Federer: "Splendido anno. Ora vacanze, non vedo l'ora di tornare"

Interviste

Federer: “Splendido anno. Ora vacanze, non vedo l’ora di tornare”

LONDRA – Dopo la sconfitta con Goffin: “Ha meritato, è stato il migliore oggi. Mi preparerò al meglio per il 2018”

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Si è conclusa a tredici la striscia di vittorie consecutive di Roger Federer: dopo i trionfi di Shanghai e Basilea, e il passaggio immacolato del girone qui a Londra, lo svizzero è stato sconfitto dal belga David Goffin. Roger non ci aveva mai perso nel precedenti sei confronti, ma Goffin aveva detto in conferenza stampa che aveva pronto “un piano nuovo”. E apparentemente ha funzionato. Questa la conferenza stampa di Federer dopo il match, avvenuta immediatamente dopo la conclusione dell’incontro, come da prassi quando lo svizzero perde.

Immagino sia difficile, ma puoi spiegare cosa è successo dopo aver perso il primo set? Bravo lui, o tu sei calato?
Mi ha strappato il servizio subito nel secondo set, avevo avuto varie occasioni per chiudere il game e continuare a tenere alta la pressione. Non ho servito come avrei dovuto, lui ha indovinato alcune risposte, credo che quello sia stato il momento chiave. Da quel momento le cose sono girate per il verso giusto per lui, si sentiva meglio anche da fondocampo, non sbagliava più come prima. Quando ha alzato il livello, non sono riuscito a seguirlo, il mio livello calava e lui migliorava. Non ho mai raggiunto il mio livello migliore. ono deluso, ma lui ha giocato benissimo e merita di andare in finale.

David ieri aveva detto di avere un piano diverso rispetto alle altre sei volte in cui avete giocato. Hai visto qualcosa di diverso?
Ha giocato meglio, è un buon piano (ride). È semplice. Non credo ci siano state troppe differenze, ce ne sarebbero state se avesse iniziato a mettersi dietro la riga di fondo e tirare su pallonetti. non ha giocato bene per un set, poi ha alzato il livello. Forse l’ho aiutato, forse no, ma credo che oggi la risposta migliore abbia battuto il servizio migliore. È una delusione perché è indoors, mi piace giocare qui. Ma ho avuto possibilità e le ho mancate, quando le ha avute lui, le ha convertite. È stata questa la differenza.

Ovviamente sei deluso oggi. Ma potresti giudicare la tua stagione, e le tue prospettive verso la prossima? Quali sono i tuoi obiettivi?
È stato un anno incredibile, sono felice di aver giocato a questi livelli dall’inizio fin praticamente alla fine, oggi. Grandioso, mi sono davvero divertito. Mi sono sentito giocare anche in un modo che mi piace, aggressivo, scendevo a rete. Avrei voluto farlo di più oggi, peccato finire così. Ma qualsiasi cosa sia successa oggi, è meno importante di tutta la stagione, per cui sono estremamente contento. Quanto ai programmi, sicuramente la preparazione fisica non durerà sei mesi come lo scorso anno. Mi allenerò con la racchetta solo due-tre settimane, non sei come lo scorso anno, sarà più breve. Ma l’ho fatto per quindici anni, quindi so cosa fare. Adesso penso alle vacanze, lontano dal campo, dalla pressione e spero di far bene in Australia. Non vedo l’ora.

Come valuti la tua condizione di salute durante tutta la stagione? Il ginocchio, la schiena?
Il ginocchio non mi ha dato problemi. La schiena solo a Montrèal, poi ho attraversato una fase in cui ero di nuovo in fiducia, miglioravo. Ho avuto bisogno di più tempo di quanto pensassi, onestamente. Quando mi sono fatto male a Montrèal non ero in condizioni di giocare, forse mi sarei dovuto fermare, ma non credo di essere peggiorato solo perché ho portato il match al termine. Anche dopo New York lo sentivo ancora un po’. Quindi sono sollevato dall’aver potuto finire alla grande con Shanghai, la Laver Cup, Basilea e qui. Vuol dire che è tutto alle spalle, e mi fa bene sapere che sono ancora capace di riprendermi. Considerando come è andato lo scorso anno, questo è stato perfetto.

A proposito dell’Australia. Quanto tempo passerai in vacanza, senza fare nulla? Quando riprenderai a lavorare per l’Australia?
Mi prenderò due settimane, probabilmente. Credo sia quello di cui abbiamo bisogno alla fine di ogni anno, non solo io ma anche mia moglie, i ragazzi. Abbiamo bisogno di passare un po’ di tempo in famiglia, ci piace molto. Sono gli anni più importanti della nostra vita, questi che possiamo trascorrere insieme. Inizierò ad allenarmi di nuovo a dicembre, forse qualcosa già durante le vacanze, mi muoverò un po’ per evitare il trauma di ricominciare all’improvviso. Poi andrò alla Hopman Cup a fine anno, credo giocherò il mio primo match il 30.

Sei tornato alla grande quest’anno. Cosa ti aspetti da Stan, Novak e Andy? Ti aspetti che tornino come hai fatto tu o avranno bisogno di più tempo?
C’è sempre da aspettarsi un processo lento, se è più rapido, tanto meglio. Abbiamo tutti avuto bisogno di una pausa, non è stata una mia scelta lo scorso anno. A volte mi descrivete come un genio, che mi sono preso una pausa, sono tornato e ho vinto. Non funziona così. Se avessimo potuto, non ci saremmo fermati. Tornare è sempre una sfida, per il corpo, per il team perché ci vuole pazienza e positività. Non è facile. Da chi è stato al top del ranking o ha vinto Slam, come Andy, Novak e Stan, mi aspetto tornino alla grande, magari non subito all’inizio. Ma non mi sorprenderei se anche per loro andasse bene come è andata a me o a Rafa. Per gli altri, onestamente non sono sicuro di che problemi abbiano. Spero che anche Kei, Tomas e Milos trovino la loro strada per tornare a girare: se lo facessero in Australia sarebbe quasi epico, il ritorno di tutti. Se li mischi con i nuovi arrivati, anche quelli che adesso sono entrati in top 10 o alle Finals, o i più giovani, sarebbe un inizio di stagione grandioso.

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