Next Gen Finals: il primo match del futuro va a Medvedev, ok Coric

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Next Gen Finals: il primo match del futuro va a Medvedev, ok Coric

MILANO – Il russo meno giovane batte Khachanov nel derby, emergendo alla (breve) distanza. Decisivi… i deciding point. Borna supera in tre set Jared Donaldson

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Next Gen Finals: cade un ottimo Quinzi, Chung inguaia Shapovalov

Gruppo B (1a giornata)

[7] D. Medvedev b. [2] K. Khachanov 2-4 4-3(6) 4-3(3) 4-2 (da Milano, Riccardo Sozzi)

Non è bastato un principio di crampi a fermare la rimonta di Daniil Medvedev, settima testa di serie, che vincendo gli ultimi tre (mini)set si è aggiudicato il primo incontro delle Next Gen Finals di Milano. Il russo ha rimontato il suo connazionale Karen Khachanov, secondo favorito, che era uscito meglio dai blocchi di partenza vincendo il primo parziale. L’incontro è durato poco meno di due ore, e pur non avendo offerto una particolare varietà di gioco è stato ben giocato dei due contendenti. L’incontro, programmato per le 14, inizia tuttavia con ben 30 minuti di ritardo e una coda chilometrica fuori dal complesso, a causa di una parziale inagibilità degli spalti il cui montaggio doveva ancora essere completato. La conferma è arrivata dagli stessi addetti alla sicurezza all’entrata dello stadio.

È Karen a partire meglio nel match. I suoi colpi viaggiano ad una velocità nettamente più alta rispetto al suo avversario, che in questa prima fase tende anzi a commettere qualche errore di troppo. Sulla breve distanza, questi errori finiscono per pesare il doppio. Subito 2-0 quindi per Khachanov, che nei suoi turni di battuta soffre relativamente poco. Medvedev tuttavia non molla il colpo e dopo i primi minuti comincia a sciogliere il braccio, dimostrando una notevole sensibilità dalla parte del rovescio. Il fondamentale che fin lì aveva fatto la differenza per Khachanov, il dritto, ad un tratto però lo abbandona proprio quando va a servire per il set sul 3-2: tre erroracci e 0-40. Ma come ci ha insegnato il giovane russo nella sua breve carriera, sbagliare tre colpi tirando così forte è usuale tanto quanto tirare tre drittoni ai limiti del campo che lo riportano subito sul 40-40. Deciding point (altra novità): prima di servizio vincente e primo set incamerato 4-2.

Nel secondo set c’è molta più battaglia. Medvedev riprende ciò che aveva cominciato nel primo set, lasciando andare i colpi piatti che non prendono alcuna rotazione e sui quali Khachanov fatica non poco a rispondere, specie quando pizzicato sul lungolinea di dritto. Senza sussulti si arriva al tie-break sul 3-3: qualche colpo veramente spettacolare, tra cui un passante in lungo linea col rovescio di Khachanov e si arriva al set point in favore di Medvedev. Qui il punto più bello della partita con Khachanov che annulla il set point dopo un batti e ribatti nei pressi della rete, un classico ‘pittino’ che Karen vince costringendo Medvedev all’errore. È invece fatala l’errore di dritto con cui Karen consegna il parziale al set-point successivo. Terzo set che scorre via facilmente, molto più rapido dei primi due. Va segnalato nel secondo gioco un errore divertente dell’arbitro Bernardes, che sul servizio di Medvedev sul 30-30 chiama il ‘net’ sulla prima di servizio quando invece si dovrebbe giocare. Ilarità generale e ripetizione del punto comandata da un Bernardes visibilmente imbarazzato. Disavventura a parte, il set scorre via abbastanza pulito con entrambi i giocatori molto concentrati sul servizio. Un altro tie-break, questa volta mal gestito da Khachanov, regala a Medvedev il terzo set. Poche emozioni anche nel quarto set, se non fosse che sul 2-3 i due si danno battaglia a suon di rovesci vincenti in lungo linea, ma a spuntarla definitivamente è Medvedev che al primo match-point sfrutta l’ennesimo errore di dritto di Khachanov. 

[4] B. Coric b. [5] J. Donaldson 4-3(2) 4-1 4-3(5) (da Milano, Francesca Marino)

Il primo match della sessione serale comincia un po’ in sordina con il pubblico che stenta a rispondere alle incitazioni della voce fuori campo e i giocatori che impiegano tempo prima di entrare nel vivo della partita. Incontro inedito tra il numero 48 del mondo, Borna Coric, e il meno blasonato tra i giovani a stelle e strisce. Entrambi arrivano da una stagione soddisfacente: il croato raggiunge i quarti di finale a Madrid e conquista il suo primo titolo a Marrakech, dopo aver annullato ben cinque match point a Kohlscheiber; a Donaldson, numero 5 del tabellone, è mancato il titolo ATP, ma può vantarsi di aver tagliato il traguardo dei top 50, grazie ad una striscia di 21 vittorie. Ad avere la meglio è stato il più esperto dei due, che, con la sua tenacia e continuità nei colpi fondamentali, non ha dato tregua all’americano. Un vero peccato per Donaldson, che ha mostrato al pubblico milanese un tennis notevole, fatto di potenza nel servizio, ma anche di slice e volée. Tuttavia lo statunitense presenta ancora segni di immaturità tennistica, tangibile ogni qualvolta spreca occasioni d’oro, dimostrandosi troppo falloso.

Durante il primo set i giocatori impiegano del tempo prima di rendere viva l’atmosfera, momentaneamente spenta nel campo centrale di FieraMilano. Al quinto game arriva il tiebreak a favore di Donaldson, che nel turno di battuta successivo subisce il controbreak. Nel tiebreak Coric domina il numero 55 del ranking lasciandolo a soli due punti. Il pubblico è piuttosto annoiato, tanto da fare commenti più sulle grafiche da “talent show” che sulla partita. Il secondo set è una sfilata di colpi per Coric e una pessima vetrina per Donaldson, il quale non sostiene il ritmo del croato, sciorinando una serie di dritti e rovesci out (break subito nel primo e nel quinto game). Tuttavia il set si pregia di uno dei punti più belli dell’incontro: Coric conquista il primo 15 sul 3-1 a favore, dopo una splendida smorzata di Donaldson, seguita da un duello all’ultima volée.

Il terzo set è la fotocopia del primo: il numero 5 del seeding costruisce il punto, partendo da un ottimo servizio (sempre sui 200km/h), cambia gioco utilizzando lo slice e salendo più volte a rete, ma alla fine si perde in un bicchiere d’acqua, commettendo numerosi errori di misura. Tuttavia il risultato non è solo frutto dei demeriti di Jared, ma anche dei meriti di Coric che con la sua velocità di piedi arriva su tutte le smorzate e i cambi di direzione proposti dall’americano. L’ultimo parziale di gioco arriva al tiebreak, che, nonostante un dritto a metà campo sbagliato da Borna sul 4-2, non lascia scampo a Donaldson. Così, al terzo match point, Coric chiude l’incontro in tre set schiaccianti e domani se la vedrà contro l’altro vincitore del girone B, Daniil Medvedev.

Risultati:

Gruppo B

[7] D. Medvedev b. [2] K. Khachanov 2-4 4-3(6) 4-3(3) 4-2
[4] B. Coric b. [5] J. Donaldson 4-3(2) 4-1 4-3(5)

Gruppo A

[6] H. Chung b. [3] D. Shapovalov 1-4 4-3(5) 4-3(4) 4-1
[1] A. Rublev b. [8/WC] G. Quinzi 1-4 4-0 4-3(3) 0-4 4-3(3)


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