CT Palermo: in Serie A1 puntando sui talenti siciliani

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CT Palermo: in Serie A1 puntando sui talenti siciliani

Il CT Palermo ha esordito nella Serie A1 2017 con una bella vittoria a Pistoia. Appena prima dell’inizio del campionato, Marco Valentino ci ha raccontato l’impegno del club per questa manifestazione e quanto sia radicato il lavoro sui giovani siciliani

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Sig. Marco Valentino, a quale presenza in A1 è arrivato il CT Palermo?
Siamo saliti nella massima divisione dalla A2 nel 2015, quindi questo sarà il nostro secondo anno di Serie A1.

Che emozione è partecipare ad un campionato del genere, e che aspettative avete?
Sicuramente è una manifestazione importante, ed è importante per il nostro club farne parte. Commentavamo proprio oggi, con alcuni nostri maestri e responsabili che si occupano della squadra, alcune delle nuove direttive arrivate dalla FIT in merito ad una serie di servizi che dobbiamo dare ai giocatori ed anche al pubblico. Tra queste ad esempio il dotare i ragazzi di tute con i nomi, tutte cose che non c’erano, dettagli che danno ancor più l’impressione di un campionato importante. Piccole cose forse, ma che tutte insieme contribuiranno di sicuro a rendere la A1 una manifestazione di valore e di impatto per il pubblico.

Vedendo la vostra squadra, sembra un bel mix tra giovani e giocatori tosti, l’impressione è che sarete un avversario non facile per i rivali…
Ci teniamo a sottolineare che puntiamo da sempre sui giovani ed i tennisti siciliani, sono la base della nostra squadra ed un vanto per il nostro circolo. Quest’anno abbiamo anche Luca Margaroli, uno svizzero, forte doppista (tra i primi 200), sappiamo quanto sia importante avere un doppio competitivo, soprattutto per gli incontri di spareggio, sempre decisivi. Gli altri componenti della squadra sono tutti siciliani, a partire da Salvatore Caruso, che è salito molto ed ha un ranking ATP di tutto rispetto. Inoltre contiamo molto su Omar Giacalone, un ragazzo del vivaio oggi intorno alla posizione n.400, e su Claudio Fortuna, che non è un elemento del vivaio ma si è sempre allenato a Palermo. È venuto da noi a ridosso della carriera junior, crescendo di fatto tennisticamente al CT Palermo. Poi abbiamo Andrea Trapani, un giovane del vivaio under 18 che sta crescendo ed ha già una discreta classifica e buon livello. Completano la squadra Marco Gjomarakaj, Giorgio Passalacqua, Giovanni Latona, Giovanni Battista Morello e Giovanni Valenza. Nel complesso è un team omogeneo e di buon livello.

Anche perché con il nuovo regolamento, che impone la presenza in campo di due ragazzi del vivaio, avere giovani forti è determinante
Assolutamente, e si va nella direzione che abbiamo sempre avuto per tradizione, quella di puntare sui ragazzi e sulla nostra scuola tennis. Cerchiamo poi di seguire i nostri prodotti anche quando abbandonano il settore giovanile ed entrano nella carriera senior. Abbiamo un ottimo vivaio. Anche a livello femminile stiamo facendo un grande lavoro, abbiamo un paio di campionesse italiane, è una attività che ci sta dando soddisfazioni.

Come vede il vostro girone: Aniene di Roma, TC Pistoia, Park Genova, rivali impegnative…
Sulla carta in questo girone siamo probabilmente la terza forza, ma poi sarà il campo a dire quali saranno i reali valori. Spesso i club che ingaggiano grandi giocatori e diventano delle “corazzate” devono fare i conti con la disponibilità dei tennisti, quindi i valori in campo possono anche cambiare, e di molto. La speranza di fare anche qualcosa di più c’è, vedremo settimana dopo settimana quello che succederà, cerchiamo di farci trovare pronti ogni weekend e di ottenere una salvezza tranquilla.

Immagino che venire a vincere a Palermo, con un ambiente probabilmente “caldo”, non sarà facile per nessuno, nemmeno per il Park Genova che sulla carta sembra la squadra più attrezzata.
Vero, ma il nostro pubblico è comunque competente e di grande tradizione, sarà di sicuro partecipe ma sempre con massimo rispetto per l’avversario. Da noi non ci sono mai quegli eccessi tipici di pubblici meno abituati all’alto livello tennistico.

Del resto al CT Palermo si è vissuto per tradizione il grande tennis, da voi sono passati quasi tutti i campioni, eccetto gli ultimissimi anni.
Assolutamente sì, infatti il torneo Internazionale che non si svolge più da qualche stagione ha lasciato un vuoto enorme. Era un evento di primo piano nella stagione, importante a livello cittadino, regionale, ma direi anche nazionale perché alla fine non si sono mai create le condizioni per un altro torneo. In Italia organizziamo tanti Challenger importanti, ma come ATP non abbiamo un’alternativa agli Internazionali di Roma.

Il CT Palermo è un club di grande tradizione e solide basi, ma tenere in piedi un team competitivo in Serie A1 è impegno importante, sia a livello organizzativo che economico, quali sono gli sponsor che vi sostengono?
Mentre la squadra è salita in A1 c’è stato un cambio nella dirigenza, ma abbiamo sostenuto l’impegno assunto dal precedente direttivo. Ci teniamo molto, e manteniamo una collaborazione anche a livello regionale perché è un orgoglio poter essere competitivi con ragazzi della nostra Sicilia. Chiaramente lo sforzo organizzativo non è indifferente, ma è ben visto e sostenuto anche da tutti i soci, siamo legati alla competizione e quando arrivano gli incontri c’è molta attenzione. Come sponsor principali abbiamo Banca Mediolanum, Riolo Auto, Igea Banca, e come sponsor tecnico Tecnica Sport.

Vista la vostra esperienza, che ne pensa della manifestazione in generale, dove si potrebbe migliorare?
A mio avviso la durata è un po’ ristretta, considerati gli investimenti che vengono richiesti alle società. Il periodo resta il migliore, per agevolare l’attività dei professionisti che altrimenti avrebbero difficoltà a prendere parte all’evento. Aggiungere qualche giornata di gare potrebbe essere una buona idea. In fine dei conti, sono sei settimane di girone ed una di play out se non si va avanti; in casa ci sono solo tre occasioni per mostrare la squadra e portare tennis di alto livello nel club.

Il circolo è da sempre protagonista a livello regionale, la vostra missione resta quella di far crescere i giovani e portarli a giocare a questo livello?
Sì, l’abbiamo sempre fatto per tradizione, ed anche la nuova dirigenza ha l’obiettivo di portare avanti questo discorso puntando molto sui giovani, per arrivare a competere nelle manifestazioni senior con i nostri giocatori. Lo staff di maestri e tecnici è fondamentale, siamo davvero ben attrezzati da questo punto di vista. Non lesiniamo risorse anche in termini organizzativi: le scuole sono gestite con un numero di campi adeguato ed un numero di ragazzi per campo corretto. Non è nella nostra filosofia cercare di riempire al massimo i campi, ma di lavorare bene per creare buoni giovani tennisti.

Per raccontarlo ai nostri lettori, come è composto il vs club come strutture, quanti soci avete e quanto costa la quota sociale?
Mi piace ricordare intanto che il CT Palermo nasce nel lontano 1926, quindi l’anno scorso abbiamo festeggiato 90 anni di storia. Al momento abbiamo 15 campi da tennis, tutti in terra battuta eccetto un paio in superficie Green Set, quasi tutti illuminati (11 per l’esattezza). La nostra scuola tennis è attiva dalle 15 alle 17 per i bambini più piccoli fino all’under 11, e poi dalle 17 alle 20 ci dedichiamo ai ragazzi più grandi ed agli agonisti. Per la scuola utilizziamo dai 6 agli 8 campi, a seconda delle fasce orarie. Vorrei sottolineare che il nostro Circolo si è classificato al 2° posto in Italia per la categoria Superschool. I soci sono ben 1420, una bellissima cosa ma che va gestita bene a livello organizzativo per dare spazio a tutte le varie esigenze. La quota sociale è di 100 euro al mese, ed include tutti i servizi del club, tra cui la palestra ed una piscina riscaldata che funziona anche in inverno.

Marco Mazzoni

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