Murray controfigura, Djokovic out. Il 2018 inizia con i dubbi

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Murray controfigura, Djokovic out. Il 2018 inizia con i dubbi

Il sudafricano batte Thiem in due, Bautista acciuffa il set secco che Murray si è concesso dopo il lungo stop sostituendo Djokovic. L’Australian Open si avvicina mentre le stelle arrancano in modo preoccupante

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Sarà dunque tra Kevin Anderson e Roberto Bautista-Agut la finale del Mubadala 2017, esibizione apripista della nuova stagione nata sotto una stella poco clemente. La giornata aveva certificato l’ultima posizione in gara raccolta da Pablo Carreno Busta, apparso mesto quasi come nel finale della scorsa stagione quando, paralizzato dalla clamorosa chance di andarsi a giocare le Finals, aveva fatto da figurante negli ultimi tornei autunnali, salvo rientrare alla O2 Arena dalla finestra da riserva di Rafa Nadal, giusto in tempo per giocare e perdere le ultime due partite del round robin. Rublev giunge dunque quinto salvando in extremis la trasferta emira, mentre la cosiddetta finalina per il terzo e quarto posto la giocheranno domani Dominic Thiem, battuto da un Anderson bravo a mantenere il solido andazzo mostrato in buona parte del 2017,  e Andy Murray, quest’ultimo comparso nel torneo con sommo stupore dei presenti e sconfitto nell’unico set che è stato disposto a giocare contro Bautista-Agut, al momento fuori portata per la preoccupante versione di Muzza andata in scena oggi.

Murray, già. Era piombato ad Abu Dhabi sotto traccia, perfino misteriosamente: qualcuno sussurra che lo scozzese sia stato pregato – e opportunamente risarcito – dagli organizzatori in panne, i quali, secondo quanto si può origliare, già sapevano delle precarissime condizioni dell’ex Robo-Nole, negli ultimi tempi prodigo di messaggi positivi dati in pasto ai pesci del mare social – si osservi in proposito la vicenda Stepanek -, ma evidentemente ancora lontano dalla condizione necessaria ad affrontare una partita di tennis, seppur di mera esibizione. Nella nota diffusa dal giocatore serbo si respira voglia di rivalsa, certo, ma anche – e purtroppo -, una certa rassegnazione al contesto contingente, peraltro molto poco rassicurante per i milioni di tifosi dell’ex numero uno ATP sparsi per il globo. “Mi devo fermare, non sono pronto, non ancora. I prossimi tornei? Vedremo l’esito delle terapie“: ecco il succo di una missiva che getta nello sconforto i più. Detto che a questo punto la presenza di Nole la prossima settimana al torneo di Doha, dove difende il titolo raccolto lo scorso anno in finale proprio contro Andy Murray, sembra praticamente impossibile, lo sguardo corre una decina di giorni più in là, e anche l’Open d’Australia pare in gravissimo pericolo.

Gli sceicchi avranno fondi sconfinati ma di certo difettano di fortuna, insomma. La stessa che inizia a mancare ai vertici del circus internazionale: non è difficile immaginare Chris Kermode e sottoposti impegnati a congiungere le mani riuniti in preghiera: perché Nadal e Stanimal zoppicano, Murray è ancora lontano da una versione decente di sé, di Djokovic  abbiamo detto e i pretendenti viceré Raonic e Nishikori sono dispersi. Federer è l’idolo a cui aggrapparsi, il solito. E potrebbe anche bastare, ma che periodo buio stiamo attraversando.

RISULTATI

Semifinali:

K. Anderson b. D. Thiem 7-6(6) 6-4
R. Bautista b. A. Murray 6-2

Finale 5°-6° posto:

A. Rublev b. P. Carreno-Busta 6-4 6-2

PROGRAMMA DI DOMANI

Finale 3°-4° posto:

D. Thiem vs A. Murray (alle ore 14)

Finale 1°-2° posto:

K. Anderson vs R. Bautista (non prima delle 16)

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