Federer, cioccolatini d'oro e dubbi: il Roland Garros è già a rischio?

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Federer, cioccolatini d’oro e dubbi: il Roland Garros è già a rischio?

Lindt scommette sulla longevità agonistica di Roger rinnovando la sponsorizzazione con 17 milioni di euro. “Voglio giocare ancora qualche anno”, dichiara il numero due del mondo che però non inserisce Parigi tra le sue priorità

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Roger Federer, non solo cioccolato svizzero…

La fiducia nella longevità agonistica del quasi 37enne Roger Federer è enorme. Non si spiega diversamente il super rinnovo di contratto che Lindt – secondo quanto rivelato da Forbes – ha appena concluso con il suo più importante testimonial. Il brand del cioccolato svizzero verserà dal 2018 nelle casse del campione di Australian Open e Wimbledon circa 17 milioni di euro. Un accordo di cui non è stata svelata la scadenza, ma tutto lascia presupporre che si voglia almeno arrivare al decennale visto che la partnership ha preso il via nel 2009. “Voglio giocare ancora qualche altro anno”, ha dichiarato il numero due del mondo al termine del suo straordinario 2017 dando fiducia a chi investe su di lui.

Ai titoli sul campo (sette trofei, tra cui i due Slam) vanno aggiunti gli oltre 13 milioni di dollari guadagnati di soli montepremi e il nuovo contratto di sponsorizzazione firmato con Barilla, stimato intorno ai 40 milioni. L’azienda italiana è riuscita così a entrare nell’elite dei marchi che accompagnano da tempo la stella di Basilea, affiancandosi agli storici compagni di viaggio (Nike, Rolex, Mercedes, Moet & Chandon oltre alla stessa Lindt) di una carriera vissuta costantemente al vertice del tennis mondiale da ormai 15 anni. Forbes ritiene Federer il quarto sportivo che guadagna di più al mondo, dietro Cristiano Ronaldo, LeBron James e Leo Messi, sopravanzando tutti però per quanto riguarda le sole sponsorizzazioni: 58 milioni di dollari all’anno, poco meno di 50 milioni di euro. L’appeal commerciale di Federer viene ritenuto senza confini. Nelle analisi di mercato giocano a suo favore la buona reputazione del personaggio, l’eterogeneità geografica del pubblico del tennis e la tendenziale appartenenza a una fascia di reddito non bassa degli appassionati della racchetta.

Nel dare nuova linfa al fenomeno Federer, in ogni caso, molto hanno fatto i risultati dell’annata appena conclusa. La coperta è corta: per gestire ancora al meglio le energie fisiche e mentali un atleta di quasi 37 anni non può giocare sempre. Ma allo stesso tempo non può non far discutere una pianificazione scientifica degli impegni che va a discapito degli appassionati e dello spettacolo. “Wimbledon, US Open e Australian Open sono punti fermi, tutto quello che c’è intorno deriva da loro. Andrò in campo solo al top della condizione”, ha dichiarato Federer in proiezione 2018 ai microfoni di Sfr Sport. Parole sibilline, per quanto non ci sia una dichiarazione di intenti esplicita. Il timore è che la programmazione di Roger e del suo entourage finisca nuovamente per penalizzare il Roland Garros e la stagione europea su terra, così come accaduto nel 2017. Non cadremmo dalle nuvole, ma saperlo già a dicembre stroncherebbe parecchi sogni.

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