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Al femminile

Slam donne 2017, la classifica

Australian Open, Roland Garros, Wimbledon, US Open: chi sono state le giocatrici che hanno fatto meglio? Venus, Muguruza, Vandeweghe?

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5. CoCo Vandeweghe
punti Slam 2000
AO    SF sconfitta da Venus Williams
RG    1T sconfitta da Rybarikova
Wim QF sconfitta da Rybarikova
USO SF sconfitta da Keys
Duemila punti raccolti negli Slam per Vandeweghe, mentre appena 764 in tutti gli altri impegni WTA del 2017. Come Venus, anche CoCo ha costruito la sua stagione sulla grande solidità nei Major. Malgrado abbia ottenuto lo stesso risultato (semifinale), secondo me ha giocato meglio in Australia che negli USA, ma ad influenzarmi potrebbe essere la sorpresa per il salto di qualità mostrato rispetto all’anno precedente.
Cosa aspettarsi per il 2018? Fare meglio che nel 2017 significa arrivare almeno in una finale Slam, se non addirittura vincerla. A mio avviso alla Vandeweghe attuale manca ancora un po’ di solidità nello scambio prolungato per diventare una potenziale “slam winner”; e non di rado proprio su punti più lunghi del solito si decidono i grandi match. Ma visto che è una giocatrice in continuo progresso potrebbe riuscire a colmare anche questa lacuna. Intanto una cosa è certa: CoCo ha mostrato di essere capace di rendere al meglio nelle occasioni più importanti; ed è un ottimo punto di partenza per crescere ulteriormente.

5. Serena Williams
punti Slam 2000
AO    Vittoria
RG    Assente
Wim Assente
USO Assente
Poco da dire sul 2017 di Serena Williams : ha vinto quando ha giocato, cioè solo in Australia. Non resta che vedere cosa accadrà la prossima stagione, che Serena ha annunciato dovrebbe ricominciare proprio da dove ha vinto l’ultima volta, prima della pausa per maternità: dagli Australian Open. Sinceramente non me la sento di fare un pronostico sul suo 2018, anche perché non sono molti i precedenti di ritorni dopo una maternità a 35 anni.

7. Simona Halep
punti Slam 1750
AO   1T sconfitta da Rogers
RG    F sconfitta da Ostapenko
Wim QF sconfitta da Konta
USO 1T sconfitta da Sharapova
Se si ripensa agli Slam di Simona Halep, la prima immagine che viene in mente è il successo sfumato nella finale di Parigi (4-6, 6-4, 6-3) contro Ostapenko, partita in cui aveva vinto il primo set e nel secondo conduceva di un break (e tre palle per il 4-0). Ma più che la sconfitta in sé, è il ripetersi di situazioni simili a preoccupare: la storia di quella partita riproduce in sintesi la carriera piena di rimpianti di Halep, che in questa stagione ha mancato in extremis tre occasioni per il raggiungimento del numero uno WTA.
Considerate le caratteristiche tecniche delle più forti avversarie, a mio avviso Simona ha il tennis per vincere il Roland Garros; mentre ha più concorrenza sulle altre superfici, dove comunque non si esprime affatto male. Ma la sensazione è che la più difficile rivale da sconfiggere l’abbia dentro se stessa, una nemica che emerge quando si trova a un passo dal cogliere grandi risultati. Per questo è ancora più complicato immaginare cosa potrà fare nel 2018.

8. Karolina Pliskova
punti Slam 1710
AO    QF sconfitta da Lucic-Baroni
RG    SF sconfitta da Halep
Wim 2T sconfitta da Rybarikova
USO QF sconfitta da Vandeweghe
Stagione Slam poco soddisfacente per Karolina Pliskova. Che diventa quasi paradossale se si pensa che il risultato migliore è arrivato dalla terra rossa. A Parigi era difficile pretendere di più (la sconfitta con Halep sulla terra mi pare che sul piano tecnico ci stia), ma quanto meno a Wimbledon avrebbe dovuto fare più strada. Rybarikova secondo me era un’avversaria battibile, come si era visto nella prima parte di match, in cui Karolina si era portata avanti di un set e un break (e senza ancora avere perso la battuta), prima di andare incontro a una involuzione che le è costata la partita.
Per il 2018 mi aspetto che il suo bilancio complessivo negli Slam migliori: penso che una finale sia alla sua portata. Ma il definitivo salto di qualità lo otterrebbe con la vittoria; e su questo traguardo si torna a ragionamenti simili a quelli fatti per Simona Halep.

9. Madison Keys
punti Slam 1440
AO    Assente
RG    2T sconfitta da Martic
Wim 2T sconfitta da Giorgi
USO F sconfitta da Stephens
La stagione Slam di Madison Keys è stata condizionata dai problemi al polso sinistro. Ha dovuto saltare l’Australia perché in convalescenza dopo la prima operazione, mentre proprio la sconfitta al Roland Garros contro Petra Martic è stata la partita che l’ha convinta a operarsi nuovamente, visto che il dolore all’articolazione persisteva. Wimbledon è stato il torneo del nuovo ritorno, qualche giorno dopo la seconda operazione, un torneo affrontato però senza preparazione né allenamento.
In pratica l’unico Major disputato in condizioni adeguate è stato l’ultimo, nel quale è arrivata in finale; a dimostrazione di quanto il rendimento nelle ultime stagioni sia stato spesso ostacolato dai guai fisici, che si spera siano davvero superati. E per il 2018? Difficile avere certezze di vittoria, però a 22 anni per me ha quanto meno ottime possibilità  di migliorare il suo bottino di punti totali negli Slam. Tenendo anche conto che agli Australian Open vanta già una semifinale raggiunta nel 2015, ad appena 19 anni.

10. Johanna Konta
punti Slam 1230
AO    QF sconfitta da Serena Williams
RG    1T sconfitta da Hsieh
Wim SF sconfitta da Venus Williams
USO 1T sconfitta da Krunic
Alti e bassi per Konta negli Slam 2017. Una buon quarto di finale in Australia, dove è stata fermata dalla futura vincitrice Serena Williams, poi la grave sconfitta contro Hsieh a Parigi. Il picco di rendimento è stato sicuramente quello di Wimbledon, dove ha saputo reggere le pressioni di favorita di casa arrivando sino in semifinale. Di nuovo delusione a New York, battuta da Krunic, che però è un’avversaria insidiosa nelle giornate di vena.
Per certi aspetti la sua situazione mi ricorda quella di Vandeweghe: il passato ci dice che oltre un certo livello non è mai andata, ma rimane una giocatrice in costante progresso, anno dopo anno. Potrà crescere ancora? Personalmente su questo tema faccio veramente fatica ad avere le idee chiare.

Differenze con il Ranking WTA e con la Race
Nella graduatoria delle migliori dieci negli Slam sono presenti quattro tenniste (Stephens, Vandeweghe, Serena, Keys) che nelle classifiche ufficiali WTA al momento sono fuori dalla top ten. Di chi hanno “preso il posto”? Di queste quattro giocatrici: Svitolina, Wozniacki, Kuznetsova, Cibulkova. Se invece prendiamo in considerazione la Race abbiamo sempre quattro nomi, ma con Mladenovic al posto di Cibulkova.
Tra le top ten assenti nella classifica Slam, direi che quella con lo scarto meno significativo è Svetlana Kuznetvova, mentre per Cibulkova (34ma negli Slam) la Race conferma una stagione opaca, in cui la vera differenza la fanno i punti del Masters vinto nel 2016, cioè la scorsa stagione.

Un breve approfondimento lo meritano forse Wozniacki e Svitolina.
Caroline Wozniacki è sesta nella classifica WTA; solo sedicesima in quella Slam. Nel 2017 ha costruito il suo ranking ufficiale su tanti buoni risultati nei tornei medi (sei finali perse e la settima finalmente vinta la scorsa settimana a Tokyo), mentre ha faticato ad arrivare in fondo nei Major. Dove, andando in ordine cronologico, è stata sconfitta da Konta, Ostapenko, Vandeweghe e Makarova. Certo, non ha avuto sorteggi fortunati, però a New Tork ha obiettivamente deluso: quello è il “suo” torneo, dove è stata già due volte finalista. Invece è stata battuta da Makarova pur essendo favorita (addirittura 1,25 a 3,75 per i bookmaker) in un match allungato al terzo set dopo aver rischiato di perdere seccamente in due set.

L’altra giocatrice sottotono è Elina Svitolina. Top 3 per l’attuale ranking WTA, ma solo undicesima nel rendimento Slam. Battuta nei Major da queste avversarie (ordine cronologico): Pavlyuchenkova, Halep, Ostapenko, Keys. Per Svitolina il grande rimpianto è la sconfitta di Parigi contro Simona Halep nella quale aveva vinto il primo set e conduceva 5-1 nel secondo, prima di subire un rovesciamento di risultato clamoroso: 3-6, 7-6(6), 6-0 per Halep, capace di annullare le ultime speranze di Elina nel tiebreak (con un matchpoint) prima del crollo nel terzo set.

Svitolina non possiede un naturale “big game, cioè quel tennis dominante che quasi sempre finisce per essere la caratteristica di chi vince gli Slam, e quindi si può capire che faccia una certa fatica ad affermarsi ad altissimi livelli. Però in compenso ha dalla sua una forza di volontà straordinaria: una voglia e una capacità di migliorarsi, senza porsi limiti. Sta modificando il suo gioco attendista, rendendolo sempre più aggressivo, proprio per colmare il gap con le più forti. Dopo che mi ha già sorpreso diverse volte in passato, raggiungendo obiettivi che difficilmente reputavo alla sua portata, non ho più intenzione di commettere lo stesso errore di sottovalutazione. Per questo penso che, se potrà giocare con continuità e senza problemi fisici, sarà capace di fare meglio nel 2018. È ancora giovane (ha compiuto 23 anni il 12 settembre) e con tante stagioni ad alto livello davanti. Non resta che ritrovarci fra un anno per verificare se avrà confermato questa tendenza.

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