Una Giovanna d'Arco che aprì la strada a Sharapova e le altre (Semeraro), "La battaglia dei sessi" e la lezione del tennis (Mosello)

Rassegna stampa

Una Giovanna d’Arco che aprì la strada a Sharapova e le altre (Semeraro), “La battaglia dei sessi” e la lezione del tennis (Mosello)

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Rassegna stampa a cura di Daniele Flavi

 

Una Giovanna d’Arco che aprì la strada a Sharapova e le altre

 

Stefano Semeraro, il corriere dello sport del 17.10.2017

 

Se Maria Sharapova e Serena Williams oggi guadagnano quanto i colleghi maschi lo devono molto a lei: Billie Jean King. L’ex signorina Moffitt, nata apparentemente senza qualità in una famiglia della working class californiana e trasformatasi nella Giovanna d’Arco della racchetta. L’eroina occhialuta capace a cavallo degli Anni 60 e 70 di vincere sei volte Wimbledon e fondare la Wta, il sindacato che oggi gestisce il circuito femminile. Il suo omonimo Martin Luther King sognava l’uguaglianza, lei ha contribuito a realizzarla nel tennis ribellandosi al potere dei «maschi sciovinisti». Da moglie sottomessa a paladina dei diritti di gay e lesbiche, a monumento laico dello sport. «Ma non chiamatemi femminista», si raccomanda a 73 anni. «Perché il femminismo mi ricorda l’intolleranza delle religioni».

 

“La battaglia dei sessi” e la lezione del tennis

 

Luisa Mosello, il messaggero del 17.10.2017

 

Metti una sera al cinema, a vedere in anteprima “La Battaglia dei sessi’ per ritrovarsi al centro di un partita storica, quella della parità di genere e della “lotta per essere se stessi e amare chi si vuole”. A giocarla, attraverso lo schermo della multisala di piazza Cavour, erano in tanti, parecchi giovanissimi che negli anni Settanta non erano neanche nati e che si son messi in fila per assistere alla proiezione gratuita del film che ha come protagonista il premio Oscar Emma Stone. A tenerlo a battesimo c’erano i due registi Jonathan Dayton e Valerie Faris, gli stessi di Little Miss Sunshine, che hanno salutato il pubblico accanto alla testim onial per l’Italia hnma Battaglia, oltre che storica attivista Lgbt anche tennista appassionata. Sì perché la pellicola in questione (che sarà nelle sale giovedì) è l’adattamento cinematografico del celebre incontro tennistico del 1973, tra l’ex campione del mondo di tennis Bobby Riggs e la campionessa Billie Jean King. L’incontro, che la quest’ultima vinse clamorosamente, fu poi ribattezzato “La Battaglia dei Sessi”, poiché poneva per la prima volta un uomo e una donna in competizione sullo stesso campo, raggiungendo 40 milioni di spettatori in tutto il mondo. La King non solo era in gara per l’uguaglianza in ambito sportivo, ma lottava anche pervenire a patti con la sua omosessualità. Applausi e commenti entusiastici in sala. Alessio Bernabei si faceva portavoce della schiera dei millenials e si diceva “commosso”. Lunetta Savino ricordava con emozione quegli anni di grandi battaglie. Come Eva Grimaldi e Barbara Palombelli, in platea con la redazione di Forum al completo. C’era anche Giovanni Franci con la compagnia del discusso e tanto atteso spettacolo “L’Effetto Che Fa” sull’omicidio di Luca Varani. Insieme a lui gli attori della piece Fabio Vasco, Riccardo Pieretti, Valerio Di Bendetto. E poi Niccoló Centioni, storico volto de I Cesaroni (Rudi nella fiction), le attrici Cristina Golotta, con il compagno Rocco, Valentina Ghetti, Martina Carletti, Valentina Gemelli, la cantante Giordana Angi, ultima scoperta di Tiziano Ferro. E ancora: Roberta Beta, la Miss PinUp WW2 Giorgia Botticella, la modella Sophia Galazzo, Elisa Paglialuga, ex corteggiatrice di Uomini e donne che un anno fa ha fatto coming out, il trio can oro Ladyvette in abiti retrò e il duo LeNochoice. A dare alla serata un tocco di fantasia senza tempo ne convenzioni ci pensavano la drag Daniel Decò e la voce delle notti arcobaleno Kristine VonTrois in completi da tennis rigorosamente anni 70 con tanto di brindisi a bollicine.

 

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