TC Schio: in Serie A1 con attenzione ai giovani e voglia d'agonismo

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TC Schio: in Serie A1 con attenzione ai giovani e voglia d’agonismo

Il Tennis Club Schio si conferma realtà importante per il campionato di A1, nonostante una partenza non facile (due sconfitte su due). Il loro palazzetto è un piccolo “feudo inespugnabile”, come ci ha raccontato il direttore tecnico del club, Maestro Gemiliano Leinardi, insieme alla filosofia che anima il lavoro sui giovani

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Con la Serie A1 al via, abbiamo colto l’occasione di parlare del Tennis Club Schio. Una realtà importante del proprio territorio, con strutture all’avanguardia, passione ed un occhio all’agonismo viste le tante iniziative, attività e squadre che il club veneto porta avanti ogni stagione. Il direttore tecnico Gemiliano Leinardi ci ha raccontato l’impegno in A1 e tanto ancora sul proprio club, focalizzato soprattutto sulla crescita dei giovani.

Il TC Schio si conferma anche nel 2017 in Serie A1, a che presenza siete arrivati?
Questo è il terzo anno, anche se eravamo già stati presenti nel 2009, con la squadra che si chiamava SIGGI GROUP. Il nostro team è cresciuto piano piano, all’inizio del percorso era un traguardo lontano, poi invece ce l’abbiamo fatta ed è stato molto bello.

Cosa vi aspettate per quest’anno? Il vostro girone è composto da TC Italia, CT Massa Lombarda e dal Due Ponti di Roma.
In generale, i gironi sono tutti molto forti, l’anno scorso, come ogni anno, abbiamo fatto la nostra parte. Noi ho mai posto degli obiettivi, anche se qualche anno fa, quando nella nostra squadra c’era Marco Cecchinato, un briciolo di speranza di accedere alle fasi finali c’era stata. Poi Marco andò a disputare le finali Challenger in Sud America e le velleità si sono ridimensionate, terminando secondi nel girone. Nel 2016 è stata molto più dura perché credevamo di salvarci nella fase a gironi, ma nell’ultima giornata di campionato la squadra campione d’Italia attuale è andata a perdere al Parioli. Così siamo finiti terzi ed abbiamo giocato i playout contro i nostri amici di Bassano. Fu una partita memorabile, decisa dal super tiebreak del doppio supplementare. È stato un dispiacere perché tra tutte le squadre che potevamo incontrare ci siamo scontrati proprio con loro, quando bastava poco perché entrambi i club si salvassero senza scontrarsi. All’andata avevamo vinto 4-2 a Bassano, e visto che in casa nostra sul veloce non aveva vinto nessuno, credevamo fosse più facile; invece loro hanno ribaltato il risultato, e solo il doppio supplementare ha deciso la salvezza.

TC Schio – Ristorante del Club

Il fattore campo quindi è stato molto importante per voi.
Abbiamo sempre cercato di onorare il campionato di fronte al nostro pubblico, e ci siamo riusciti, anche se quest’anno la vedo molto più difficile. Davanti ci sono giocatori forti, ed il Due Ponti ha giovani molto buoni. Sarà un girone equilibrato. Inoltre noi portiamo avanti questo progetto perché abbiamo un gruppo di giovani tra ’98 e 2000 molto forti a livello regionale, hanno raggiunto sempre le finali di categoria, e con questo gruppo avremmo potuto fare una squadra competitiva. Con le nuove regole entrate in vigore quest’anno ci troviamo un filo penalizzati… daremo il meglio per tenere questo gruppo unito e giocarcela.

Può spiegarci meglio il cambio di regole ed i suoi effetti?
Da quest’anno due giovani under 30 devono giocare obbligatoriamente due singoli e devono essere schierati in doppio, ed in caso di doppio di spareggio, uno dei giovani deve giocarlo. Se una squadra ha come giovane un 2.1 o un 2.2 ha un certo vantaggio.

Da chi è composta la vostra squadra per il campionato 2017?
Da anni abbiamo in squadra Lorenzo Giustino, buon giocatore che ha sempre ben figurato da n.1 sconfiggendo tennisti anche superiori come classifica, e sempre sentendo l’appartenenza al nostro club. Poi abbiamo lo sloveno Matjaz Jurman, molto apprezzato dal nostro pubblico; nonostante una classifica non di primo livello (era 2.8, adesso è sceso 3.1) ha quasi sempre portato il risultato, come l’anno scorso, quando ha battuto Gianluca Naso. E’ un ragazzo molto generoso, l’anno scorso nel doppio di spareggio, nonostante un infortunio alla spalla, nelle fasi decisive è salito in cattedra trascinando il compagno, l’intera squadra e pure il pubblico! Abbiamo poi Philipp Oswald, Riccardo Ghedin, il nuovo acquisto Grega Zemlja, Massimo Bosa, che è il maestro del circolo ed anche in squadra, anche se non ha avuto sempre spazio. Con le nuove regole ad esempio Jurman non può giocare come vivaio e nemmeno come Più 8, mentre fino all’anno scorso il suo match in casa era quasi sempre un punto assicurato… È la regola, dobbiamo rispettarla, si deve semmai essere bravi a trovare le strategie giuste per portare in campo la squadra più forte nei vari match. Non mi sono occupato di ingaggiare qualche ragazzo giovane, come hanno fatto molti altri club per poi schierarli come vivaio, ma ho preferito puntare sui nostri ragazzi, visto che il progetto è nato intorno a loro ed è giusto portarlo avanti su di loro.

Anche perché il vostro club punta molto sui giovani.
Assolutamente sì, ed anzi abbiamo lavorato molto per far crescere il settore femminile, coinvolgendo le ragazze in tante attività. Avevamo una discreta squadra qualche anno fa, poi quel gruppo andò a finire. La nostra realtà resta piccola, di provincia. Spesso quando i ragazzi crescono ed arrivano al momento dell’università sono costretti a spostarsi per continuare gli studi, per noi diventa difficile dare una continuità alle squadre. Per i più giovani avere la possibilità di vedere match di alto livello in casa nostra, come quelli della Serie A, è importante perché scatta qualcosa, viene voglia di emulare, di impegnarsi e crescere. Come club abbiamo organizzato quest’anno la 11a edizione dell’Open Andritz Hydro, un torneo che vanta presenze importanti come quelle di Starace, Vanni, Vagnozzi, Viola, Cipolla, per citarne solo alcuni. Anche quest’evento è molto importante per i ragazzi perché crea entusiasmo, li aiuta a crescere.

Quindi il pubblico risponde bene alle vostre iniziative. Come vede il movimento dei giovani nella vostra area?
Le scuole tennis lavorano bene, è una zona fertile. Ogni club ha i propri obiettivi e metodi, però noi ci mettiamo impegno per crescere come club, aperti anche alla collaborazione con gli altri. L’ingresso ai match della Serie A è libero, coinvolge anche ragazzi e appassionati di altri club, ed ho aperto volentieri le porte del nostro circolo a raccattapalle di altre società, magari ragazzi promettenti, in modo che possano respirare l’aria del “grande tennis.

Parliamo un po’ del vostro club, la sua struttura, le attività, le squadre…
Adesso il focus è sulla Serie A1, però il nostro circolo porta in campo ben 18 squadre tra attività giovanile ed “over”, maschile e femminile, partendo dall’under 8. C’è un fermento che inizia ad ottobre con la A1 e termina a giugno con vari campionati, e visto che portiamo quasi sempre qualcuno alle finali si arriva all’estate. Soprattutto con i ragazzi siamo molto impegnati. Personalmente sono cresciuto tennisticamente al Tennis Club Cagliari, dove si respirava un’aria di agonismo. Oggi posso dire che a Schio c’è un’aria simile, tante iniziative e manifestazioni grazie ai nostri 10 campi da tennis, 4 strutture coperte in legno lamellare ed illuminazione internazionale sia all’interno che all’esterno. Abbiamo appena cambiato l’illuminazione dove si gioca la A1 con un impianto a led a 550 lux. Abbiamo anche quattro campi in terra con tribune, dove si gioca il torneo internazionale femminile e l’Open di Schio, oltre ad altri tornei vari (da queste parti si ama ancora giocare sulla terra). Invece la A1 la giochiamo indoor visto il calendario, su campi in Play.it. La club house ospita un ristorante e pizzeria, molto frequentato. I soci sono affettuosi nei confronti del club, c’è un bell’ambiente, passiamo spesso belle giornate in compagnia con le famiglie, tra tennis, giochi e tante attività. Questo è merito del nostro consiglio di amministrazione, con il nostro Presidente Dario Savio, si è formato un bel gruppo, una grande squadra che da vitalità al club ed ai frequentatori.

TC Schio – Campi in Play IT

Tornando alla Serie A, che ne pensa della manifestazione in genere, dove la si potrebbe migliorare?
Le regole sono cambiate negli anni in modo graduale. L’obiettivo della Federazione porterà sicuramente dei benefici, ma è giusto fare il bilancio tra qualche anno. Quando noi siamo partiti con l’idea di fare la squadra e di farla crescere, non c’era il discorso dei giovani e questo rendeva onore soprattutto a quei club che trovavano sponsor e costruivano una squadra di alto livello puntando al titolo. Chi era invece proiettato sulla crescita dei giovani, per far fronte al campionato, era comunque costretto a spendere molti soldi per arrivare in cima. Adesso il focus si è spostato maggiormente sui giovani, per investire sulla scuola tennis e sulla loro crescita. La speranza era che questo obiettivo restasse tale. Noi abbiamo provato ad onorare questa filosofia, ma non tutti hanno seguito questa indicazione, perché prendere giovani altrove da inserire nel proprio vivaio non credo fosse il messaggio che la Federazione volesse dare.

Quali sono i vostri giovani?
Sono Pietro Pettinà, Leonardo De Rigo, Daniele Savio, Gabriele Broccardo. Dovranno rimboccarsi le maniche, darci dentro e sfruttare l’occasione per crescere. Pettinà ad esempio l’anno scorso ha portato al terzo più di un giocatore con un tennis potente e molto brillante, sorprendendo tutti. Gli è mancata esperienza, ma ha impressionato per come giocava contro tennisti importanti. Inoltre avere ragazzi del circolo in campo aiuta ad avvicinare famiglie, amici, parenti, ecc.

In generale mi sembra che lei sia positivo sulla manifestazione.
Sì, certo, anche se ci vogliono tanti soldi… ogni anno abbiamo degli sponsor importanti. Quali? Sono molti, i principali che ci hanno sostenuto nelle manifestazioni sono tre. La Arket (software gestionale per aziende) è stato lo sponsor principale per la squadra di A1 fino all’anno scorso, sono stati nostri partner per tre anni, stiamo vedendo in questi giorni se riusciremo a dare un nome alla squadra 2017. Poi la GPS GROUP segue il torneo internazionale, è un’azienda che si occupa di shopping bags molto radicata nel nostro territorio; e l’Andritz Hydro invece ha sponsorizzato il nostro torneo Open, giunto alla 11esima edizione. Poi ci sono tante altre imprese che ci sostengono da anni e sono fondamentali per noi, siamo un bel club ma non abbiamo dimensioni enormi, quindi loro supporto è decisivo”.

Per chiudere, qualche informazione sul TC Schio. Quanti soci avete e quanto costa la quota annuale?
Il Tennis Club Schio è a due passi dal centro storico, rappresenta il luogo ideale per chi vuole praticare sport e trascorrere qualche ora di relax in un ambiente sereno e ospitale. Con i suoi 260 soci con oltre 100 ragazzi alla scuola tennis, può considerarsi un centro d’eccellenza per chiunque ami lo sport e lo voglia praticare in strutture e servizi all’avanguardia. Per chi è interessato a farsi socio, le quote associative sono di 120,00 euro per gli uomini e 80,00 per le donne e i nuovi tesserati. Il presidente del circolo è Dario Savio, lo staff dei maestri è composto dal sottoscritto, Gemiliano Leinardi, Uberto Ronda, Massimo Bosa, ed il Preparatore atletico e istruttore di 1°grado Armando Bertollo.

Marco Mazzoni

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