ATP Basilea: del Potro vince a singhiozzo

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ATP Basilea: del Potro vince a singhiozzo

BASILEA – L’argentino si complica la vita per un set, prima di battere Joao Sousa. Vince Coric, si rivede Benneteau

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da Basilea, i nostri inviati Carlo Carnevale e Lorenzo Colle

Terza giornata di gioco alla St. JakobsHalle di Basilea, con un clima frizzante sebbene assolato all’esterno: l’affluenza è corposa nonostante l’assenza di incontri di cartello, del Potro vale comunque la pena di acquistare il biglietto. Inutile dirlo, da domani è già tutto esaurito fino alla fine del torneo. Lo scorso anno, senza Federer, si trovavano ancora tagliandi per la finale la domenica mattina.

Sembrava poco più che una sgambata l’esordio nel torneo di Juan Martin del Potro contro Joao Sousa, ma le cose si sono complicate quando una piccola amnesia ha rimesso in corsa il portoghese, costringendo l’argentino a stare in campo una quarantina di minuti in più. Una discreta cornice di pubblico festante accoglie l’ingresso in campo dei due giocatori. Lo spettacolo però non è dei migliori. Sousa gioca completamente privo della prima e in sedici minuti è già indietro di due break. Del Potro esegue il proverbiale compitino senza strafare, confidando nei puntuali errori del lusitano. Dopo 27 minuti di tennis modesto, il set è nelle sue tasche. Anche nel secondo parziale la partita stenta a decollare: Sousa continua a giocare con percentuali al servizio molto basse e solo un del Potro sonnecchiante lo mantiene in partita. Sul 4-4 accade l’impensabile: l’argentino si incarta su sé stesso e regala il break all’avversario, che sfodera un gioco di servizio pressoché perfetto e rimanda la contesa al terzo set. In avvio di parziale decisivo Sousa ha una chance per salire di un break, ma viene ricacciato indietro dalla prima di del Potro ed è punito subito dopo dal dritto martellante dell’avversario. Il portoghese non si dà per vinto e si procura un’immediata palla del controbreak, ma la spreca con un rivedibile tentativo di smorzata. La sua partita finisce qui. Sousa esce mentalmente dal match e cede quattro dei successivi cinque giochi. Del Potro è ancora in corsa per qualificarsi a Londra: se Carreno Busta dovesse perdere il suo secondo turno a Vienna, Palito lo scavalcherebbe all’ottavo posto della Race. Ora al secondo turno è atteso dal vecchio leone Julien Benneteau, a trentacinque anni ancora a combattere: due set per superare l’eterna promessa Donald Young.

Borna Coric guadagna il pass per il derby con Cilic, ma deve sudare ancora una volta contro Henri Laaksonen, finlandese adottato svizzero: il croato aveva perso tutti e tre i confronti diretti, due quest’anno con il più recente nemmeno due settimane fa a Shanghai. Incontro non bello, con Laaksonen sostenuto a gran volume dal pubblico di casa e forse per questo rigido e emotivo: quattro doppi falli consecutivi tra dodicesimo game e tie-break quasi lo condannano nel primo set, ma Coric non è da meno e si lascia riprendere dal 6-3, cedendo la frazione nel tripudio generale. Borna è comunque molto più solido da fondo campo, mentre l’avversario gioca quasi esclusivamente con il dritto, accettando di fare svariati metri in più per poter girare attorno alla palla. Un medical time out chiamato da Laaksonen lascia intendere una condizione fisica non ottimale, ma il tifo di casa spinge lo svizzero a battagliare con grinta, ben al di là delle sue qualità sulla carta: per una volta, Coric si dimostra maturo e non perde la brocca, anzi accetta di soffrire e vincere di esperienza. Un buon segnale per cercare di riprendere la via tracciata con il successo di su Zverev a New York, ma smarrita subito dopo. Il croato sarà a Milano per Finals NextGen. Tre set di agonismo più che di qualità, che gli permettono quindi di passare il turno: confermata anche la sua qualificazione per le NextGen di Milano, contro Cilic, che difende il titolo, servirà una performance di livello ben superiore.

Passa il turno Adrian Mannarino, seppur costretto al terzo set dal belga Ruben Bemelmans, in un anticipo in tono minore della finale di Coppa Davis che si giocherà a Lille a novembre. Mannarino disegna il campo come suo solito, e fa muovere benissimo l’avversario che comunque tiene botta. Il tie-break del primo set è il giusto specchio dell’andamento dell’incontro, ma il francese non concede un punto per involarsi in vantaggio. Bemelmans pareggia il conto spingendo bene con il dritto dopo il servizio, decisamente più in condizione nel secondo parziale, e approfittando dell’incostanza dell’avversario che si scioglie nel decimo gioco, con due gratuiti e un doppio fallo. I pochi tifosi presenti hanno di che rallegrarsi nel set conclusivo, che Mannarino incamera con merito dando ampio sfogo al suo repertorio, fatto di rovesci in controtempo e volèe smorzate. Al secondo turno il remake del quarto di finale di Montrèal, contro Denis Shapovalov.

Fresco di qualificazione per le NextGen Finals di Milano, Jared Donaldson si vede infliggere una sonora batosta dall’ungherese Marton Fucsovics: 6-0 6-1 in meno di un’ora, con lo statunitense mai capace di fronteggiare i ritmi forsennati e i colpi potentissimi dell’avversario. A farne le spese sono due racchette di Donaldson, che si schiantano al suolo dopo vari scatti di nervi. Fucsovics troverà Leonardo Mayer al secondo turno. Fuori anche Ryan Harrison, sconfitto da Roberto Bautista-Agut.

Programma chiuso da David Goffin, che archivi in due set la praticha Chung: il sudcoreano, qualificato a Milano, regge un set di buon tennis, prima di abbandonare mentalmente. Al prossimo turno avrà Jack Sock.

Risultati:

[Q] M. Fucsovics b. J. Donaldson 6-0 6-1
[7] A. Mannarino b. R. Bemelmans 7-6(0) 4-6 6-1
B. Coric b. [WC] H. Laaksonen 6-7(8) 6-1 6-3
[6] R. Bautista-Agut b. R. Harrison 6-3 7-6(1)
[4] J. M. del Potro b. J. Sousa 6-1 4-6 6-1
[Q] J. Benneteau b. D. Young 6-4 6-2
[3] D. Goffin b. H. Chung 6-4 6-1
[5] J. Sock b. R. Haase 6-4 2-6 6-4

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