Conferme e sorprese: le statistiche WTA 2017 - Pagina 2 di 2

Al femminile

Conferme e sorprese: le statistiche WTA 2017

Chi serve meglio? Chi commette più doppi falli? Chi deve migliorare in risposta? Chi guadagna di più? Da Venus Williams a Jelena Ostapenko, da Johanna Konta a Sara Errani, un po’ di numeri sulla stagione appena conclusa

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4. Percentuale di punti vinti in risposta
In questa classifica troviamo la spiegazione per chi si domanda come alcune giocatrici che faticano al servizio riescano ugualmente ad arrivare ai piani alti del ranking. Semplice e logico: faticano sì al servizio, ma giocano con grande efficacia l’altra fase del tennis, quella di risposta; del resto la metà dei game si disputa in questo modo.
Sara Errani torna al primo posto come nel 2015, ma forse è la seconda posizione di Ostapenko a sorprendere. Un dato che indica come Jelena sia una giocatrice di attacco un po’ anomala; al contrario della tipica super-attaccante, non dispone di un servizio così dominante, e dunque per essere competitiva deve esprimersi con molta efficacia anche nei turni di risposta:

5. Classifica nazionale per tornei vinti
Se volete togliervi altre curiosità  potete trovare a questo indirizzo ulteriori dati e numeri interessanti sulla stagione WTA 2017 (consiglio ad esempio le più vincenti sulle diverse superfici). Qui invece aggiungo una sintetica classifica per nazioni, ricordando che da gennaio fino a novembre si è giocato nel corso di 44 settimane. La giocatrice che ha vinto più tornei è stata Elina Svitolina, con 5 successi; seguono con 3 Karolina Pliskova e Anastasia Pavlyuchenkova. A livello nazionale questi sono stati i paesi con più tornei vinti:

Rep. Ceca 8 vittorie (Ka. Pliskova 3, Siniakova 2, Vondrousova 1, Kvitova 1, Strycova 1)
Russia 7 vittorie (Pavlyuchenkova 3, Vesnina 1, Kasatkina 1, Makarova 1, Sharapova 1)
Ucraina 7 vittorie (Svitolina 5, Tsurenko 1, K. Bondarenko 1)
Germania 5 vittorie (Goerges 2, Siegemund 1, Barthel 1, Witthoeft 1)
USA 4 vittorie, di cui 2 Slam (Davis 1, S. Williams 1, Keys 1, Stephens 1)
Australia 3 vittorie (Barty 1, Stosur 1, Gavrilova 1)
Francia 3 vittorie (Garcia 2, Mladenovic 1)
Lettonia 3 vittorie di cui 1 Slam (Ostapenko 2, Sevastova 1)

Fra le nazioni con una vittoria c’è anche l’Italia, grazie al torneo di Bogotà vinto da Francesca Schiavone nel mese di aprile. Il successo di Francesca è stato quello della giocatrice più anziana nel 2017: 36 anni, 9 mesi e 21 giorni. La più giovane a vincere un torneo è stata Marketa Vondrousova a 17 anni, 9 mesi e 12 giorni.

6. Montepremi
Qualche settimana fa avevo proposto una classifica basata esclusivamente sui punti ottenuti negli Slam, che vedeva al comando Venus Williams davanti a Muguruza e Ostapenko. Qui ne inserisco un’altra, più prosaica, che però non penso sia priva di valore tecnico, visto che stiamo parlando di uno sport professionistico, in cui di solito il denaro è proporzionale al prestigio dei risultati raggiunti: maggiore importanza dell’evento, maggiore compenso. È la graduatoria dei guadagni ottenuti di soli montepremi.
Anche in questo caso comanda Venus, malgrado nel 2017 non sia riuscita a vincere tornei: per lei tre finali perse (Australian Open, Wimbledon, Masters). Williams ribadisce qui il suo ruolo di campionessa matura, capace di gestire al meglio, anche sul piano economico, i propri impegni.

In linea generale, come confermato anche dal ranking basato sui punti WTA, emerge la grande vicinanza ai vertici della classifica, una novità rispetto al triennio precedente.

P.S. Non sapevo della malattia di Jana Novotna. Oggi mi sento a disagio nel pubblicare un articolo preparato nei giorni scorsi e che esce così, indifferente, alla notizia della sua scomparsa. Mi scuso, ma senza tempo a disposizione non sarei riuscito a scrivere qualcosa all’altezza.

Per quanto può contare, ho scelto la foto di due giocatrici ceche per ricordarla implicitamente, come parte della continuità di talenti del tennis femminile cecoslovacco: da Navratilova a Mandlikova, da Mandlikova a Novotna, via via sino a Kvitova e Pliskova. Del resto Novotna era nata a Brno, come Lucie Safarova.
E l’abbraccio sulle tribune di Wimbledon ’98 fra Hana Mandlikova e Jana Novotna, fra l’allenatrice (due volte finalista a Londra) e l’allieva finalmente vincitrice, è diventato un simbolo indimenticabile di quella continuità culturale.

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