Rassegna stampa
Senza respiro (Lini). Prato, che trionfo. Il tris scudetto arriva allo spareggio (Massetani)
Senza respiro (Simone Lini, Corriere dello Sport – Roma)
Lo scudetto è ancora in bilico. Il primo giorno del derby romano in terra umbra si chiude con un pareggio tra Canottieri Aniene e Tennis Club Parioli. L’Aniene sta giocando la sua sesta finale in un decennio, mentre per il Parioli è la prima dopo 75 anni. Nella prima partita subito avanti l’Aniene, che ha dovuto fare a meno di Quinzi causa influenza, grazie al punto ottenuto in due set da Jacopo Berrettini su Francesco Bessire. Primo set tirato, con Bessire che ha provato a creare problemi con il servizio. Nel secondo parziale il giocatore del Parioli si è portato avanti fino al 3-0. A quel punto però Berrettini è tornato prepotentemente in partita grazie a un parziale di sei giochi a uno ha chiuso in un’ora e 12 minuti. «Per me era la prima volta su un campo così veloce – ha spiegato Jacopo, 19 anni – e ho gestito bene i momenti importanti, soprattutto quando sono andato sotto di tre giochi nel secondo set». Nel secondo incontro in campo Matteo Berrettini e Mjlian Zekic, eroe del successo in semifinale su Lorenzi e il Forte dei Marmi. Nel primo set partenza sprint del tennista dell’Aniene, che si è portato avanti 3-0. I troppi errori di Zekic hanno permesso all’avversario di chiudere in 35 minuti sul 6-3. Parti invertite però nel secondo set, quando Berrettini ha concesso la palla break del 3 a 1. Così da arrivare al 6-3, questa volta per il Parioli. La terza partita è stata la più combattuta, con Berrettini ancora in difficoltà sul gioco aggressivo di Zekic. L’equilibrio è proseguito fino al 4-4. A spezzarlo il break di Zekic per il 5-4, dopo avere annullato due palle break al rivale nel game precedente. Chiusura infine sul 6-4 al terzo in due ore di gioco. «Nei momenti importanti ho giocato bene. Sono contento del risultato contro un avversario in ascesa e una squadra favo rita» le parole del 29enne serbo. Oggi ultimi due singolari poi la palla passa ai doppi ed, eventualmente, a quello di spareggio.
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Prato, che trionfo. Il tris scudetto arriva allo spareggio (Marco Massetani, Corriere fiorentino)
Nonostante gli infortuni (Martina Trevisan), i malanni di stagione (influenza per Lucrezia Stefanini) e il cambio in panchina (sostituzione del capitano Carla Mel), il TC Prato rimane sulla vetta del tennis femminile e conquista il terzo scudetto consecutivo di serie A/1 superando nella finale di Foligno il Club Atletico Faenza (3-2). Per le ragazze di Prato è il quarto scudetto negli ultimi cinque anni, il quinto nella storia del club, una supremazia ancora più straripante se si considerano le 8 finali consecutive conquistate dal 2010 ad oggi. E’ stato il doppio di spareggio che ha consegnato il successo al Tc Prato al termine di una sfida tattica e lunghissima spalmata su due giorni: 1-1 dopo i singolari di venerdì (vittoria per Corinna Dentoni, ko per Lucrezia Stefanini), poi una superlativa Maria Elena Camerin sfruttava a proprio vantaggio il sintetico indoor superando in tre set, dopo 2 ore e mezzo di gioco, la romagnola Camilla Scala e portando le compagne sul 2-1. Prato pagava quindi il frettoloso (e quasi obbligato) collaudo della coppia Dentoni-Piccinetti, mai entrata in partita. Sul 2-2, il punto decisivo lo regalava il doppio Maria Elena Camerin-Lucrezia Stefanini (6-2, 3-6, 10-3 su Alice Balducci e Camilla Scala).