Il 2017 dà i numeri: ecco i migliori dell'anno

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Il 2017 dà i numeri: ecco i migliori dell’anno

Isner e Karlovic insuperabili al servizio, Schwartzman il numero uno in risposta, Federer glaciale quando conta: questo ci dicono le statistiche della stagione appena conclusa

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Chi è stato il miglior battitore del circuito in questa stagione? Chi ha risposto meglio? Chi è stato il più freddo nei punti chiave dei match? Invece di affidarci alle sensazioni e ai ricordi ormai sbiaditi di singole partite, basiamoci sulle statistiche. Per fare ciò, andiamo ad analizzare le statistiche al servizio, in risposta e nei momenti di maggior pressione raccolte direttamente dalla ATP in questa ultima stagione sugli 89 migliori tennisti al mondo

Servizio

Percentuale prima di servizio

  1. John Isner – 70,8%
  2. Dusan Lajovic – 69,1%
  3. Fernando Verdasco 68,3%
  4. Rafael Nadal – 68%
  5. Pablo Carreno Busta – 67,5%

Di solito i tennisti non dotati di una battuta particolarmente potente cercano di mantenere il loro vantaggio nei turni di servizio mantenendo alta la percentuale di prime in campo. Poi c’è chi, come John Isner, che non contento di scagliare delle botte pazzesche costantemente al di sopra dei 200 km/h, pensa bene di riuscire quasi sempre a centrare il rettangolo opposto. Il 32enne gigante statunitense infatti è il tennista che ha tenuto la più alta percentuale di prime in campo quest’anno, ovvero il 70,8%. Nelle Top 5 di questa speciale classifica troviamo poi il serbo Dusan Lajovic (69,1%) e gli iberici Fernando Verdasco (68,3%), Rafa Nadal (68,0%) e Pablo Carreno Busta (67,5%). Nonostante un servizio che si è fatto sempre più efficace durante la carriera, Nadal è ancora una presenza costante tra i giocatori più precisi con la prima. Da notare anche il secondo posto di Verdasco che è dotato di un ottimo servizio mancino. Le distanze però sono abbastanza ridotte su questa statistica tanto che Roger Federer, con uno scarto di soli 8 punti da Isner, si trova al 34esimo posto.

Percentuale di punti con la prima di servizio

  1. Ivo Karlovic – 82,2%
  2. John Isner – 80,1%
  3. Gilles Muller – 80,1%
  4. Jo-Wilfried Tsonga – 80%
  5. Sam Querrey – 79,9%

Certo si può fare punto a prescindere dalla potenza della prima si servizio ma tirare forte aiuta, e pure tanto. Non a caso i primi cinque posti di questa classifica sono occupati da altrettanti big server e big men, come gli chiamano dall’altra parte dell’oceano: nell’ordine Ivo Karlovic (82,2%), John Isner (80,1%), Gilles Muller (80,1%), Jo-Wilfried Tsonga (80%) e Sam Querrey (79,9%). Nonostante dunque una stagione deludente, conclusa con un record negativo di 15-20 e la discesa all’80esimo posto del ranking ATP, il veterano di Zagabria con il suo servizio bomba è dunque il tennista con la miglior prima al mondo. Federer si piazza al sesto posto con il 79,9% di punti vinti, primo dei brevilinei.

Percentuale di punti con la seconda di servizio

  1. Rafael Nadal – 61,2%
  2. Roger Federer – 59,4%
  3. John Isner – 56,7%
  4. Leonardo Mayer – 56,6%
  5. Ivo Karlovic – 56,5%

Secondo quasi tutti gli esperti, questa è una delle statistiche più significative del tennis, che determina spesso chi vince e perde un incontro. Infatti i due giocatori che hanno tenuto la più alta percentuale di punti ottenuti con la seconda di servizio sono anche i due tennisti che comandano classifica mondiale: Nadal (61,2%) e Federer (59,4%). Al terzo posto si piazzano i kick esasperati di Isner (56,7%). Sorprendentemente ad occupare la quarta posizione c’è l’argentino Leonardo Mayer (56,6%) reduce da un’ottima stagione coronata dal titolo ad Amburgo che l’ha riportato a ridosso dei primi 50. Chiude lo top 5 Karlovic. Per trovare i due dominatori della stagione 2016, Novak Djokovic e Andy Murray bisogna invece scendere rispettivamente al 15esimo e 23esimo posto. Con qualche eccezione, la statistica si conferma dunque un buon barometro degli equilibri al vertice.

Percentuale di giochi al servizio vinti

  1. Ivo Karlovic – 93,2%
  2. John Isner – 93,1%
  3. Roger Federer – 91,3%
  4. Kevin Anderson – 90,4%
  5. Milos Raonic – 90,2%

Alla fine però le partite si vincono con i giochi non con i singoli punti. Chi non ha problemi a conservare il proprio turno al servizio è Karlovic, che guida questa classifica con il 93,2% di giochi vinti con la battuta a disposizione. Seguono Isner (93,1%), Federer (91,3%), Kevin Anderson (90,4%) e Milos Raonic (90,2%). Praticamente se affronti questi tennisti hai una sola chance su 10 di fare il break. Davvero pochino. Nonostante un servizio non eccezionale, Nadal è vicino a questi livelli in settima posizione con un 89,2%. A testimonianza della sua stagione davvero fenomenale.

Media di ace per match

  1. Ivo Karlovic – 20,5
  2. John Isner – 19,8
  3. Gilles Muller – 14,7
  4. Kevin Anderson – 14,1
  5. Milos Raonic – 13,8

Di solito questa è la statistica più utilizzata per valutare il valore del fondamentale in sé. Il servizio più dirompente del circuito è quello di Karlovic, che per 20 volte di media a partita non viene nemmeno sfiorato dagli avversari. Seguito a ruota da quello di Isner (19,8 ace per partita). A debita distanza altri tre bombardieri del circuito: Muller (14,7), Anderson (14,1) e Raonic (13,8). Federer è 12esimo con poco meno di 10 di media. A sottolineare che la quantità di ace non è tutto.

Media doppi falli a game (più alta)

  1. Ivo Karlovic – 5,1
  2. Denis Shapovalov – 5,1
  3. Dustin Brown – 4,8
  4. Fabio Fognini – 4,7
  5. Benoit Paire – 4,6

Chi non risica non rosica. E così Karlovic, dopo essere stato in testa alla classifica per media di ace, si ritrova anche in testa a quella per media di doppi falli per match, oltre 5 a partita. Esattamente a pari merito con lui c’è il 18enne Denis Shapovalov che evidentemente deve ancora aggiustare la mira con la battuta. Sotto la lavagna ci finisce un altro tennista che ama viaggiare sulla lama del rasoio, il tedesco di origini giamaicane Dustin Brown (4,8). La top 5 alza ulteriormente il tasso di follia con altri due spericolati del circuito per antonomasia: Fabio Fognini (4,7) e Benoit Paire (4,6).

Media doppi falli a game (più bassa)

  1. Dusan Lajovic – 1,4
  2. Steve Darcis – 1,5
  3. Rafael Nadal – 1,6
  4. Florian Mayer – 1,6
  5. Denis Istomin – 1,6

C’è poi chi invece non si distrae al servizio. Il più attento di tutti è il serbo Dusan Lajovic, con una media di doppi falli per match di 1,4. Il secondo in classifica è un altro piccoletto del circuito, Steve Darcis (1,5). Poi a quota 1,6 ci sono il fenomeno di Manacor, notoriamente è restio a regalare punti gratuitamente, il tedesco Florian Mayer e l’uzbeko Denis Istomin, giustiziere di Djokovic agli Australian Open.

Serve rating

  1. John Isner – 318,3
  2. Ivo Karlovic – 312,3
  3. Roger Federer – 300,5
  4. Milos Raonic – 300
  5. Kevin Anderson – 299,6

Per valutare la performance complessiva al servizio l’ATP ha creato un indicatore apposito, il serve rating. Si calcola semplicemente sommando tutte le prime cinque statistiche e sottraendo il numero di doppi falli. Secondo questa statistica, i migliori servitori sono per distacco Isner (318,3) e Karlovic (312,3). Federer, trionfatore agli Australian Open e a Wimbledon quest’anno, si piazza terzo (300,5). Nonostante una stagione negativa per via degli infortuni, Raonic è stato il terzo miglior battitore nel 2017 (300). Chiude la Top 5 Anderson, finalista agli US Open. Nadal si prende un ottimo ottavo posto. Male invece Djokovic 17esimo e Murray addirittura 47esimo. Il serbo e il britannico dovranno assolutamente ripartire dal servizio se vogliono tornare a dominare il circuito.

Risposta

Punti vinti sulla prima di servizio

  1. Andy Murray – 34,7%
  2. Rafael Nadal – 34,6%
  3. Diego Schwartzman – 34,3%
  4. Novak Djokovic – 33,5%
  5. Gael Monfils – 32,8%

Riuscire a rispondere in maniera efficace alla prima di servizio e annullare così il vantaggio dell’avversario rappresenta un’arma essenziale nel tennis di oggi. Se il battitore sa che rischia di perdere il punto anche con la prima si sente sempre sotto pressione. Nonostante il suo annus horribilis, Andy Murray guida la classifica per percentuale di punti vinti sulla prima di servizio altrui (34,7%). Lo seguono da molto vicino Nadal (34,6%) e l’argentino Diego Schwartzmann (34,3%), una delle rivelazioni della stagione appena conclusa. Più staccati Djokovic (33,5%) e Gael Monfils (32,8%). L’ottavo posto di Federer indica come in questa sua annata magica sia funzionata anche la risposta, non sempre impeccabile negli ultimi anni.

Punti vinti sulla seconda di servizio

  1. Diego Schwartzman – 56,1%
  2. Rafael Nadal – 55,6%
  3. Novak Djokovic – 55,3%
  4. Kei Nishikori – 54,4%
  5. Roberto Bautista Agut – 54,1%

Altrettanta pressione sentono i battitori quando sanno che se sbagliano la prima e si devono rifugiare sulla seconda molto probabilmente perderanno il punto. Il tennista che mediamente conquista la più alta percentuale di punti sulla seconda di servizio è Schwartzman (56,1%). Nadal è ancora secondo (55,6%), Djokovic completa il podio (55,3%). Reduce da una stagione condizionata dai soliti infortuni, il giapponese Kei Nishikori nelle poche partite che ha giocato si è comunque distinto in questo aspetto del gioco (54,4%). Lo spagnolo Bautista Agut chiude la top 5 (54,1%). Federer è al 17esimo posto. Da notare comunque come ben 23 tennisti siano sopra il 30% sulla prima e 33 tennisti siano sopra il 50% sulla seconda. Due dati che tendono a ridimensiona la rilevanza del servizio in questa stagione e in generale nel tennis contemporaneo.

Percentuale di giochi vinti in risposta

  1. Diego Schwartzman – 34,8%
  2. Rafael Nadal – 32,7%
  3. Andy Murray – 32,2%
  4. Novak Djokovic – 30,6%
  5. Roberto Bautista Agut – 30,4%

Schwartzman conduce anche nella classifica dei game vinti in risposta (34,8%). Come in precedenza il 25enne di Buenos Aires, mette dietro Nadal (32,7%). Sopra quota 30% si mantengono poi nell’ordine Murray, Djokovic, e Agut. Federer è decimo con un 26,7%. La differenza con il rendimento al servizio del maestro di Basilea è quindi comunque considerevole.

Return rating

  1. Diego Schwartzman – 168,7
  2. Andy Murray – 168,6
  3. Rafael Nadal – 164,3
  4. Novak Djokovic – 164,0
  5. Damir Dzumhur – 161,3

Diego è il Maradona della risposta. Non stupisce dunque che il piccolo Schwartzman, stando al return rating, calcolato sommando tutte le statistiche percentuali, sia stato il miglior ribatittore del circuito (168,7). Murray si prende la medaglia d’argento (168,6) e Nadal quella di bronzo ma con un distacco di quattro punti dai primi due (164,3). Quarto post per Nole (164) e quinto per il bosniaco Damir Dzuhmur (161,3), autore di una career season quest’anno conclusa con un record di 46-27, due titoli (San Pietroburgo e Mosca) e la scalata da n.77 a n.30. Federer è 13esimo con 150,9 punti. Insomma, pur essendo andato discretamente in risposta, è chiaramente con il servizio che il fenomeno elvetico ha fatto la differenza in questa stagione. Da rimarcare come anche in questa stagione Andy e Nole, nonostante le quantitativamente poche e deludenti prestazioni, si confermino ai vertici in risposta.

Statistiche sotto pressione

Percentuale di palle break convertite

  1. Filip Krajinovic – 52,8%
  2. Andy Murray – 47,8%
  3. Steve Darcis – 47,8%
  4. Damir Dzumhur – 47,7%
  5. Alexander Zverev – 45,0%

L’ATP ha poi raccolto le statistiche che riguardano la capacità dei tennisti di giocare al meglio in quelli che si considerano solitamente i momenti chiave del match, ovvero le palle break, i tie-break e i set decisivi. In testa alla classifica per palle break convertite si piazza sorprendentemente il serbo Filip Krajinovic, n.34 del ranking ATP e cenerentola del Masters 1000 di Bercy (52,8%). A debita distanza nell’ordine Murray (47,8%), il belga Steve Darcis (47,8%), Dzumhur (47,7%) e Alexander Zverev (45%). Tre osservazioni. La prima riguardo a come questa statistiche differisca dal rendimento in risposta a testimonianza del fatto che non basta rispondere bene per convertire le palle break. La seconda riguarda Zverev, n.4 del ranking ATP e vincitore di due Masters 1000, che troviamo per la prima volta ai vertici in una statistica non al servizio, non in risposta ma sulla capacità di giocare bene i punti decisivi. Forse non è affatto un caso e ciò dovrebbe preoccupare molto i suoi avversari: può ancora migliorare al servizio e in risposta ma a 20 anni da già punti ai veterani in quanto freddezza. Infine, curiosamente Federer e Nadal occupano rispettivamente la 26esima e 37esima posizione.

Percentuale di palle break salvate

  1. Gilles Muller – 72,6%
  2. Ivo Karlovic – 72,0%
  3. John Isner – 71,1%
  4. Rafael Nadal – 70,3%
  5. Kevin Anderson – 69,9%

C’è chi si spaventa quando deve fronteggiare una palla break e chi mantiene il sangue freddo. Gilles Muller appartiene sicuramente a quest’ultima categoria di tennisti visto che comanda la classifica per percentuale di palle break salvate (72,6%). Lo seguono anche sul podio i due giganti del circuito Karlovic (72%) e Isner (71,1%). Fa incursione in mezzo a questi giganti Nadal al quarto posto (70,3%): merito della chela mancina e della stoffa del fuoriclasse. Chiude la Top 5 Kevin Anderson (69,9%). Federer è invece settimo.

Percentuale di tie-break vinti

  1. Donald Young – 81,8%
  2. Nikoloz Basilashvili – 73,9%
  3. Juan Martin del Potro – 72,0%
  4. Jack Sock – 71,0%
  5. Pablo Carreno Busta – 70,8%

Ma se il break non lo fa nessuno si arriva poi al tie-break: 7 punti che determinano il set e possono decidere interi incontri. Bisogna mantenere i nervi saldi e giocare ogni punto in maniera attenta. Il re dei tiebreak in questo 2017 è stato, udite udite, lo statunitense Donald Young, ex promessa del tennis statunitense ormai assestatosi nella metà bassa della Top 100, con un fenomenale 81,8%.  Probabilmente si tratta della più grossa sorpresa di queste statistiche, più di Schwartzman miglior ribattitore. Young non scaglia servizi a 200 km/h, ha un gioco molto rischioso e non è mai stato considerato un cuor di leone. Dietro di lui si piazzano il georgiano Nikoloz Basilashvili (73,9%), Juan Martin del Potro (72%), Jack Sock (71%) e Pablo Carreno Busta (70,8%). Da notare in questo caso l’assenza di giocatori che dominano nelle statistiche al servizio che smentisce l’assunto che chi serve meglio è favorito al tiebreak. Infatti Isner occupa il 27esimo posto e Karlovic il 73esimo. Roger è in top 10 e Rafa appena fuori.

Percentuale di set decisivi vinti

  1. Roger Federer – 81,3%
  2. Novak Djokovic – 80,0%
  3. Milos Raonic – 80,0%
  4. David Goffin – 78,6%
  5. Stan Wawrinka – 75,0%

Che sia al meglio dei tre o cinque set una partita può arrivare al parziale decisivo. Ed è quasi come se non contasse cos’è successo prima. Importa solo chi vince quel set. E spesso lo vince Federer. Il 19 volte campione Slam infatti è il tennista che ha vinto la più alta percentuale di set decisivi in questo 2017 (81,3%). Dietro di lui Djokovic e Raonic (80%), Goffin (78,6%), Wawrinka (75%). Nadal è solo 20esimo.

Under pressure net rating

  1. Roger Federer – 259,1
  2. Donald Yong – 252,8
  3. Stan Wawrinka – 250,5
  4. Novak Djokovic – 249,7
  5. Gilles Muller – 243,1

La classe non è acqua, Secondo l’ “under pressure net rating”, indicatore calcolato sommando tutte queste percentuali, Federer è il miglior giocatore al mondo nei momenti decisivi (259,1). Secondo Donald Young (252,8), terzo Wawrinka (250,5), quarto Djokovic (249,7) e quinto Muller (243,1). Nadal è settimo. Murray invece 49esimo. L’anno prossimo il britannico dovrà essere quindi anche più bravo a capitalizzare le occasioni.

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