Coppa Davis, Giappone-Italia 1-1: Fognini rimonta, Seppi no

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Coppa Davis, Giappone-Italia 1-1: Fognini rimonta, Seppi no

Fabio e Andreas vanno entrambi sotto 2-1.Fognini rimonta Daniel, Seppi sconfitto da Sugita dopo aver avuto un match point sul 6-5 nel quinto. Domani doppio decisivo

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COPPA DAVIS, Ottavi di finale
GIAPPONE-ITALIA 1-1

Termina sul punteggio di 1-1 la prima giornata della sfida valevole per gli ottavi di finale di Coppa Davis in corso di svolgimento a Morioka tra Giappone e Italia. Un punteggio che sicuramente non ci può soddisfare, visto che nelle file dei padroni di casa mancava Kei Nishikori. Scialbe le prestazioni fornite dai nostri due tennisti, bravo alla fine Fabio Fognini a rimontare il numero 100 del ranking Atp Taro Daniel, sconfitto 6-2 al quinto. Mentre invece Andreas Seppi non è riuscito a completare la rimonta (come il suo connazionale era sotto due set a uno) contro il nr.1 locale Sugita ed è stato sconfitto al tie break del quinto set dopo aver sprecato un match point sul 6-5.

Fognini ha onestamente ammesso nel dopo partita di aver giocato male e servito peggio, ma ha giustamente sottolineato che quando riesci a vincere partite del genere vuol dire che ci hai messo tanto cuore. Speriamo solo che quell’accenno di fastidio manifestato all’avambraccio destro durante il match non sia  nulla di preoccupante in vista anche del doppio di domani, che a questo punto diventa davvero fondamentale per portare a casa la sfida. Seppi non è mai entrato pienamente in partita, non ha mai trovato il suo ritmo, giocando con una buona continuità solo nel quarto set e nel finale del quinto, ma purtroppo non è bastato. Serviva davvero un piccolo sforzo in più e l’impresa sarebbe riuscita, ma va dato merito al giapponese Sugita di non aver mai mollato, anche quando l’incontro sembrava essergli sfuggito di mano. Ci accontentiamo dell’1-1, ma da domani non saranno più ammesse distrazioni pena una clamorosa eliminazione.

F. Fognini b. T. Daniel 6-4 3-6 4-6 6-3 6-2

Non ci sono precedenti tra Fabo Fognini e Taro Daniel, attualmente nr. 100 delle classifiche Atp. La Takaya Arena di Morioka pare piccolina, molti gli spazi vuoti sugli spalti. La temperatura fuori è rigida (-7°), addirittura qualcuno sulle tribune ha una coperta sulle gambe. Giudice di sedia la sempre graziosa Eva Asderaki. Daniel vince il sorteggio e sceglie di ricevere.

La partenza di Fognini è molto lenta, subito 3 gratuiti in apertura e Daniel centra il break. Il giapponese con qualche patema lo conferma (annulla una palla del controbreak), l’azzurro fa molta fatica con il servizio (chiuderà il primo set con il 50%) e rischia il 3-0 “pesante” ma alla fine tiene la battuta. L’inizio balbettante di Fabio ha già fatto perdere un minimo di colorito a capitan Barazzutti che inizia a contorcersi in panchina. Fognini prova a scuotersi, arriva il controbreak e dopo aver annullato tre palle break riesce anche a mettere il naso avanti con un ace, 3-2 Italia. Si prosegue a fasi alterne, tanti gratuiti da una parte e dall’altra, Daniel breakka di nuovo Fognini e si porta avanti 4-3, ma poi nell’ottavo game commette ben 3 doppi falli e si fa riagguantare. Finalmente Fabio mette il piede sull’acceleratore, si salva da 0-30 nel nono game e poi gioca un game alla risposta finalmente decente, 6-4 Italia dopo 49 minuti, si può solo fare meglio il che è tutto dire. Statistiche penose in questo primo set, 2 vincenti e 19 gratuiti per Daniel, 13-26 il bilancio di Fognini.

Sugli spalti non si intravedono vessilli italici, troppo dura la trasferta giapponese, gli unici italiani che si scorgono sono Pietrangeli (che non se ne perde una nemmeno a 80 anni) e il presidente Binaghi, il cui viso tradisce qualche preoccupazione di troppo. Parte Fognini al servizio nel secondo set ed è subito break Daniel, ma il giapponese cede subito la battuta complice anche un delizioso pallonetto di rovescio di Fabio. Ora chi batte sembra fare meno fatica rispetto al primo set, si seguono i servizi sino al 3-3, poi arriva un crollo clamoroso di Fognini che quasi non si muove più. I gratuiti si impennano, Daniel non fa praticamente niente se non ributtare la palla dall’altra parte, in questo momento basta e avanza, arrivano 3 giochi di fila giapponesi, 6-3 per il tennista di casa e siamo un set pari. Fognini si prende una doverosa pausa ed esce dal campo, Barazzutti si intrattiene con gli uomini della panchina e spiega cosa secondo lui non va.

Si ricomincia, grandissima contestazione nel primo punto del terzo game, la Asderaki fa rigiocare lo scambio ma l’impressione è che avesse ragione Fabio, Daniel si ferma senza che nessuno chiami la palla fuori e Fognini chiude con una voleé. “Si è fermato lui” urla Fabio almeno una decina di volte ma non c’è niente da fare. L’azzurro però invece di perdere la bussola converte il nervosismo in energia positiva, gioca (finalmente) un buon game alla risposta e strappa la battuta all’avversario, 2-1 e servizio Italia. Ma trattasi di fuoco di paglia, altro game sciagurato al servizio, controbreak Giappone. Fabio nel frattempo al cambio di campo ha chiamato un MTO e si è fatto massaggiare l’avambraccio destro dal Dottor Parr. In tribuna anche Mark Woodforde, oggi membro del Board ITF e grandissimo doppista australiano, lo spettacolo in campo pare proprio non affascinarlo (e come dargli torto). Continua il saliscendi da ambo le parti, ancora break Fognini che sale 4-2, finalmente il match sembra essersi messo in discesa. Ma ancora una volta Fabio smarrisce un minimo di continuità, accade l’incredibile, Daniel mette in fila 4 giochi consecutivi e porta a casa il terzo set, non ci crede nemmeno lui. Fognini sta iniziando ad innervosirsi, puntuale il warning della Asderaki sul break concesso nell’ottavo gioco dopo una racchetta rotta ed una palla spedita tra i riflettori. Quello che doveva essere un comodo inizio di questa sfida di Davis si sta trasformando in un incubo. Oltretutto Fognini sembra avere dei chiari problemi fisici, clamoroso il crollo al servizio nel terzo set, ben 7 doppi falli per l’azzurro, il fastidio all’avambraccio non deve essere di poco conto ed anche nell’ottica del doppio di domani non c’è da stare allegri.

Primi due game del quarto set tranquilli, poi arrivano fiammate da vero Fognini, un paio di accelerazioni indovinate ed arriva il break, 2-1 Italia e servizio. L’azzurro conferma il break e mostra il pungo alla panchina dove il Dottor Parra con la mano gli fa il segno di metterci il cuore, chissà che non sia un piccolo segnale di risveglio. E difatti il braccio di Fabio sembra esserci sciolto, ora fioccano i vincenti, Daniel sembra un pugile nell’angolo e può ben poco. Fognini fila via dritto verso il quinto set, nemmeno una palla break concessa ed un doppio fallo del suo avversario gli regala non solo il break nel nono game ma anche il set chiuso con il punteggio di 6-3. Se Fabio gioca così Daniel non può reggere il confronto, c’è da augurarsi che il tennista italiano continui su questa falsariga.

Piccola sofferenza iniziale di Fabio nel game d’apertura del set decisivo, ma nel terzo l’azzurro rischia di compromettere tutto facendosi rimontare dal 30-0. Daniel con un po’ di fortuna arriva a palla break, ma su un recupero prodigioso di Fabio affossa in rete una voleé a campo praticamente sguarnito. Gol sbagliato, gol subito, è la legge del calcio, ma è anche quella dello sport. Nel game successivo Fognini ha 3 palle break sullo 0-40, Daniel è bravissimo ad annullarle, ma capitola sulla quarta, quando Fabio trova l’ennesimo diritto vincente di questa fase del match. Il giapponese è alle corde, un passante di rovescio incrociato da urlo ed un ace danno al tennista italiano il 4-1, dai che ci siamo. Fabio non regala più niente ed un altro break nell’ottavo gioco ci porta in vantaggio 1-0 in Giappone. Certo avremmo voluto arrivarci con meno sofferenza, ma va bene lo stesso, questa è la Davis.

Y. Sugita b. A. Seppi 4-6 6-2 6-4 4-6 7-6(1)

Sul punteggio di 1-0 per l’Italia scendono in campo Yuichi Sugita ed Andreas Seppi, tra di loro un solo precedente nel 2016, sull’erba, vinto nettamente dal nostro tennista.

Parte al servizio Seppi, i primi due game vengono vinti ai vantaggi da chi batte senza però concedere alcuna palla break. Sicuramente rispetto al primo singolare si assiste a un minor numero di gratuiti, ma come in precedenza anche Sugita e Seppi difettano molto in continuità, faticando molto a trovare un minimo di ritmo negli scambi. Rispetto al primo singolare si sono attenuati anche i tamburi dei tifosi giapponesi, che fanno fatica a destare dal torpore gli spettatori. La partita scorre via tranquilla poi nel sesto game arriva il break azzurro con Sugita che incappa in ben 3 gratuiti. Andreas sale 30-0 nel game successivo ma poi si incarta, controbreak Sugita e tutto da rifare. Match scialbo, rari scambi degni di questo nome, dalla mediocrità del primo set emerge Seppi che trova un minimo di continuità alla risposta sul 5-4 in suo favore e porta a casa il primo set.

Il secondo set pare seguire la falsariga del primo, ma ad un certo punto Sugita decide di darsi da fare ed alza il ritmo dello scambio. Andreas invece va a velocità di crociera, oggi molto bassa, fa fatica a reggere lo scambio lungo e non trova accelerazioni degne di questo nome. Sugita scappa sul 2-1 e servizio e sul 3-2 e bravissimo ad annullare tre palle break, delle quali almeno due sprecate in maniera sciagurata da Seppi. Il giapponese approfitta del momento, centra un altro break e chiude il set 6-2.

Seppi si dovrebbe dare una mossa, ma Sugita continua a fare la partita nel bene e nel male e solo la sua discontinuità permettono al nostro tennista di rimanere in scia. Binaghi sempre più curvo in tribuna pare molto sconsolato, altro break Sugita sul 2 pari nel terzo set e le cose si mettono davvero male, anche perché Andreas nel game precedente aveva mancato 3 palle per allungare lui ed ancora una volta giocandole davvero male. Sugita però prova a rimettere il nostro eroe in corsa, immediato controbreak per Seppi, ma nel festival degli errori arriva addirittura a zero un nuovo break giapponese. C’è davvero da mettersi le mani nei capelli, partita bruttissima che si potrebbe tranquillamente portare a casa. E’ una guerra a chi sbaglia meno ed al momento ha la meglio Sugita che allunga sul 5-3 e poi chiude 6-4 il parziale tenendo la battuta nel decimo gioco. Come nel match di Fognini, ci troviamo sotto due set a uno, ma l’impressione è che Sugita rispetto a Daniel sia ben altra cosa e soprattutto Seppi pare incapace di reagire ad una giornata davvero negativa. Siamo a fine terzo set ed i gratuiti del tennista italiano sono già 59, un vero e proprio disastro.

Inizia il quarto set e finalmente vediamo un Seppi quantomeno più convinto nei colpi. Ora il servizio funziona meglio ma soprattutto è la profondità della palla che è finalmente migliorata. I game volano via tranquilli seguendo il servizio, chi risponde raccoglie le briciole e le emozioni si condensano tutte nel finale. Sul 5-4 per il tennista italiano Sugita serve per rimanere nel set e si trova 15-30. Il giapponese serve sulla linea, il giudice di linea chiama l’out mentre Seppi risponde in rete, il giudice di sedia corregge ma dà il 30-30 senza far rigiocare il punto ritenendo che Andreas non sia stato disturbato dall’arbitro. La decisione ci sembra non corretta è lo stesso Seppi di solito molto tranquillo si fa sentire. Ma non c’è niente da fare, così Sugita si procura un paio di palle del 5 pari ma non le sfrutta e con un doppio fallo regala un set point al suo avversario. Scambio lungo da fondo campo, stavolta Andreas tiene botta ed il primo a sbagliare è il tennista di casa, 6-4 Italia, ancora una volta quinto set. Vediamo se l’attitudine del nostro tennista a prevalere nel set decisivo (22-15 il suo bilancio in carriera emerge anche in questa occasione.

L’inizio però non è dei migliori, Andreas ripiomba nella mediocrità dei primi tre set ed arriva subito il break di Sugita. Ci sarebbe subito l’opportunità per rientrare in partita, ma il giapponese annulla con un ace la palla del controbreak e poi sale 2-0. Il treno sembra passato perché Sugita pare avere una marcia in più, anzi sul 4-2 Andreas si trova sotto 15-40. Si intravedono i titoli di coda, il 2-5 sarebbe letale ed invece il nr.76 del mondo è bravissimo perché prima annulla le due palle break e tiene la battuta e poi centra il controbreak che riapre la partita. Accade che a Sugita tremi un po’ la mano mentre Andreas rimane attento e concentrato su ogni palla. L’azzurro spreca una prima palla del 4-4, ma trasforma la seconda facendo saltare di gioia i compagni in panchina. Ora è Seppi che va come un treno, servizio a zero e 5-4 Italia, si è ribaltata incredibilmente la situazione. Il nostro nr.2 va anche 0-30 sul servizio Sugita, ma ora la mano trema a lui, il giapponese con coraggio rimedia, siamo 5-5, ora è diventata una battaglia di nervi. Seppi tiene la battuta ai vantaggi ma senza concedere palle break, 6-5 e Sugita serve di nuovo per rimanere nel match, Andreas al cambio campo appare consumato dalla tensione. Sugita continua a sbagliare, match point Andreas sul 30-40, ma nello scambio seguente il tennista altoatesino affossa un diritto. Sugita reagisce e pareggia i conti, si va al tie break decisivo. Tie break che purtroppo non ha storia, il nr.1 locale scappa subito 3-0 ed in un amen chiude i conti con il 7-1 finale che dà al Giappone un preziosissimo 1-1. Peccato davvero, sul 2-0 sarebbe stata tutta un’altra cosa e l’impressione è che sarebbe bastato davvero un minimo sforzo in più per raggiungerlo. Domani il doppio, decisivo più che mai.

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