Djokovic conferma: Radek Stepanek è il nuovo coach

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Djokovic conferma: Radek Stepanek è il nuovo coach

Tramite una “storia” Instagram, il campione serbo ha annunciato l’arrivo in panchina dell’ex giocatore ceco. Affiancherà Andre Agassi

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Radek Stepanek appende la racchetta al chiodo
Djokovic chiama Stepanek come coach (Cocchi)

Alla fine è arrivata la conferma ufficiale: Radek Stepanek che da poco ha interrotto l’attività agonistica, entra a far parte del team di Novak Djokovic per la stagione 2018. Il ceco si unirà ad Andre Agassi come coach dell’ex numero 1 del mondo.

Il personaggio, si sa, è un istrione. E sa bene quanto i silenzi, le pause creino suspense. E poi l’assenza forzata ha probabilmente fatto crescere in lui la voglia di mettere in scena un altro coup de théâtre. E quale migliore collocazione temporale dell’off season 2017, la quiete che precede la tempesta di comeback tanto attesi, per l’annuncio – che era nell’aria – di Novak Djokovic? Da stasera è ufficiale: Radek Stepanek, da poco ex tennista, affiancherà Andre Agassi nel ruolo di coach per il 2018. Affidandosi a un abbraccio social, senza filtri, con i suoi fan, il suo primo live Instagram, escludiamo che il campione serbo abbia eluso la via ufficiale ritenendo paludato l’istituto della conferenza stampa. Probabilmente, il medium diretto voleva essere notizia nella notizia, il contenitore che rischia di diventare contenuto. Certo è che il risultato è stato gradevole e di sicuro effetto.

Interno notte, direbbe uno sceneggiatore, per l’inizio della diretta. Una palestra vuota, nella quale un Novak sorridente e rilassato saluta i suoi fan, eccitato per la “new feature“, come la chiama lui. Che sta testando per la prima volta. “Penso che si rispettino molto”, riferendosi a Messi e Ronaldo, ritratti in una foto. “La palestra è vuota. Sapete cosa dicono? ‘Arrivare per primi, andarsene per ultimi’ e cerco di ispirarmi a questa filosofia”. Due frasi ad effetto, per scaldare i fan (“Siamo in 7500, cool!”). E poi il primo occhio di bue. Non su di lui, ma su due fan incredule che il serbo videochiama come si fa tra parenti che vivono lontani. Fra “Oh my God” e lag nella connessione, la cosa sembrerebbe esaurirsi a un simpatico omaggio ai tanti tifosi dell’ex numero uno del mondo. Quando, arriva inatteso il clou. I più attenti non possono non notare un utente un po’ più di peso, nell’elenco degli utenti (non ce ne vogliano gli altri 7499). E Nole chiama proprio lui. Split screen, sopra Djokovic e sotto il buon Radek Stepanek, che sorprende l’ex rivale con la notizia del suo ritiro. A quel punto, parte la trattativa.

“Sai una cosa, Radek? Sono alla ricerca di un coach?”, incalza Djokovic. “Che ne pensi?”. “Beh, cosa mi offri?”, replica l’altro. Insomma, fra biglietti per voli intercontinentali (“Di sola andata”, precisa Novak) e coconut flakes Stepanek capitola. Sarà lui il nome nuovo del team. Ma c’è un problema. Non c’è tempo da perdere: la risalita della classifica impone tappe forzate.  “Iniziamo domani, quando potresti raggiungermi?”. “Sono pronto”, sembra quasi sfidarlo il neo-coach. Eccolo, l’happy end. Il tempo di aprire una porta, l’ultima barriera fra i due. Eccolo, l’autore della worm dance. Performance che, per fortuna, risparmia ai fan, sciogliendosi fra un Idemo (andiamo) e l’altro in un abbraccio con il suo nuovo assistito.

Il serbo, che non gioca dallo scorso torneo di Wimbledon, farà il suo ritorno in campo a Doha nella prima settimana del 2018. Su di lui, ancor più che sui tanti aspiranti comebacker fermi ai box, sono riposte le attese di un movimento che sembra aver smaltito la sbornia del Fedal. Un’epopea che ha, sì, sorpreso prima ed estasiato poi l’enorme popolo di tifosi dell’incredibile duo (e non solo). Con la contropartita della messa a nudo di un circuito che stenta a trovare valide alternative ai Fab Four. Se le vecchie glorie vedessero aggiungersi al tavolo commensali come uno Zverev ulteriormente maturato, un Dimitrov definitivamente affrancato dal ruolo di presunto facsimile di Federer e magari uno Shapovalov pronto al breakthrough, il 2018 sarà un bello spettacolo. Del genere migliore, quello in cui a parlare sono le racchette.

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