuna riceve in dono una sua Wilson (e che ne faccia buon pro!) ma in campo lo show rogeriano prosegue e il malcapitato Querrey può solo sfogarsi con qualche prima attorno ai 220 km/h. mentre Federer rispolvera con successo la SABR in un settimo gioco contrassegnato però da due ace di Sam che allontana di qualche minuto la fine (5-2). Federer non ha nessuna voglia di scherzare e chiude 6-2 in 69 minuti una partita con pochissime sbavature e tante ottime cose. A fine partita il N.2 mondiale parla della Laver Cup in relazione alla Coppa Davis: “La Laver Cup non è contro la Davis né contro il circuito ATP. Si tratta un evento che può fare solo bene al tennis”

R. Nadal (Europa) b. J. Sock (Mondo) 6-3 3-6 [11-9]

Iniziato con Federer, il pomeriggio tennistico boemo alla O2 Arena prosegue con l’altro prezioso cristallo messo in campo da Borg, capitano del TeamEurope. È dunque la volta del n°1 del mondo Rafael Nadal, opposto allo statunitense “mondiale” Jack Sock. Già rivali ieri sera in doppio, i due si sono affrontati quattro volte in carriera e Sock ha raccolto un paio di set, uno dei quali addirittura al Roland Garros.

Prevale la potenza nei primi giochi e Sock ha la tendenza ad andare fuori giri col dritto; Nadal risponde alle bordate dell’americano e nel quarto game è già tempo di break, confezionato grazie a un paio di errori di Sock. Il pubblico, sia pur quasi totalmente europeo, cerca di incoraggiare lo statunitense e lo dimostra in due falchi consecutivi che aiutano Sock a salire 0-30 prima dello straordinario passante di rovescio al termine di uno scambio terribile con cui Jack si garantisce tre palle-break; basta la prima e il TeamWorld si rimette in carreggiata con i ragazzi dei fratelli McEnroe che quasi balzano in campo direttamente dal divano. Se è vero che le frustate di dritto dell’americano talvolta prendono il volo, è anche vero che quando restano basse sono dolori per Nadal. Dietro la spider-came che lo nasconde parzialmente alla nostra vista, lo spagnolo recupera però immediatamente il predominio, si riprende il break (4-2) e nel secondo punto del settimo gioco fuga definitivamente ogni dubbio sulla credibilità della Laver Cup correndo a destra e a manca per andarsi a prendere il quindici con un recupero meraviglioso corredato da esultanza tipica nadaliana.

Il match è di straordinaria intensità, Sock si procura una palla-break ma sappiamo com’è fatto Nadal, non regalerebbe un punto nemmeno a Xisca a briscola, figuriamoci a Sock che lo sta facendo sudare come un pazzo. Così Rafa risale, manda fuori giri di nuovo Jack ed è 5-2. Sock tiene la sua battuta ma Nadal non si distrae e chiude con un ace il nono gioco, quello del 6-3. Nell’intervallo il solito Nick Kyrgios e la sua accolita di simpatici malandrini ripetono l’esperimento “ola” già provato con successo ieri nella sfida tra Zverev e Shapovalov ma ad un certo punto confondono volontariamente le idee al pubblico e l’onda sembra infrangersi contro le rocce.

Nel primo gioco della seconda frazione Nadal chiama un falco su un colpo vicinissimo alla linea di fondo campo; Sock scuote la testa e mette la pallina che ha in tasca nel punto esatto in cui è caduta e l’occhio elettronico i dà ragione in pieno. Nel terzo invece, sull’1-1, l’americano prova a cambiare qualcosa ma il serve-volley porta solo guai e il lob di Nadal lo trafigge. Un dritto scentrato costringe Sock alla palla-break (30-40) salvata con coraggio; un over-rule del giudice di sedia gliene infligge una seconda e stavolta lo scambio prolungato lo vede soccombere: 2-1 ed Europa sempre più prossima al 7-1. Come nel primo set, Nadal si concede una pausa e infarcisce di errori il quarto gioco, restituendo il break a 15. Un paio di numeri eccellenti (smash indietreggiando e una stop-volley con il taglio sotto che muore appena oltre il nastro) aiutano Sock a salire 40-0 nel quinto game ma Nadal alza l’asticella, infila quattro punti consecutivi e si divora la palla-break con una risposta che si insacca in rete. Alla fine Sock ha la meglio e il punto del 3-2 è un delicato rovescio in cross irraggiungibile per il rivale.

La nuvoletta di Sock si allunga minacciosa sul maiorchino, incapace di contenere le accelerazioni tremende dell’americano. Anche se le porte sono chiuse, la corrente spinge Jack verso un nuovo break, ottenuto alla terza occasione utile dopo che Nadal era riuscito a ricucire lo strappo da 15-40 a 40-40. Mentre i Queen ritmano l’intervallo con “We will rock you” e il TeamWorld, ringalluzzito, balla a tempo, Nadal confabula con Borg e cerca di rientrare in partita. Ci riesce bene tenendo il servizio a zero (5-3) ma trema sul set-point (40-30) che Sock spreca con un doppio fallo; Nadal sbaglia un’altra risposta su una seconda e infine arriva l’ace liberatorio. Quello che venti minuti fa sembrava impossibile è accaduto: il Mondo pareggia (6-3) e adesso tutto si deciderà nel super tie-break.

Sock è croce e delizia: subito mini-break con un gran rovescio lungo linea poi due errori e Nadal avanti 2-1. Nel quarto punto Sock cade, attimi di apprensione poi si rimette in piedi anche se lo score gli volta le spalle (1-4). La rottura è prolungata, c’è un altro mini-break e da quel momento Rafa tiene l’avversario sempre a debita distanza concedendosi tuttavia qualche errore. Sock si gioca gli ultimi jolly quando risale da 5-8 a 7-8 e pareggia grazie a un passante in allungo ma il nastro accomoda fuori il dritto del match-point che dalle nostri parti non vediamo grazie alla “generosa” intercessione della spider-cam che nuovamente scende al livello dei nostri occhi. Sock comunque annulla (9-9) ma il punto del 10-9 consegna un altro match-point all’Europa con Nadal che esulta come avesse vinto Wimbledon. Il sipario cala su una prima robusta dello spagnolo doppiata dal dritto a campo aperto. Pronostico rispettato ma quanta fatica!

Risultati:

R. Federer (Europa) b. S. Querrey (Mondo) 6-4 6-2
R. Nadal (Europa) b. J. Sock (Mondo) 6-3 3-6 [11-9]
N. Kyrgios (Mondo) b. T. Berdych (Europa) 4-6 7-6(4) [10-6]
R. Federer/R. Nadal (Europa) b. S. Querrey/J. Sock (Mondo) 6-4 1-6 10-5

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