ATP Shanghai: Federer supera Gasquet, sarà rivincita con del Potro

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ATP Shanghai: Federer supera Gasquet, sarà rivincita con del Potro

Tennis di alta qualità tra Roger e il francese, lo svizzero chiude in due set. Vittoria tutto sommato agevole per del Potro, che però rischia un polso su una caduta. Ora riedizione del quarto di New York

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[2] R. Federer b. R. Gasquet 7-5 6-4 (Antonio Ortu)

È lontano un solo match il terzo incontro cinese tra Federer e Nadal. Ci ha provato a guastare la festa Richard Gasquet, ma per la sedicesima volta su diciotto confronti, Federer si è dimostrato ancora una volta troppo per lui. Giocherà domani la quarta semifinale su quattro Masters 1000 nel 2017 e anche la quarta nel torneo cinese. Non è stata una passeggiata per lo svizzero, che, in campo per la prima volta con il tetto del centrale aperto, ci ha messo un po’ per trovare le giuste misure nel primo set. Dopo una piccola distrazione, ha chiuso un secondo set che poteva finire con un parziale anche più pesante. Tanti meriti vanno al francese, che aveva promesso un match aggressivo e così è stato: di sicuro lo spettacolo ne ha tratto beneficio.

Non c’è mai stata molta partita tra i due negli ultimi anni, come dimostra l’ultimo precedente, dominato da un Federer arrembante allo US Open 2015. Dolci ricordi per lo svizzero nel 2014, quando con la schiena acciaccata prevalse sul francese per regalare alla Svizzera l’insalatiera. Guarda caso era anche l’anno dell’unico successo di Roger nel Rolex Masters di Shanghai, ottenuto in finale contro Gilles Simon, contro cui Gasquet ieri aveva attenuto una sofferta vittoria. A dire il vero, tutti e tre i match del torneo sono stati faticosi per il transalpino, rimasto in campo per 7 ore e 29 minuti in totale. Così non si può dire per il numero due del mondo, che ha collaudato i motori mercoledì con Schwartzman ed è invece andato spedito ieri contro Dolgopolov.

Il primo set si decide su pochi punti. La prima opportunità di break è per lo svizzero, sulla quale Gasquet sfodera il suo classico rovescio lungolinea per togliersi dai primi impicci e portarsi sul 2-1. Roger è tuttavia meno rapido rispetto a ieri, commette di conseguenza svariati errori e rimane spesso imbottigliato in una diagonale di rovescio che è l’unica situazione sfavorevole per lui. Il numero 31 mondiale prova perciò a cavalcare la cresta dell’onda, nel sesto gioco si procura una palla break, ma Federer non si scompone e pareggia a quota tre. Il francese si trova a due punti dal set sul 5-4, Roger chiude due delicati punti al volo e ritrova la parità. È da qui che prova a dare lo strappo, vince anche un punto molto lottato per guadagnarsi tre palle break. Il campione svizzero va a servire per il set e con un rovescio incrociato vincente chiude il primo set in 42 minuti. Nota a margine, Gasquet non vinceva più di quattro giochi in un set con Federer dall’ultimo match vinto con lui, Roma 2011. Ottime percentuali al servizio per Roger, in un parziale conquistato grazie a un allungo finale, che ha cancellato i suoi diciotto non forzati.

L’ex top ten è in rottura prolungata e cede a zero la battuta nel primo gioco della seconda frazione. Però una voleé malamente sbagliata dallo svizzero apre un gioco in cui mette in campo poca attenzione. Gasquet si riprende il break. Ora però Federer gestisce meglio lo scambio da fondo e con tre vincenti si porta sul 15-40 nel quinto game. Con l’acqua alla gola, il transalpino vien fuori da una situazione scomodissima trovando colpi di ottima fattura. Sul 3-3 la situazione si ripete, ma stavolta è il nastro che vuole bene allo svizzero, che si prende il break di vantaggio. Riuscendo a sovvertire anche le gerarchie sulla diagonale di sinistra, con pochi patemi Federer mette poco dopo la parola fine sul match in un’ora e 18 minuti.

Il diciannove volte campione Slam continua la sua rincorsa al secondo titolo nel Masters 1000 cinese e anche alla prima posizione mondiale. Se vuole avere una chance di rovesciare Rafa dal trono, non può permettersi passi falsi. Sfiderà nella seconda semifinale di domani Juan Martin del Potro, contro il quale ha perso l’ultimo e recentissimo incontro a Flushing Meadows.

[16] J.M. del Potro b. V. Troicki 4-6 6-1 6-4 (da Shanghai, Vanni Gibertini)

Derubricare un quarto di finale di un Masters 1000 a semplice antipasto di una sessione può sembrare piuttosto ingeneroso, ma quando si deve condividere il palcoscenico con Roger Federer, questo è ciò che capita – nessuna colpa per Troicki e del Potro, che sono arrivati qui eliminando le teste di serie nella loro parte del tabellone (rispettivamente Isner e Alexander Zverev), ma l’atmosfera è quella dei match di contorno di una riunione pugilistica che assegna un titolo mondiale.

Si capisce subito che i precedenti tra due (6-0 per l’argentino) non contano molto, dato che l’ultimo incontro è datato agosto 2012, più di cinque anni fa, quando entrambi erano giocatori diversi. Oggi lo sanno anche i sassi che il rovescio di del Potro non fa male e bisogna usarlo per inchiodare il palleggio nell’angolo sinistro e Troicki sembra ben orientato a seguire la filosofia dominante. Annulla con buon cipiglio due palle break nel secondo gioco del match, favorito anche da un diritto in rete dell’argentino, e poi, cinque game più tardi, converte la sua unica opportunità con un rovescio lungolinea fulminante nel campo lasciato sguarnito da del Potro preoccupato del suo angolo sinistro.

Troicki sembra un folletto telecomandato che finisce sempre dove arrivano i colpi dell’argentino, ed in 41 minuti il primo set è suo.

Gli incantesimi, però, fanno presto a spezzarsi, e già subito all’inizio del secondo la potenza dei diritti di del Potro inizia a far danni, il serbo si distrae un attimo ed è subito 3-0 per il tandilese, che avrebbe anche l’occasione per allungare 4-0 ma Troicki ritrova il focus, toglie l’iniziativa all’avversario e cancella le due palle break che avevano il sapore di set point. Ma il suo gioco si è certamente affievolito, ed il secondo break arriva pochi istanti dopo, sancendo il duro 6-1 per delPotro in soli 29 minuti.

Nel terzo set Palito continua a picchiare da fondo, e Troicki prova a riprendersi alla battuta ed a colpire in lungolinea con il rovescio. Sul 2-2 30-15 un episodio che fa rimanere tutti per un po’ con il fiato sospeso: durante lo scambio del Potro inciampa e si appoggia malamente sul polso sinistro, già a suo tempo operato. Smorfie di dolore, fisioterapista chiamato di corsa in campo e quindi la decisione di continuare, ottenendo di lancio il break per la disperazione di Troicki.

Il match da quel punto in poi non ha più sussulti, forse anche perché il tempo a disposizione era scaduto ed era arrivato il momento di far iniziare il match clou della serata. Dopo due ore ed un minuto di gioco, del Potro accede alla semifinale dove potrebbe trovare Roger Federer per una rivincita del quarto di finale giocato a New York poco più di un mese fa.

Risultati:

[1] R. Nadal b. [6] G. Dimitrov 6-4 6-7(4) 6-3
[4] M. Cilic b. A. Ramos-Vinolas 6-3 6-4
[16] J.M. del Potro b. V. Troicki 4-6 6-1 6-4
[2] R. Federer b. R. Gasquet 7-5 6-4

Nadal prosciuga un Dimitrov quasi perfetto. Semifinale contro Cilic

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