8. CoCo Vandeweghe
(Vandeweghe d. Kerber 6-2, 6-3 Australian Open, R16)
Vandeweghe come Federer una settimana dopo: CoCo esegue il colpo il 22 gennaio, Roger il 29. Mi riferisco a questo dritto di Federer contro Nadal, nella finale che chiuderà il torneo.
OK, prima che i fan più accaniti di Federer mi assaltino: siamo d’accordo, la prodezza di Roger arriva al quinto set dopo uno scambio di 25 colpi. Detto questo, non si possono negare le similitudini: stesso stadio, stesso campo, perfino stesso angolo. Se si potesse suddividere con precisione il volume della Rod Laver Arena, riconosceremmo che il colpo di Vandeweghe è stato eseguito nello stesso metro cubo d’aria.
Sia come sia, questo dritto in recupero di controbalzo di CoCo è stupefacente: un fulmine, un colpo a sorpresa che va guardato e riguardato per capirne la difficoltà, in cui sono fondamentali la capacità di coordinazione e l’anticipo.

https://youtu.be/pIyy6NDZwFI?t=1611

7. Magdalena Rybarikova
(Strycova d. Rybarikova 6-4, 6-1 Linz, Fin.)
Altri parallelismi storici. Dopo Federer, è il momento di Edberg e Lendl. Questo quindici di Linz poteva anche trovare posto fra gli scambi, ma la tentazione di continuare con le citazioni era troppo forte.
Qui Rybarikova, giocatrice capace di scelte particolarmente creative, si ritrova con la palla che le viene direttamente addosso. In un istante si coordina, risolvendo il problema attraverso la soluzione più spettacolare: incrocia la racchetta dietro la schiena e colpisce. Questa intuizione non può che rimandare a una famosa semifinale degli US Open 1991, in cui Lendl ed Edberg si erano sfidati a chi era in grado di eseguire un colpo del genere (QUI il video).

6. Agnieszka Radwanska
(Vandeweghe d. Radwanska 7-5, 4-6, 6-4 US Open R32)
Sfido chiunque a farsi avanti, e sostenere che si aspettava dopo un palleggio del genere questa soluzione proposta da Aga. Devo dire che non so se ammirarla di più per come l’ha eseguita o perché è riuscita anche solo a concepirla in un frangente così importante: in una partita dello Slam, sul centrale di Flushing Meadows, contro un’avversaria come Vandeweghe che ti investe con palle pesantissime (quest’anno CoCo ha tirato un vincente di dritto a 157 km/h).
Qui Aga ricorre a una variante del suo finto drop-shot, che però normalmente esegue dalla parte del rovescio. Uno slice del genere lo si attenderebbe da Niculescu, o quantomeno da chi lo utilizza con una certa frequenza (come Timea Bacsinszky, ad esempio). Ma non da Aga; e soprattutto non in un momento del genere. Lo stupore di Marion Bartoli che commenta è esattamente il mio. Peccato per la bassa definizione del video.

5. Kristina Mladenovic
(Siegemund d. Mladenovic 6-1, 2-6, 7-6 Stoccarda, Fin.)
Mladenovic costruisce il suo gioco sulla grande efficacia del servizio e sulla potenza del dritto. Ma con il rovescio (che pure è il suo colpo “ballerino” e più incerto) a volte è capace di proporre soluzioni eccezionali. Eccola ad esempio a Birmingham recuperare in allungo una palla che sembrava ingestibile e sfoderare un passante imprendibile.
A Stoccarda riesce a ribaltare una situazione difficilissima, con una reazione di istinto perfetta. Quello che stupisce di più della demivolèe contro Siegemund non è tanto la difficoltà del colpo, ma la rapidità impressa alla palla. Ecco perché in questo caso non è il replay che dà la misura della prodezza, ma la proposizione a velocità normale: il riflesso di Kiki genera una specie di laser, che esce dalle sue corde e trasforma una palla complicatissima in un vincente da cineteca.

a pagina 3: i colpi dal numero 4 al numero 1

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