Australian Open, grande occasione per chi è senza Slam - Pagina 2 di 4

Al femminile

Australian Open, grande occasione per chi è senza Slam

Il Major dei ritorni annunciati e mancati. Garbiñe Muguruza, Karolina Pliskova e Simona Halep favorite di un torneo più equilibrato che mai

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I ritorni e le assenze
Gli Australian Open dello scorso anno avevano riportato alla ribalta giocatrici che, per motivi diversi, sembravano perse ad alti livelli: Ashleigh Barty, Mona Barthel, Sorana Cirstea, Mirjana Lucic-Baroni. La stessa Venus Williams era stata capace di tornare in finale a Melbourne dopo 14 anni di assenza (2003- 2017).
In fondo l’edizione 2017 dello Slam australiano è stata l’ouverture di una stagione in cui una costante dei Major è stato proprio il ritorno di giocatrici che avevano attraversato periodi difficili: Petra Martic (a Parigi e Wimbledon), Magdalena Rybarikova (ancora a Wimbledon), Kaia Kanepi a New York. E, naturalmente, Sloane Stephens, addirittura vincitrice a Flushing Meadows.

Molte di loro erano entrate nei tabelloni (principali o di qualificazione) grazie al ranking protetto. Per il prossimo Slam lo hanno ottenuto Kristína Kucova, Margarita Gasparyan (ma la sua presenza non è ancora certa) e Anna-Lena Friedsam.
Ricordo che sia Gasparyan che Friedsam erano state capaci di arrivare al quarto turno a Melbourne nel 2016; vedremo fino a che punto hanno recuperato dagli infortuni. In ogni caso sono due giocatrici che meritano di essere seguite: Anna-Lena per l’atletismo e la tecnica nei colpi di volo (soprattutto negli overhead); mentre Margarita è rimasta una delle pochissime under 25 a utilizzare il rovescio a una mano. Dopo una assenza di 16 mesi e tre operazioni al ginocchio, speriamo che finalmente sia arrivata la guarigione definitiva e il rientro nel grande tennis.

Fino a qualche giorno fa si è pensato che i prossimi Australian Open avrebbero potuto essere caratterizzati da quattro grandi ritorni. Speranza avverata a metà. Ci saranno Maria Sharapova e Petra Kvitova, entrambe assenti in Australia nel 2017. Petra un anno fa era appena stata ferita alla mano, e ancora non si sapeva se sarebbe stata in grado di tornare a giocare. Maria invece (vincitrice a Melbourne nel 2008) era squalificata dalla WADA, dopo che le analisi dell’agenzia antidoping avevano rilevato tracce di Meldonium. Analisi effettuate proprio in occasione degli Australian Open di due anni fa.

Mancheranno invece Serena Williams e Vika Azarenka, due protagoniste che hanno fatto la storia del torneo (con 7 e 2 vittorie rispettivamente). Su Azarenka c’è poco da dire: i tempi del tennis e quelli della giustizia non sono gli stessi, e non rimane che attendere novità nella causa di affidamento del figlio.
Williams ha rinunciato dopo il test-esibizione di Abu Dhabi contro Ostapenko. Mi sembra una decisione condivisibile: non ricordo di avere mai visto Serena con simili problemi di timing; sembrava proprio faticare a correlare gli automatismi del colpo con la velocità della palla. Anche al servizio, il suo meraviglioso servizio, alternava buone battute ad altre in cui era irriconoscibile, senza la proverbiale coordinazione.

Con questo non voglio dire che dopo l’esibizione di Abu Dhabi fossi sicuro che Serena avrebbe dato forfait; i precedenti di avvicinamento agli Australian Open del passato erano tali che non me la sentivo di considerarla tagliata fuori. Ne cito tre: nel 2007 vinse il torneo (finale su Sharapova) partendo da numero 81 del ranking, dopo avere perso a Hobart da Sybille Bammer. Nel 2015 subì un 6-1 6-2 in Hopman Cup da Bouchard e pochi giorni dopo vinse per la sesta volta a Melbourne (ancora finale contro Sharapova). Nel 2017 perse da Madison Brengle ad Auckland e poi di nuovo si aggiudicò lo Slam, addirittura senza perdere un set (finale contro Venus).
Noi spettatori possiamo giudicare la singola prestazione, che può essere influenzata da mille fattori, ma solo Serena poteva sapere quanto fosse in grado di crescere rispetto al match contro Ostapenko, e da che livello partiva. Evidentemente lo ha valutato non sufficiente per essere competitiva.

Ma in Australia ci saranno anche altre assenze di rilievo. Con un destino comune si ritrovano Timea Bacsinszky e Svetlana Kuznetsova, tutte e due ancora convalescenti dopo le operazioni subite lo scorso anno (al polso sinistro Sveta, alla mano destra Timea).

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