La WTA punta tutto sull'Oriente: scommessa Shenzhen per le Finals

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La WTA punta tutto sull’Oriente: scommessa Shenzhen per le Finals

Con una valanga di dollari la metropoli cinese di Shenzhen si è assicurata le WTA Finals fino al 2028. La “WTAsia” oltre il punto di non ritorno

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Dopo un lungo processo di selezione ed alcuni giorni di indiscrezioni che si sono rincorse nei corridoi di Melbourne Park, la WTA ha finalmente annunciato che a partire dal 2019 e per un totale di 10 anni le WTA Finals si disputeranno a Shenzhen in Cina.

Con la firma del contratto più danaroso che la WTA abbia mai sottoscritto nel corso dei suoi 45 anni di storia, l’assegnazione del torneo di fine anno alla Gemdale Corporation, una delle più grandi compagnie edilizie della Cina, vedrà la costruzione di uno stadio coperto per il tennis capace di ospitare 12.000 persone nella zona centrale di Shenzhen e porterà ad un significativo aumento del montepremi delle WTA Finals, che dal 2019 sarà di ben 14 milioni di dollari.

Shenzhen è la quarta città in Cina per numero di abitanti (23,3 milioni di persone) ed è situata nella zona del Delta del Fiume delle Perle, nella regione meridionale di Guangdong e molto vicina alla ex colonia britannica di Hong Kong. La metropolitana di Shenzhen infatti è collegata a quella di Hong Kong da alcune stazioni comuni che possono essere utilizzate dai passeggeri in possesso dei requisiti per trasbordare da una città all’altra previo l’espletamento delle formalità doganali nei pressi delle stazioni stesse. La conurbazione delle città del Delta, che comprende anche le città di Guangzhou, Zhuhai e la colonia portoghese di Macau, è abitata da oltre 68 milioni di persone ed è una delle zone a più alta densità abitativa del pianeta.

Siamo incredibilmente felici di poter annunciare la scelta di Shenzhen come sede del nostro torneo più prestigioso per i prossimi 10 anni – ha annunciato Steve Simon in una conferenza stampa tenuta a Melbourne durante gli Australian Open – e con l’impegno che è stato sottoscritto da Gemdale Sports Industry siamo sicuri che porteremo l’evento a nuovi livelli di spettacolarità”.

Con questo nuovo deciso passo nella strategia iniziata dall’allora CEO della WTA Stacey Allaster, la prima a scommettere su quella che è stata spesso soprannominata come “WTAsia”, il circuito femminile si impegna a far crescere la propria base di fan nell’area a maggior crescita economica e demografica del mondo, un’area che ha però finora accolto in maniera relativamente tiepida i tentativi del tennis di trovare un posto nel cuore dei tifosi. Gli attuali eventi in Asia, sia a livello maschile sia a livello femminile, nonostante possano contare spesso sulla presenza dei nomi più importanti nel firmamento tennistico, attraggono folle che non sono nemmeno paragonabili a quelle prodotte da eventi dello stesso rango in Europa ed in Nord America. “Siamo ben consci del problema – ha spiegato Simon durante la conferenza stampa – ma l’arena progettata a Shenzhen sarà in posizione molto centrale, al contrario di quanto succede per i tornei attualmente in calendario, e siamo convinti che ciò costituirà un grosso punto a nostro favore. Per noi è una priorità avere una grande partecipazione di pubblico, ed i nostri partner condividono i nostri obiettivi. Con più di 20 milioni di persone a Shenzhen e 68 milioni di persone nel resto della Regione vogliamo mostrare al mondo cosa si può fare in quella regione”.

Dalle parole di Steve Simon e della rappresentante delle giocatrici Sam Stosur seduta al suo fianco si intuisce come l’offerta economica di Shenzhen fosse largamente superiore a tutte le altre, anche se era accompagnata al rischio di una “piazza” notoriamente difficile ed una durata del contratto molto lunga. “Se si guarda alle sedi di maggior successo per i tornei di fine anno maschili e femminili, si vede come la permanenza nello stesso luogo per periodi lunghi tenda a generare benefici notevoli, come è capitato recentemente all’ATP con Londra. Non abbiamo timori per l’impegno di lungo periodo, perché era nostra intenzione investire per il futuro ed ora abbiamo l’occasione di lavorare per ottenere dei risultati importanti”.

Rimane da decidere che ne sarà del torneo WTA di Shenzhen di inizio anno, se Singapore sparirà dal mappamondo della WTA e che tipo di rassicurazioni siano state date ai massimi organismi del tennis femminile sulle ingerenze del governo cinese nella libertà di espressione e di stampa del circo mediatico che segue. Tutte domande che sicuramente troveranno risposta nei prossimi mesi, mentre per sapere se davvero questo faraonico investimento della Shenzhen Gemdale Sports Industry Co., Ltd (si parla di un totale di un miliardo di dollari) porterà dei risultati tangibili nella popolarità del tennis in Cina ed in Asia bisognerà probabilmente aspettare almeno la prima metà dei 10 anni di durata del progetto.

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