Kyrgios: “Non mi preoccupa la percezione pubblica”

Interviste

Kyrgios: “Non mi preoccupa la percezione pubblica”

Australian Open 2018, 3T. N. Kyrgios b. J. Tsonga 7-6, 4-6, 7-6, 7-6. Intervista del dopo partita a Nick Kyrgios

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Cosa ti è piaciuto di più questa sera? La tua padronanza? Il modo in cui hai gestito la situazione?
Sì, il modo in cui ho giocato. Lui è un avversario duro. Ha battuto i migliori del mondo. Sapevo sarebbe stato un match incredibilmente duro. Oggi ero nervoso prima di scendere in campo. Ovviamente, essere sotto 5-2 nel quarto set mi ha fatto preparare mentalmente al quinto set. Insomma è stato surreale, che vittoria.

In una partita così tesa, giocare tre tiebreak e vincerli così come hai fatto deve averti fatto molto piacere.
Certo. Sapevo che la mia migliore probabilità sarebbe stata fare un paio di break. Ha servito benissimo durante tutta la partita. Non ho visto moltissime seconde. Insomma è stato un match davvero divertente.

Quanto ti ha provato fisicamente il match?
No, mi sento bene. Ho fatto un bagno gelato. Di solito non lo faccio. Ho fatto dello stretching e mi sento bene.

Quando ti sei accorto che il suo ginocchio iniziava a dargli dei problemi?
Non l’ho nemmeno notato. Ero troppo concentrato su quello che dovevo fare io. E anche se non era al 100% è sempre un avversario difficile. Ha servito bene. Ha colpito benissimo con il dritto. Mi sono concentrato per cercare di mettere in campo molte prime, ero concentrato sul mio gioco.

Giocherai il doppio domani o credi di ripensarci?
Non deciderò ora. Adesso mangerò, cercherò di riposare questa notte e vedremo come mi sentirò domani.

Credi abbia influito nel secondo set? Sembravi un po’ preoccupato.
Ho sentito un po’ di pesantezza nelle gambe. Ieri ho giocato un match di doppio di due ore. Ho speso molto. Ma ho fatto del mio meglio, volevo vincere. Credo che l’adrenalina mi abbia spinto nel terzo e quarto set. Ho mangiato un paio di banane, e mi sono sentito meglio.

Ti ha sorpreso vedere Will Smith stasera?
È stato incredibile. Non scherzo, è il mio attore preferito. Se qualcuno dovesse interpretare la mia vita, sceglierei sempre lui. È stato incredibile stasera, sai parlavo con lui durante il terzo set. L’ho incontrato dopo la partita, ed è stato davvero gentile.

Cosa gli dicevi durante la partita?
Beh ogni volta che compariva sulla schermo, il pubblico lo acclamava più forte che per i nostri colpi in campo e pensavo, Dovresti esserci tu qui, probabilmente si divertirebbero più che per il tennis.

Al momento stai facendo molto sia dentro che fuori dal campo. Sembra che la percezione pubblica stia cambiando. È qualcosa che ti preoccupa? Vedi qualche cambiamento?
Non mi preoccupa affatto. Non è qualcosa a cui penso la mattina appena alzato, tipo, “Bene, oggi proverò a cambiare la percezione che hanno di me”. Ho sempre giocato allo stesso modo. Non  è cambiato niente. Sono sempre stato emotivo. E questa sera l’ho mostrato in campo. Insomma io mi sono sempre sentito una persona premurosa. Credo sia solo come voi mi percepite.

Credi di essere migliorato nel riposizionarti o ricomporti quando le cose si mettono male?
Sì, credo di si. Sono arrivato ai quarti di finale qui tre anni fa. Sento di essere migliorato. Negli ultimi due anni credo di non essere stato fisicamente preparato per affrontare queste lunghe partite o rimonte. Ho fatto una buona preparazione quest’anno. Mi sono allenato con Lleyton e i ragazzi a Melbourne per due settimane. Fisicamente mi sento molto bene. E questo mi da fiducia nel mio gioco. E sento che anche mentalmente sto meglio. Ovviamente, aver fatto una buona partenza Brisbane mi ha aiutato.

Secondo te quanto ti ha aiutato giocare la Coppa Davis e avere Lleyton nel team?
Tantissimo. È stata una grande cosa per me. Specialmente lo scorso anno dopo l’Australian Open, ero davvero in difficoltà psicologicamente. Mi ha chiamato e mi ha detto: “Ci piacerebbe molto se giocassi in Coppa Davis”. Da allora la preparazione è stata fantastica. Credo abbia aiutato ragazzi come de Manaur ad avere l’estate che ha avuto. So che ha perso al primo turno, aveva un sorteggio duro. Ma la sua estate è stata incredibile. E onestamente credo sia stata la preparazione. Lui si allena con noi ragazzi. Adesso è top 100. Credo che avrà un grande anno. Ha aiutato ragazzi come lui. Adesso siamo un gruppo molto unito. Ci aiutiamo a vicenda. Quelle settimane in Coppa Davis, ci tengo molto. Non vedo l’ora di esserci fra un paio di settimane.

Credi che il tuo livello si stia avvicinando a quello che dovresti avere con lui (Dimitrov) domenica?
Credo che ci siamo. Lui ha ottenuto due belle vittorie questa settimana. So che sarà dura. Ama il formato in cinque set. Ama giocare delle maratone. Ha già giocato bene qui in passato quindi so che sarà incredibilmente difficile, ma non voglio pensarci adesso.

Federer la scorsa settimana ha parlato del potere del microfono, ha detto che i giocatori dovrebbero essere più aperti, meno robotici. A volte i giornalisti dovrebbero fare domande migliori oppure…
Io dico sempre quello che penso. Ed è anche un’opportunità per far passare un messaggio. Ma si, mi piacerebbe sapere cosa pensano i tennisti, cosa pensano davvero. Hanno tutti diverse personalità. Siamo tutti diversi. Sì, credo sarebbe bello se tutti dicessero cosa pensano.

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