Nadal vince la causa contro l'ex ministro francese Bachelot

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Nadal vince la causa contro l’ex ministro francese Bachelot

Roselyne Bachelot condannata dal Tribunale di Parigi a risarcire Nadal. Diffamò Nadal sostenendo la positività del maiorchino. E Nadal qui dice…

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Ricorderete: un anno e mezzo fa, a pochi giorni dallo scoppio del caso Sharapova, l’ex ministro dello sport e della salute francese, Roselyne Bachelot, accusò nel corso della trasmissione televisiva Le Grand 8, Rafael Nadal, sostenendo con convinzione che lo stop di sette mesi a cavallo tra il 2012 e il 2013 fu in realtà un escamotage per celare la positività ad un test antidoping a cui si era scelto di porre rimedio attraverso la chiacchieratissima pratica del silent ban. Nadal e il suo entourage decisero per una volta di non mandare giù le accuse, incaricando il legale Patrick Maisonneuve di inoltrare una richiesta di risarcimento danni pari a 100.000€.

Oggi il Tribunale di Parigi ha dichiarato Roselyne Bachelot colpevole, condannandola a pagare un’ammenda di 500€ e a versare a titolo di risarcimento danni una somma pari a 10.000€, oltre alle spese legali , quantificate in 2.000€. Sul corrispettivo francese dell’Huffington Post si legge che l’avvocato dell’ex ministro aveva provato a ridurre gli effetti di una sentenza di condanna, proponendo che il suo cliente pagasse la cifra simbolica di 1€.

Nell’aprile del 2016 le minacce di adire le vie legali da parte del clan di Nadal non frenarono l’ex ministro, ora editorialista, che rincarò la dose sulle colonne di Ouest France, dicendosi lusingata delle attenzioni rivoltele dal maiorchino e sostenendo di non aver rivelato nulla che già non si sapesse. Il primo a parlare di presunto silent ban fu l’ex tennista austriaco Koellerer, squalificato a vita per aver truccato l’esito di alcuni match. Nel settembre del 2013 Koellerer affermò di aver sentito più di un giocatore sostenere che Nadal avesse scelto di coprire la positività accettando di rimanere sette mesi lontano dai campi. Accuse che l’ITF si affrettò a smentire.

“La denuncerò, e denuncerò tutti quelli che faranno commenti simili in futuro. In passato, ho lasciato correre in varie occasioni, ma adesso non lo farò più”. Aveva dichiarato il maiorchino. E così è stato. La sua difesa ha esibito nel corso del giudizio le cartelle cliniche che certificavano le precarie condizioni del ginocchio sinistro di Nadal, non mancando di sottolineare come le parole di Bachelot avrebbero potuto recare un danno d’immagine enorme in virtù del suo profilo pubblico. L’avvocato dell’ex ministro ha invece concentrato le accuse contro la Federazione Internazionale, parlando di “cultura dell’occultamento”. Vorrà l’ITF difendersi da questa accusa?

Rafa Nadal ha scritto poco fa queste parole:

“I would like to reiterate my respect to the legal procedure and Tribunals of France. We have been made aware of their decision by which Mrs. Bachelot has been found guilty of defamation.”
Vorrei rinnovare il mio rispetto per la procedura adottata dal Tribunale francese.  Siamo stati informati della sua decisione e del fatto che la signora Bachelet è stata ritenuta colpevole di diffamazione.
“When I filed the law suit against Mrs. Bachelot, I intended not only to defend my integrity and my image as an athlete but also the values I have defended all my career. I also wish to avoid any public figure from making insulting or false allegations against an athlete using the media, without any evidence or foundation and to go unpunished.”
Quando ho attivato l’azione legali nei confronti della signora Bachelet non intendevo difendere soltanto la mia integrità e la mia immagine come atleta ma anche i valori che ho difeso lungo tutta la mia carriera. Desidero anche evitare che ogni personaggio pubblico possa insultare o dare false informazioni su un atleta  utilizzando i media, senza alcuna prova e/o fondamento e andarsene impunito.
“The motivation as I have always remarked was not economical. As the tribunal considered there has been a wrong-doing and the sentence recognises the right to damages, the compensation will be paid back in full to an NGO or foundation in France.”
Il motivo della mia azione legale, come ho sempre sottolineato, non era economico. Poichè il tribunale ha deciso che c’è stato un torto e la sentenza riconosce il diritto a un risarcimento esso verrà totalmente versato a una NGO o una una fondazione in Francia”
“If you wish to have any additional information , please refer to my Press Agent, Benito Pérez-Barbadillo (tel. +33 626 417 228 // e-mail bpb@b1pr.com).”
Many thanks
Rafa Nadal
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