Il 2017 di Goffin: Instagram premonitore, Lille... e le Maldive

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Il 2017 di Goffin: Instagram premonitore, Lille… e le Maldive

Una straordinaria seconda parte di stagione riabilita David Goffin dopo l’infortunio di Parigi. Il belga rimane eroe incompiuto, però va in vacanza coi ‘nemici’ di Lille

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L’INSTAGRAM PREMONITORE E L’INIZIO DELL’INCUBO DIMITROV

QF Australian Open, Dimitrov batte Goffin

Scorrendo la timeline Instagram di David Goffin ci si accorge che in qualche modo il social fotografico era a conoscenza di come si sarebbe sviluppato il 2017 del belga. Legato, ovvero, a doppio filo con la Francia e in particolare con i tennisti che ivi sono nati. Lo scopriremo meglio avanzando nel calendario ma l’allenamento con Tsonga a Dubai, nelle ultime ore del 2016, anticipava in qualche modo le sfide di febbraio e novembre che avrebbero segnato due momenti cruciali della sua stagione. Il cerchio del gelato ‘australiano’ condiviso a Melbourne con l’amico Pierre-Hugues Herbert si sarebbe invece chiuso a Finolhu, alle Maldive, quasi 11 mesi più tardi. Ma procediamo con ordine. A gennaio comincia un’altra ‘saga’ che pur segnando la stagione di David non gli porterà troppa fortuna: quella delle (cinque) sfide con Grigor Dimitrov.

Ai quarti di finale dell’Australian Open prevale il bulgaro, e David quasi non ha voce in capitolo nei tre set persi in modo piuttosto netto. Accadrà la stessa cosa altre tre volte nel 2017. 

UN ‘MAGRO’ DA (TOP) 10 

L’impresa di David Goffin celebrata dalla stampa belga

L’ultimo torneo di gennaio si chiude con una sconfitta contro Dimitrov, il primo di febbraio (Sofia) si diverte a imitarlo e questa volta in finale. Vabbè, Grigor giocava in casa e il pubblico l’ha aiutato parecchio. Lo stesso non si può dire della finale dell’ATP 500 di Rotterdam, che segna il primo e significativo incrocio con il quasi papà Tsonga. Vince il francese in rimonta ma la seconda sconfitta di fila in un incontro che vale un titolo questa volta si accompagna a una corposa soddisfazione: David Goffin entra in top 10, non solo per la prima volta in carriera ma per la prima volta nel tennis maschile belga tutto. Durerà appena una settimana (tranquilli, il nostro ragazzo avrà modo di rifarsi) ma quel tanto che basta per aggiornare il libro dei record nazionali.

MINI-BREAK: IL COMPLEANNO DI ‘PIERUGO’

Quando vi diciamo che David e Pierre-Hugues sono davvero amici, lontani dal sospettare come il destino li metterà di fronte a Lille, non vi stiamo certo mentendo…

DAVID GIUSTIZIA L’ITALIA

Davis: Goffin spietato, Italia eliminata

Dieci game concessi a Seppi, otto a Lorenzi: David si veste da killer contro gli azzurri a Charleroi e non lascia agli uomini di Barazzutti che qualche briciola. Il suo Belgio si qualifica per le semifinali di Coppa Davis e a settembre ospiterà l’Australia di Kyrgios.

MONTECARLO: INDAGINE SU UN FALCO AL DI SOPRA (?) DI OGNI SOSPETTO

Goffin alza la voce: “L’arbitro non era per niente sicuro”

David è di una correttezza a volte quasi disarmante, e per fargli dire una parola fuori posto serve davvero che qualcuno cominci a pestargli i piedi mentre cammina scalzo. Oppure che un arbitro faccia un po’ di confusione con un segno sulla terra e comprometta una partita fino a quel momento molto equilibrata. L’arbitro è Cedric Mourier, il teatro è il campo Ranieri III di Montecarlo e lo sfidante si chiama Rafael Nadal.

Ricorda David, mai distrarsi contro Rafa, mai…

David aveva effettivamente messo a segno il punto valido per il 4-2, ma l’arbitro travisando completamente il segno da valutare fa rigiocare il punto e la partita di Goffin virtualmente si chiude lì, ancorata a un errore piuttosto grossolano di Mourier che allo stesso tempo non può e non deve costituire l’alibi per uscire dalla partita. Tanto più contro Nadal, che faceva prove di dominio rosso e non aveva alcuna intenzione di regalare un singolo punto, figurarsi un intero match. Tutto questo accadeva in semifinale, dopo la splendida vittoria del belga ai quarti contro un Djokovic ancora decente.

QUEL BRUTTO AFFARE CON IL TELONE DI PARIGI

R32 Roland Garros: Goffin vs Zeballos, infortunio e ritiro per il belga

L’altro turning point della stagione di David Goffin è datato 2 giugno e purtroppo non si tratta di un lieto evento. Mentre in Italia si festeggia la Repubblica, David inciampa su un telone di fondocampo piazzato in modo molto rivedibile e si fa male: è la sfida di terzo turno contro Horacio Zeballos. L’argentino incassa un passaggio del turno molto fortunato, il belga è costretto ad abbandonare il Roland Garros e a sottoporsi agli esami di riti per la caviglia malconcia. Il responso sarà un sollievo solo parziale: nessun danno osteo-legamentoso, ma c’è una lesione muscolare. David salterà Wimbledon e rimarrà fuori quasi 60 giorni. 

DAVID RIENTRA A UMAGO E PROMETTE: ‘HO BISOGNO DI GIOCARE TANTI MATCH‘ (MANTERRÀ LA PROMESSA)

La prima intervista di David Goffin dopo il rientro in campo

Dopo una riabilitazione divisa tra piscina e campi di calcetto, il biondo Goffin rientra in campo per il Croatia Open di Umago e viene sconfitto da Dodig al secondo turno. Dice che le sensazioni sono buone ma per tornare al 100% ha bisogno di disputare tanti match. Siccome il belga è uno di parola, lo farà davvero. Ma a partire da settembre.

IL BOTTINO DI AGOSTO È MAGRO, MA C’È LA SVOLTA

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Dopo i due mesi di stop forzato, i circa 60 giorni che intercorrono tra il rientro di Umago e la semifinale di Coppa Davis contro l’Australia servono al belga per preparare il finale di stagione. E pazienza se ad agosto i risultati latitano, con una sola vittoria tra Montreal e Cincinnati, e se all’US Open un Andrey Rublev in stato di grazia gli impone un stop abbastanza inaspettato. Da quel momento in poi il 2017 di David cambia decisamente faccia. A far scattare la molla, certamente caricata da una condizione fisica in via di miglioramento, è la vittoria contro Nick Kyrgios in Coppa Davis. In quel momento David è il numero 12 del ranking ATP e non ci saranno altre discese. Solo passi in avanti.

SHENZHEN, TOKYO ET VOILÀ, SI VA A LONDRA

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750 punti. Certo sarà d’aiuto anche la semifinale di Basilea – meglio non ricordargliela, forse – ma i due titoli consecutivi della tournée asiatica lanceranno David Goffin verso la qualificazione per le ATP Finals. Gli eventi e le soddisfazioni si condensano in questo stralcio di stagione, che riporta il belga in top 10 dopo la breve comparsata di febbraio. La sconfitta contro Benneteau a Bercy non fa male, poiché i potenziali candidati a scippargli un posto tra gli 8 di Londra si sono diligentemente defilati. Si prospetta insomma un finale di fuoco per il 27enne: le ATP Finals (prima qualificazione in carriera dopo l’esordio del 2016 da riserva) e la finale di Coppa Davis contro la Francia.

L’IMPRESA CONTRO ROGER, IL CORAGGIO CONTRO LA BESTIA NERA GRIGOR

E chi se lo sarebbe aspettato?

Fin troppo facile, ma quello che è accaduto in semifinale a Londra è effettivamente la riproposizione in salsa tennistica, persino nomi alla mano, della battaglia tra Davide e Golia. Federer che secondo i dotti ‘figurati se può perdere contro Goffin, il suo tennis proprio non lo infastidisce’ e Goffin che addirittura ‘non so cosa fare per battere Federer‘. Invece succede. Goffin sorprende Federer, giocando per due set in modo tanto intelligente quanto godibile, e si guadagna la rivincita in finale contro Dimitrov che lo aveva già battuto nel Round Robin. L’esito della sfida purtroppo per David non cambierà, costretto ad archiviare la quarta sconfitta stagionale contro il bulgaro. Ma per tutta la partita Goffin attacca con coraggio, sfidando la disparità di mezzi atletici e il pronostico sfavorevole. Non ci riesce, pazienza. Si merita almeno l’Oscar di co-protagonista nel film delle Finals 2017. 

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(quel che c’è da sapere su David, sulla finale di Coppa Davis e sulla fiaba che non è stata)

…MA ALLA FINE SI VA TUTTI ASSIEME IN VACANZA

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I think there is a white party tonight ✌?? #friends

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Maldive. I trionfatori di Lille Tsonga, Herbert e Pouille, in mezzo a loro lo sconfitto Goffin. La delusione è già superata sulla sabbia cristallina di Finolhu (vuoi mettere?).

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