Altro anno, altro ritiro, stesso Nick Kyrgios

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Altro anno, altro ritiro, stesso Nick Kyrgios

Kyrgios lascia Shanghai dopo appena un set (perso), accusando problemi intestinali e alla spalla. L’ATP potrebbe punirlo ancora

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A penny for your thoughts“, si dice in Inghilterra. Siamo sicuri che, organizzando una colletta, si riuscirebbero a raccogliere cifre ben più consistenti per scoprire cosa c’è nei pensieri di Nick Kyrgios. Specialmente quando mette piede a Shanghai: per il secondo anno consecutivo – su tre totali di partecipazione – il terribile aussie esce dal Masters 1000 cinese prima del dovuto. Le modalità sono sempre oscure e non troppo piacevoli: l’anno scorso si produsse in un tanking tragicomico contro il maggiore degli Zverev, che gli costò una multa da 16.500$ e una squalifica di otto settimane, ridotta poi a tre patteggiando l’obbligo di frequentare uno psicologo; quest’anno invece si è chiamato gioco, partita e incontro da solo, al termine del primo set del primo turno strappatogli da Steve Johnson al tie-break.

Quando lo statunitense ha sigillato il 7-6 con l’ace, Kyrgios si è semplicemente avvicinato alla rete per stringergli la mano, come dopo un match point, e ha abbandonato il campo. Se dodici mesi fa Nick non aveva fatto mistero della sua poca voglia di giocare, con frasi oltre il limite della strafottenza nei confronti di giudice di sedia e tifosi, quest’anno bisogna concedergli il beneficio del dubbio: poco dopo il termine del mezzo incontro è comparso sui suoi canali social un post che citava un doppio problema fisico, un virus intestinale e un fastidio alla spalla. Una combinazione di sfortune credibile, come testimoniato dai molti fan-commentatori che lo sostengono e gli augurano una pronta guarigione, convinti forse anche dal suo atteggiamento più professionale nell’ultimo anno e dalle lettere aperte al blog collettivo PlayersVoice (che di cui è founding contributor). Kyrgios peraltro ha promesso che farà il possibile per scendere in campo in doppio domani con Lucas Pouille, cosa che il regolamento gli consentirebbe.

Just a little something to explain what happened today in Shanghai… #Sorry

Pubblicato da Nick Kyrgios su Martedì 10 ottobre 2017

Perché allora la ATP dovrebbe aprire una nuova indagine su di lui, come si vocifera già? La ragione, più che nei due warning per comportamenti antisportivo rimediati in quel singolo set, starebbe in una frase rivolta da Kyrgios al proprio angolo a pochi punti dall’ultimo. “Sta dicendo che se perderà il set si ritirerà, è arrabbiato per le decisioni arbitrali e per il pubblico che fa rumore“, hanno riportato in diretta i telecronisti del feed internazionale. Situazione simile a quanto accaduto al Queen’s, in termini di punteggio e di certezza del ritiro, ma lì l’australiano era palesemente scivolato sull’erba e non c’era davvero spazio per la dietrologia. In totale i ritiri stagionali a match in corso salgono a quattro, ai quali si aggiunge il walkover contro Federer a Indian Wells quando la sua ottima condizione di forma era stata fermata da un’intossicazione alimentare. Senza contare gli incontri portati a termine in maniera puramente formale, come la finale di Pechino di qualche giorno fa: derubato a suo vedere del break in avvio, Kyrgios ha ingaggiato una polemica infinita e Nadal è rimasto l’unico concentrato sul gioco.

Il Rolex Masters è zeppo di altri giocatori capaci di intrattenere, in ogni caso, e le vittime dell’uragano di Porto Rico riceveranno comunque 650$ in donazione, 50 per ognuno dei 13 ace che il ragazzo di Canberra ha tirato negli appena quarantotto minuti di gioco. Come sempre, il primo a rimetterci è proprio lui. I potenziali 1000 punti di Shanghai gli avrebbero fatto assai comodo nella Race verso le ATP Finals di Londra, quest’anno aperta come mai negli ultimi dieci, e una buona prestazione oggi avrebbe potuto ripulire definitivamente la sua immagine per il ricco mercato cinese. La prossima volta sarà quella buona, o non c’è due senza tre? Appuntamento a Shanghai 2019, per chi avesse voglia di scoprirlo. Sempre che abbia voglia lo stesso Nick, cosa di cui non possiamo essere certi.

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