Mosca chiude la porta: niente wild card a Garcia

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Mosca chiude la porta: niente wild card a Garcia

Caroline Garcia aveva scelto di non giocare a Tianjin con la speranza di ricevere una wild card a Mosca. Il direttore della Kremlin Cup gliel’ha negata. Ora “Caro” può solo sperare

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Niente wild card per Caroline Garcia a Mosca. La tennista francese, ottava nella Race to Singapore e quindi virtualmente ultima delle qualificate per la rassegna di fine stagione, aveva scelto di non iscriversi ad alcun torneo nell’ultima settimana del Tour 2017 (l’altro è l’International di Lussemburgo). I 1900 punti guadagnati a Wuhan e Pechino l’hanno però inaspettatamente coinvolta nella lotta per le Finals, tanto da giustificare l’urgenza di punti per difendere la posizione appena acquisita. Punti che Garcia ha scelto di non rincorrere a Tianjindove nessun risultato le avrebbe assicurato la qualificazione, e che avrebbe preferito guadagnare sul cemento indoor di Mosca. Le era però necessaria una wild card per entrare in tabellone.

La wild card non è arrivata. In conferenza stampa il direttore della Kremlin Cup Aleksey Selivalenko ha spiegato le origini della sua decisione: “Abbiamo tutto il diritto di dare spazio a giocatrici russe. Garcia non ha chiuso la scorsa stagione tra le prime 20 del mondo, non può pretendere un posto in tabellone“.

Selivalenko allude a una possibilità concessa dai regolamenti WTA agli organizzatori di tutti i tornei non Mandatory (Premier 700, Premier 5 e International). Ognuno di questi tornei può infatti riservare una o due wild card a giocatrici “Top 20”, dove per top 20 non si intende la posizione al momento dell’assegnazione dell’invito ma quella al termine della stagione precedente. La scelta di assegnare questi inviti speciali spetta congiuntamente agli organizzatori dei tornei e alla WTA; se non pervengono richieste di giocatrici eleggibili i due posti in tabellone vengono occupati dai primi due nomi nella lista delle alternates.

Nello specifico, il Premier di Mosca può assegnare un massimo di quattro wild card: due libere e due riservate a Top 20. Garcia poteva ovviamente ricevere una delle prime due, ma avendo concluso il 2016 alla posizione 24 non era eleggibile per le ultime due. Da qui la natura del rifiuto del direttore del torneo moscovita che ha – legittimamente – scelto di dare preferenza a giocatrici russe, anche in considerazione del fatto che a Mosca stanno attendendo una risposta da Maria Sharapova a cui pare essere riservato un invito.

Qualcuno ha letto il “no” del torneo moscovita come una ripicca per la mancata assegnazione della WC alla stessa Sharapova da parte degli organizzatori del Roland Garros. A parti inverse, con i russi a decidere il “destino” di una francese, sarebbe scattata la rivincita. Elucubrazioni a parte, e condivisibile o meno che sia la scelta di Selivalenko, l’assegnazione della wild card (non top 20) rimane un esercizio del tutto discrezionale. La WTA a riguardo non ha autorità per fare pressione sul torneo, nonostante la presenza di Garcia a Mosca sarebbe stata ideale per una conclusione “decoubertiana” della corsa a Singapore.

Nella capitale russa ci sarà quindi soltanto Johanna Konta, a cui serve una finale per effettuare il contro-sorpasso ed evitare la stessa beffa dello scorso anno. A Garcia – che non può sperare neanche in una WC a Lussemburgo, dove i tre inviti andranno a Kerber, Lisicki e Azarenka – non resta che sedersi in poltrona e sperare che la fatica delle ultime due settimane non sia stata vana.

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