Il doppio è americano, la Fed Cup torna negli USA dopo 17 anni

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Il doppio è americano, la Fed Cup torna negli USA dopo 17 anni

Rogers e Vandeweghe superano in due set Sabalenka e Sasnovich per il 3-2 finale. In precedenza le vittorie di Coco su Sabalenka, e di Sasnovich su Stephens. 18° titolo per le americane

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Fed Cup, Finale

Bielorussia-USA 2-3

C’è voluto il doppio decisivo per riportare la Fed Cup negli Stati Uniti dopo 17 anni. Vandeweghe e Rogers hanno battuto in due set (non senza soffrire, soprattutto nel secondo parziale) le stoiche Sabalenka e Sasnovich (davvero encomiabile nella seconda giornata) e conquistato il definitivo 3-2 contro la Bielorussia nella finale di Minsk.

Coco Vandeweghe continua la sua striscia positiva in Fed Cup, dove è arrivata a 12 vittorie consecutive tra doppio e singolari, dove quest’anno ha vinto tutti i singolari e con la vittoria nel doppio decisivo odierno è diventata la terza giocatrice (dopo Myskina e Dementieva, rispettivamente nel 2004 e nel 2005) ha portare 3 punti alla propria nazione in una finale di Fed Cup. Molti meriti della vittoria degli Usa vanno sicuramente ascritti a lei, che ha vissuto un anno di tutto rispetto anche nel circuito dove per la prima volta è entrata nelle Top 10. Buona la prova nel doppio di Shelby Rogers, non continua come la sua compagna, ma valida spalla nei momenti cruciali. Da dimenticare invece la due giorni di Sloane Stephens, ombra della giocatrice ammirata a New York. Ha sicuramente bisogno di ricaricare le pile in vista della nuova stagione.

Nulla da dire sulle due tenniste bielorusse, a conti fatti hanno già realizzato un miracolo giocandosi la Fed Cup con gli Usa al doppio decisivo. Un po’ di rammarico per l’assenza della Azarenka, ma Sasnovich e soprattutto Sabalenka si sono dimostrate ottime interpreti della competizione a squadre e con Vika l’anno prossimo potrebbero anche riprovarci.


C. Vandeweghe b. A. Sabalenka 7-6(5) 6-1

A Minsk la seconda giornata della 55° finale di Fed Cup riprende con lo scontro tra le due numero 1, Aryna Sabalenka per le bielorusse e Coco Vandeweghe per le americane. Due tenniste tra le quali non c’è nessun precedente, interpreti entrambe di un gioco molto aggressivo e d’attacco ed entrambe vincitrici nella prima giornata. La Vandeweghe vuole continuare nel suo cammino immacolato in Fed dove ha vinto tutti i singolari giocati quest’anno, la Sabalenka ha l’obbligo di provare a vincere per consentire al suo paese di continuare a sognare il titolo.

Parte al servizio Sabalenka e dà subito dimostrazione di quale sarà la sua partita, due ace ed un doppio fallo tanto per gradire, servizio tenuto a 30 e subito l’impressione che sia già bella carica. Vandeweghe non certo si spaventa, risponde con autorità, 1-1. Nel terzo game Sabalenka commette qualche gratuito di troppo, arriva una palla break per la tennista americana, ma la sua avversaria mette due ottime prime ed alla fine tiene la battuta. Il match va avanti senza particolari sussulti, con le due contendenti che sul proprio servizio non concedono niente, Sabalenka sempre molto aggressiva, Vandeweghe autoritaria e tranquilla, che lascia sfogare la sua avversaria ma che quando batte lascia le briciole. Tutto regolare sino al 5-4 per la bielorussa poi d’improvviso cambia la musica. La posta in palio è comunque alta e la tensione si avverte in dirittura d’arrivo. Si inizia nel nono gioco, Vandeweghe serve per rimanere nel set e commette prima un doppio fallo e poi un gratuito di diritto, Sabalenka sale 30-40 ed ha un set point.

L’americana reagisce alla grande, due ottime prime ed un ace, 5-5 e non finisce qui. Perché Sabalenka va a servire e appare contrariata per l’occasione sprecata, troppo attenta Vandeweghe per non approfittarne, break a 15 e 6-5 per la nr.10 del ranking che al cambio di campo va a servire per il set. Ma Sabalenka non ci sta, Vandeweghe non è incisiva con il servizio ed è controbreak immediato, si va al tie break. Sabalenka invita il pubblico a farsi sentire e a darle la carica (ma apparentemente non ve ne è bisogno), poi parte a razzo nel tie break dove si invola sul 4-1. Qui però la nr.1 locale si inceppa, Vandeweghe risale 3-4 e poi approfitta di due grossolani errori della sua avversaria al servizio che esagera nei suoi colpi, spedendo la pallina fuori di metri. La situazione si è ribaltata, la Vandeweghe va sul 6-4, spreca un set point sul suo servizio, ma un altro diritto fuori misura di Sabalenka chiude il set. Molto brava e tatticamente saggia Vandeweghe, abile a superare le sfuriate di Sabalenka e poi lesta ad approfittare dei suoi momenti di sbandamento. Primo set comunque di buona qualità, la bielorussa chiude 9 vincenti (e 5 ace) e 13 gratuiti, l’americana con 9 vincenti (e 8 ace) e 9 gratuiti.

Sabalenka cerca di riordinare le idee ed esce dal campo, ma al suo ritorno inizia un’altra partita. La tennista di casa ha smarrito convinzione ed entusiasmo, Vandeweghe se ne accorge e preme il piede sull’acceleratore. In un batter di ciglio l’americana allunga sul 5-0 ed ipoteca la vittoria finale che arriva due game dopo per il 6-1 definitivo. Usa sul 2-1, la conquista della Fed Cup si avvicina.


A. Sasnovich b. S. Stephens 4-6 6-1 8-6

Stephens per chiudere la contesa e riportare la Fed Cup negli Stati Uniti dopo 17 anni, Sasnovich per ribaltare il pronostico e portare la sfida al doppio decisivo. Questi gli obiettivi su entrambe le sponde che caratterizzano il quarto singolare della finale tra Bielorussia e Stati Uniti. Si affrontano le due tenniste che hanno perso nella prima giornata. Non vi sono precedenti tra le due giocatrici, Sasnovich fino al match con la Vandeweghe aveva sempre vinto in singolare in Fed quest’anno, Stephens dopo la vittoria a New York ha conosciuto solo sconfitte.

Si parte con la tennista di casa al servizio, primo scossone nel terzo game, Sasnovich troppo fallosa, arriva il break della Stephens. L’americana si salva nel game successivo dove tiene la battuta dopo 14 punti giocati ed una palla break annullata. Entrambe le contendenti ricalcano le prove viste ieri. Sasnovich troppo discontinua, Stephens timorosa e troppo attendista. La bielorussa nell’ottavo game spreca altre quattro palle break ed ala fine lascia campo libero all’avversaria che si aggiudica il parziale 6-4. Match molto povero tecnicamente parlando, la tensione è altissima. La Stephens potrebbe ammazzare la partita ad inizio secondo set quando sale 15-40 sul servizio della Sasnovich. La bielorussa però si salva e prende coraggio, mentre la nr.13 del ranking Wta si ammoscia d’improvviso. La tennista di casa sale incredibilmente 5-0 e senza problemi chiude 6-1, portando il match al terzo set.

Il pubblico bielorusso ci crede, l’Arena Chizovka diventa una bolgia, le due tenniste sentono l’importanza della partita e cincischiano in campo. Si vedono molti gratuiti e tanta paura, ma nonostante tutto nel terzo set si seguono i servizi. Ad un tratto Stephens si ricorda di essere la campionessa degli US Open e finalmente alza il ritmo, producendo l’allungo che sembra essere decisivo. Break nel sesto gioco subito confermato, 5-2 e la Fed è lì a due passi, anzi, uno solo. I tifosi americani ci credono e ritmano il suo nome, ma qui la tennista americana sprofonda nelle sue paure e permette ad un’indomita Sasnovich di rientrare nel match. Stephens serve sul 5-3, mette un bellissimo rovescio lungolinea quasi dalle tribune ma poi inanella gratuiti a valanga, controbreak Sasnovich che ora pare più lucida. La bielorussa non solo recupera sul 5 pari ma addirittura approfitta della crisi della Stephens e va a servire per il match sul 6-5. Partita finita? Macché, continua il festival degli orrori, la paura ora attanaglia la tennista di casa, controbreak e siamo 6 pari, si va ad oltranza, non c’è tie break. Sarebbe il momento per Stephens di dare il colpo di grazia ed invece accade il contrario, altro break Sasnovich che va di nuovo a servire per il match sul 7-6. Stavota la bielorussa nonostante un iniziale 15-30 non balbetta, tre punti di fila per la vittoria finale e per l’incredibile 2-2. Il pubblico bielorusso incredulo esulta e ora crede nel miracolo. Speriamo la Stephens non debba rimpiangere di aver servito per la Fed, Vandeweghe e Rogers dovrebbero salvarla.


S. Rogers/C. Vandeweghe b. A. Sabalenka/A. Sasnovich 6-3 7-6(3)

Ed eccoci (per la terza finale consecutiva di Fed) al doppio decisivo, quello che assegnerà o il primo titolo alla Bielorussia oppure il 18° agli Usa. Capitano Dubrou ha scelto le due migliori componenti della sua squadra, Sasnovich e Sabalenka, mentre invece Kathy Rinaldi al fianco di Coco Vandeweghe schiera Shelby Rogers. Mentre le due bielorusse giocano per la prima volta insieme, le due americane sono sicuramente abituate al doppio ed hanno già fatto coppia in un paio di occasioni. Usa favoriti, ma l’ambiente della Chizovka Arena è carico a mille dopo la vittoria della Sasnovich sulla Stephens e farà sicuramente la sua parte.

Partono le padrone di casa al servizio con Sasnovich, le americane in risposta si schierano con Rogers a destra e Vandeweghe a sinistra. Primi due game tenuti a zero da chi batte, qualche problema nei primi giochi solo per Sabalenka che sull’1-1 si salva ai vantaggi ma senza concedere palle break, poi fila tutto liscio sino al 3-3. Sasnovich si muove molto bene, Sabalenka fa il suo da fondo campo ma interpreta il doppio come un singolare, tira da ogni dove come suo costume cercando raramente lo scambio interlocutorio per spostare la coppia avversaria. Inoltre la nr.1 bielorussa sulla rete va a corrente alternata ed appena mostra qualche incertezza le più esperte americane ne approfittano. Così arrivano due break consecutivi di Vandeweghe e Rogers facilitati da gratuiti grossolani di Sabalenka, la coppia ospite chiude il primo set 6-3 con soli 5 punti concessi alla risposta.

Non c’è che dire, le americane sono più esperte, più integrate come coppia e giocano meglio il doppio. Sabalenka è generosa ma fin troppo irruenta. Vandeweghe e Rogers hanno compreso questo aspetto ed iniziano a giocare molto su di lei, la partita sembra indirizzata. Sasnovich e Sabalenka provano a cambiare qualcosa, in risposta cambiano lato, ma soprattutto si muovono meglio. Le americane potrebbero scappare ad inizio secondo set, quando sull’1-0 si procurano una palla break fondamentale. Sarebbe il quinto game di seguito, significherebbe ipotecare la vittoria finale, ma le bielorusse si salvano e la partita gira. Gira innanzitutto perché Sabalenka e Sasnovich entrano in partita, perché Rogers si incarta da fondo campo e perché Vandeweghe cala di rendimento sotto rete. Avviene così (per l’ennesima volta in questa due giorni) l’incredibile, la coppia di casa prima manca una palla break sull’1-1 e poi centra finalmente il break sul 2-2. E non finisce qui, perché le americane vanno nel pallone mentre Sabalenka diventa un fattore anche sulla rete e spalleggia non poco una Sasnovich sontuosa da fondo campo. Altro break bielorusso, 5-2 e servizio, le americane si trovano spalle al muro, Rinaldi in panchina vede i sorci verdi e teme (non poco) il terzo set. Ma Vandeweghe e Rogers finalmente reagiscono e rientrano nel match. Sabalenka serve una prima volta per il set sul 5-2 ma subisce il break a 15, Vandeweghe si trova nel game successivo sotto 15-30 ma rimedia, 5-4 Bielorussia, stavolta è la Sasnovich a servire per il set.

Nel decimo game succede di tutto, americane avanti 15-40, ma le due palle break vengono prontamente annullate. Sbaglia la Rogers di diritto, set point Bielorussia. Sabalenka sotto rete sbaglia un colpo al volo, parità. Servizio vincente della Sasnovich, secondo set per la coppia di casa, ma ancora una volta le americane la annullano. Sabalenka sbaglia ancora sotto rete, terza palla break americana che stavolta viene sfruttata complice una gran risposta della Vandeweghe, 5-5, tutto da rifare. Oramai gli schemi sono saltati, il match è diventato una corrida, non ci si capisce più nulla. Va a servire la Rogers, bielorusse avanti 0-40, le americane recuperano sulla parità. Ma Sabalenka ha deciso di tornare protagonista, un paio di interventi sotto rete decisivi ed è nuovo break, 6-5 Bielorussia e la stessa Sabalenka per la seconda volta va a servire per il set. Rinaldi invita le sue ragazze alla calma, sulla panchina bielorussa Max Mirnyi prova dall’alto della sua esperienza nella specialità a dare i giusti consigli. Vandeweghe e Rogers tornano in campo con lo spirito giusto, break a zero, si va al tie break. Tutto regolare sino al 3-2 Usa, poi la Rogers entra sulla rete e propizia l’allungo americano che la Vandeweghe conferma con due servizi vincenti per il 6-3 ospite, ci sono tre match point. Serve la Sasnovich che affossa in rete un rovescio non impossibile, è finita, la Coppa torna negli Stati Uniti, le ragazze a stelle e strisce possono fare festa, ma queste bielorusse hanno davvero reso la vita difficile alle loro avversarie. Applausi alle vincitrici, applausi alle sconfitte, anche stavolta le emozioni non sono mancate nella finale di Fed Cup.

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