ATP Basilea: Federer e un momento dei suoi, delPo batte la fatica

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ATP Basilea: Federer e un momento dei suoi, delPo batte la fatica

BASILEA- Roger annulla palla break nel terzo set con un rovescio incredibile, poi vince. L’argentino supera in tre set Bautista- Agut e si mantiene in corsa per le Finals. Cilic batte Fucsovics in tre

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da Basilea, i nostri inviati Carlo Carnevale e Lorenzo Colle

È il giorno dei quarti di finale a Basilea. L’inizio dei match di singolare è previsto nel primo pomeriggio e c’è quindi il tempo per godersi un po’ la città. I nuvoloni neri che sovrastano il borgo svizzero sconsigliano una passeggiata in centro e quindi vale la pena fare un salto al Kunstmuseum, il museo d’arte, che in questi giorni ospita una mostra di Chagall. La collezione è notevole e trasporta il visitatore nel mondo visionario e controverso. Esplosioni cromatiche, tensione religiosa, accenni di cubismo e di fauvismo: i quadri esposti mostrano tutta l’inquietudine del pittore, sempre teso tra più mondi e dimensioni.


FEDERER MOMENT – È servito un colpo alla sua maniera, dal nulla, a Roger Federer, per scuotersi e dare lo scossone decisivo ad un match che sembrava complicarsi irrimediabilmente. Un rovescio lungolinea in controbalzo, buono di pochi centimetri, che lascia Adrian Mannarino immobile e annulla la seconda palla break del game, il sesto del terzo set. Il francese si sarebbe lanciato sul 4-2 e servizio, ma una volta sfumata quella chance svaniscono anche le sue energie mentali: nel gioco successivo è infatti Federer a strappare la battuta e chiudere pochi minuti dopo. Lo svizzero era partito senza lo smalto ammirato nei due turni precedenti, vinti entrambi in un’ora, forse irretito dalle geomterie acute di Mannarino, sempre bravissimo ad anticipare e stringere le traiettorie, specialmente con il rovescio. Perso un primo set in cui non sembra a suo agio da fondo e stecca spesso, Federer spinge da subito per raddrizzare la situazione, affidandosi a prime più ragionate e non sempre alla ricerca dell’ace: 6-1 e terzo set in un battito d’ali, prima della battaglia di nervi che si conclude con il Momento Federer e un’autentica esplosione della  St. JakhobsHalle. Federer aveva già sprecato due palle break in avvio di terzo set. Quinta vittoria in altrettanti confronti contro Mannarino, e appuntamento in semifinale con David Goffin per l’assalto all’ottavo titolo in casa.

DELPO NON MOLLA – Nel primo incontro di giornata, Juan Martin del Potro resiste a rientro di Roberto Bautista-Agut e si qualifica per le semifinali degli Swiss Indoors. La partita si mette subito bene per l’argentino che approfitta di un terribile primo turno di servizio dell’avversario (due doppi falli e due gratuiti) per portarsi immediatamente avanti di un break. Bautista non appare molto sicuro con i colpi da fondo e decide di passare qualche gioco a palleggiare sulla diagonale sinistra per trovare il ritmo. Del Potro però è in giornata anche con il rovescio oggi e regge benissimo sia con il colpo in top che con lo slice che sfrutta per rallentare lo scambio e chiudere col dritto anomalo. Un secondo break nel quinto gioco di fatto fa calare il sipario sul primo set: 6-2 in 36 minuti. Il pubblico finora ha avuto ben poco per cui applaudire, eccezion fatta per un paio di tweener di del Potro. Nel secondo parziale, Bautista inizia decisamente più pimpante e lo spettacolo ne guadagna: si moltiplicano i bei punti e si intravede anche qualche scaramuccia a rete. Si registra un piccolo momento di tensione quando l’iberico, nel tentativo di passare una pallina al raccattapalle, colpisce del Potro, che si adira un po’. La calma viene ristabilita e Bautista continua ad aumentare il pressing da fondo centrando il break nel quarto gioco. La Torre di Tandil appare dolorante e ciondola a testa bassa tra un punto e l’altro, toccandosi la schiena. Il servizio e i colpi da fondo perdono esplosività e l’iberico ne approfitta per pareggiare il conto dei set (e dei game): 6-2 e terzo set. L’inerzia sembra tutta dalla parte dello spagnolo che però non ammazza la partita e anzi cede il servizio nel terzo gioco. Lo svantaggio è però presto recuperato e la partita si incanala sui binari del servizio. Un piccolo gruppo di agguerriti tifosi di Bautista si abbandona a periodici “Venga Roberto, venga!”, a cui fanno eco alcuni “Vamos delPo!”. Pur sofferente del Potro decide di lasciare andare il braccio col dritto e riesce a piazzare l’allungo decisivo. Dopo due ore, la contesa è chiusa: 6-2 2-6 6-4. Una vittoria importante per l’argentino che mantiene vive le speranze per Londra. Qui la sua conferenza stampa.

CILIC FRENA LA SORPRESA – Prova di grande esperienza per il campione in carica Marin Cilic, contro il qualificato Marton Fucsovics: il giovane ungherese arrivava da un primo turno turno dominato contro Donaldson, e un secondo durato appena tre giochi contro l’infortunato Leonardo Mayer. Tre set di bordate e potenza, decisi da una manciata di punti: Fucsovics si dimostra picchiatore ordinato, mai eccessivo e anzi ben solido anche da fondo. “Lui ha giocato benissimo, io ho avuto bisogno di adattarmi perché la palla non andava veloce come mi aspettavo. Primo set duro, nel secondo ero avanti di un break e avrei dovuto chiudere specialmente considerando che siamo indoors”, dirà Cilic dopo la gara. Cilic ha la meglio grazie alla sua maturità, che gli permette di rimanere aggrappato al match dopo aver perso il secondo set, evitando che il furore del giovane avversario prenda il sopravvento: l’ungherese arriva due volte a due punti dal match dopo essere stato indietro di due break, ma si spegne nel tie-break decisivo, lasciato andare quando ormai la tanica della benzina era ormai vuota. Splendido il dritto di Fucsovics, quasi sempre con ottimo timing e movimento fluido, senza sforzo, e pregevole anche il rovescio, con cui infila più volte Cilic chiamato a rete. Al croato fa gioco un servizio in ottime condizioni, che cala dal finale di secondo parziale, per poi riprendersi quando conta: con due servizi vincenti riesce a issarsi salvarsi dalla parità sul 5-6 nel terzo parziale, e da lì infila altri sei punti per mettere in ghiaccio la contesa. A Fucsovics, vincitore quest’anno di due Challenger, resta la consapevolezza di poter sperare in palcoscenici più rilevanti per la prossima stagione. Cilic raggiunge quindi del Potro, contro il quale ha vinto appena due degli undici precedenti. “Juan è in formissima, anche a Shanghai stava giocando bene. Sarà un bel test per me, per alzare il livello del mio gioco”. Cilic è qualificato già da un po’ per le Finals di Londra, che giocherà per la terza volta in carriera. La prima nel 2014, quando vinse a New York: “Tre anni fa ho avuto forse la mia miglior stagione, quattro titoli tra cui l’esplosione agli US Open, che mi aprì molte opportunità. Quest’anno non ho avuto gli stessi risultati ma sono contento di come sto giocando, sono stato costante. Questa sarà la sesta semifinale in sette tornei, sono molto orgoglioso”.

GOFFIN DI NERVI – In uno stadio ormai semi deserto dopo il trionfo di Federer, il belga David Goffin vince in due set contro Jack Sock e raggiunge lo svizzero in semifinale. Il contesto sonnacchioso è il contorno adatto per un match che stenta a decollare, Sock tenta di comandare con il drittone a uscire e Goffin è bravo a contrastare con il suo gioco d’anticipo. Lo statunitense si guadagna due set point nel tie-break del primo set, ma spreca in avanzamento e Goffin lo punisce con quattro punti consecutivi dal 4-6; il secondo set va sulla scia della conclusione del primo, il belga è bravo a sfruttare lo strascico emotivo e allunga definitivamente.

Risultati:

[4] J. del Potro b. [6] R. Bautista-Agut  6-2 2-6 6-4
[2] M. Cilic b. [Q] M. Fucsovics 7-6(3) 5-7 7-6(4)
[1] R. Federer b. [7] A. Mannarino 4-6 6-1 6-3
[3] D. Goffin  b. [5] J. Sock 7-6(6) 6-3

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