Coppa Davis: Kyrgios risponde a Zverev. Belgio ok, pari in Croazia

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Coppa Davis: Kyrgios risponde a Zverev. Belgio ok, pari in Croazia

Pari a Brisbane tra Australia e Germania, Popko e Kukushkin lanciano i kazaki contro gli svizzeri. A Liegi Goffin e Bemelmans regolano gli ungheresi, pari ad Osijek tra Croazia e Canada grazie alle vittorie di Coric e Shapovalov

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COPPA DAVIS, Ottavi di finale

AUSTRALIA-GERMANIA 1-1 (Andrea Franchino)

A. Zverev b. A. De Minaur 7-5 4-6 4-6 6-3 7-6(5) 

Inizia la Coppa Davis 2018 con un incontro intrigante tra Australia e Germania, ricco di storia (il primo incontro risale al 1914) e di talento (il tedesco Zverev e gli australiani Kyrgios e De Minaur), che ha visto il sorteggio designare come primi a scendere in campo il n°1 germanico Alexander Zverev (n°5 ATP) e il n°2 australiano Alex De Minaur, giovane emergente lanciato nella mischia da Hewitt grazie al suo scoppiettante inizio di stagione. Ne sortisce un match equilibrato chiuso solamente al tie break del quinto set da Zverev, che sfrutta al meglio il primo match point per portare in vantaggio la sua nazionale. All’inizio si vede Zverev preciso e solido prendere in mano il match ed andare 5-2, De Minaur, confermando le sue qualità tecniche e di carattere, riesce a risalire ma un nuovo break nel dodicesimo gioco chiude la frazione. Il secondo ed il terzo set vanno all’australiano, nel quarto c’è la reazione di Zverev che riporta in equilibrio la contesa brekkando l’avversario nell’ottavo gioco. Nella quinta partita l’inerzia pare spostarsi sulla sponda australiana, con De Minaur sale 3-0, ma a questo punto emerge lo spirito indomito germanico e Zverev recupera fino al 3 pari. Conclusione del match al tie break che si chiude 7-5 dopo 3 ore e 20 minuti.

N. Kyrgios b. J.L. Struff 6-4 6-4 6-4

Nel secondo match della prima giornata si affrontano Nick Kyrgios (14 ATP) per l’Australia e Jan Lennard Struff (58 ATP): da parte australiana si spera di assistere ad un’altro scontro magari avvincente ed equilibrato come quello appena concluso nella Brisbane Arena ma con un esito diverso. Probabilmente animato dal giusto spirito, il buon Nick da Canberra oggi non pare in vena di fare sconti, comincia, prosegue e finisce in modalità “top ten”, facendo da subito pesare il differente tasso tecnico che porta al tranquillo triplo 6-4 in suo favore in un’ora e mezza di gioco. Per la cronaca giova rimarcare che Kyrgios ha concesso un’unica palla break in tutta la partita (peraltro non sfruttata da Struff) e ne ha trasformata una per set (rispettivamente al 5° gioco nel primo e terzo, al 3° gioco nel terzo) ottenendo il minimo vantaggio necessario per poi gestire in tranquillità i suoi turni al servizio (21-1 il conto finale ace-doppi falli, 11-8 per Struff). Per il capitano tedesco Kolhmann diventa imperativo schierare la miglior formazione nel doppio di domani per consentire a Sascha Zverev di affrontare Kyrgios nel quarto incontro in una situazione di vantaggio e cercare di chiudere la contesa rendendo ininfluente il quinto incontro tra i numeri 2 De Minaur e Struff che, per quanto si è visto oggi, vede l’australiano nettamente favorito.


CROAZIA-CANADA 1-1 (dal nostro inviato ad Osijek, Ilvio Vidovich)

B. Coric b. V. Pospisil 3-6 6-2 6-3 

Se c’è una cosa che non si può dire di Borna Coric è che non sia un lottatore. Il giovane croato oggi ha dimostrato una volta di più di essere un vero e proprio “animale da Davis”. Di fronte ad un Vasek Pospisil chiamato stamane dal ct Dancevic a sostituire l’infortunato Polansky ma entrato subito in partita, tanto da vincere meritatamente il primo set con un tennis solido ed aggressivo, il tennista di Zagabria ha mantenuto la calma ed ha saputo invertire l’inerzia del match, vinto alla fine con pieno merito.

All’inizio lo sparuto (una trentina circa) ma colorito gruppo di tifosi canadesi si fa sentire sugli spalti, gremiti ma non gremitissimi, del palazzetto “Gradski Vrt” molto più dei tifosi locali. La stessa cosa, come abbiamo detto in premessa, succede in campo, dove il tennista nordamericano parte bene, aggressivo e intenso come quando nel 2014 era salito al n. 25 del ranking. Sono soprattutto la profondità e la pesantezza dei colpi del 27enne di Vernon ad impressionare in questa fase, mentre dall’altra parte della rete Coric palesa i soliti problemi con il dritto, che viaggia a velocità troppo basse per infastidire il suo avversario, reduce tra l’altro dalla vittoria nel Challenger di Rennes che gli ha permesso di rientrare nella top 100. Lo zagabrese si aggrappa al servizio per cercare almeno di rimanere in scia e far passare la buriana, ma è proprio questo colpo a tradirlo quando nell’ottavo gioco si ritrova ad affrontare le prime palle break dell’incontro, tre consecutive. Annulla la prima, ma sulla seconda compie il primo doppio fallo del match. Un game dopo siamo 6-3 Canada. Aiutato dal pubblico, che ne ha capito le difficoltà inizia a sostenerlo con sempre più vigore, il n. 48 del mondo inizia il secondo parziale con tutt’altro approccio, cercando (e trovando) maggior profondità con i suoi colpi da fondo. Al contempo si palesa puntuale il difetto cronico di Pospisil: la continuità. D’improvviso il servizio cala d’efficacia (sia con la prima che con la seconda) e anche i colpi da fondo del canadese si fanno meno incisivi. Borna non si fa pregare e con un parziale di 12-3 si porta sul 3-0. Pospsil salva una palla break del doppio break, ma il match è completamente girato: da fondo il canadese non fa più male, non ottiene più punti facili, e quindi Coric può tessere con profitto il suo gioco di pressione da fondo. Il secondo break è nell’aria ed arriva inesorabile: curiosamente anche in questo caso è un doppio fallo a sancire la fine del set, 6-2 Croazia.

Pospisil è in rottura prolungata: subisce subito un altro break nel secondo game del terzo parziale e per coerenza con la propria situazione, rompe anche la racchetta prendendosi la doverosa ammonizione. Il tennista croato è in pieno controllo del match, che ormai scorre senza particolari sussulti. Coric tiene senza problemi i suoi turni di servizio ed incamera il terzo set: 6-3 Croazia. Nel quarto parziale il copione non cambia: nonostante i tifosi canadesi non cessino di incitarlo, Pospisil alza definitivamente bandiera bianca facendosi strappare il servizio nel secondo gioco dopo essersi trovato 40-0. Unico momento di leggero pathos lo 0-30 nel quinto game sul servizio di Coric, che però conquista il lunghissimo scambio che lo porta 30 pari e chiude così la porta alle ultime speranze canadesi. Subito dopo arriva infatti un altro break a suo favore e poco dopo ecco il 6-2 Croazia, dopo due ore e venti minuti, che chiude a favore della squadra di casa il primo match del tie.

D. Shapovalov b. V. Galovic 6-4 6-4 6-2

Troppo Shapovalov per Galovic. Il “croato d’Italia” (Viktor Galovic vive in Italia sin da quando era bambino, risiede a Bussero, in Lombardia, e si allena a Verona con Daniel Panajotti) ci ha messo cuore e mestiere, ma non sono bastati contro il talento cristallino del 18enne nato a Tel Aviv. Il campioncino canadese deve ancora mettere ordine e dare continuità al suo gioco, che va ancora un po’ troppo a fiammate, ma la velocità dei suoi colpi e la facilità di esecuzione sono impressionati.

Il match di oggi è emblematico in questo senso. Nel primo set Shapovalov brekka Galovic subito, nel secondo game, poi si accontenta di tenere il suo servizio, non senza rischiare qualcosina dato che deve annullare tre palle break, e chiude 6-4. Il 27enne croato cerca di mettere il match sul piano del palleggio da fondo sul quale ha costruito la sua classifica, da qualche mese finalmente da top 200, cercando regolarità e profondità e sperando così di far andare fuori giri il suo avversario. Ma sulla terra rossa – come aveva appena confermato Coric in conferenza stampa – parecchio veloce del palazzetto “Gradski Vrt”, la tattica è destinata a fallire. Denis alterna cose pregevoli a qualche errore – soprattutto nella scelta dei colpi – di troppo, ma alla fine, quando i punti contano davvero, il suo talento mancino ha sempre la meglio (saranno 22 i vincenti alla fine del match contro i 10 del croato, a fronte di un numero praticamente identico, 48 a 49, di errori non forzati). Il tennista croato lotta, annulla palle break a ripetizione, se ne procura a sua volta un paio quando il n. 48 del mondo abbassa i giri del motore, ma alla fine deve capitolare anche nel secondo parziale: break decisivo al nono gioco e poi con il nono ace Shapovalov chiude il parziale, di nuovo per 6-4.

Si capisce che a questo punto siamo in dirittura d’arrivo. Viktor rimane a ruota fino al due pari, grazie anche al sostegno del pubblico (un po’ più caloroso rispetto al match precedente, anche se continuano ad esserci parecchi posti vuoti sugli spalti) che apprezza i tentativi del n. 181 del mondo di restare in partita. Poi però il canadese piazza l’accelerazione decisiva – regalando agli spettatori un paio di punti veramente spettacolari grazie anche alla strenua difesa del croato – e abbatte le ultime resistenze del suo avversario, per il 6-2 conclusivo, dopo un’ora e cinquanta minuti di gioco, che porta in parità la sfida tra Croazia e Canada.


BELGIO-UNGHERIA 2-0 (Vanni Gibertini)

R. Bemelmans b. M. Fucsovics 6-4 4-6 7-6(5) 6-3

A Liegi si inizia con una sorpresa per i padroni di casa: nell’unico punto che vedeva favorita l’Ungheria, Ruben Bemelmans ha regolato in poco più di tre ore il n.1 magiaro Marton Fucsovics, sessanta posizioni in classifica più in alto di lui (63 contro 120) e reduce dagli ottavi di finale agli Australian Open. Il belga inizia il match ben intenzionato a tener sempre l’iniziativa, principalmente per mascherare i suoi traballanti colpi difensivi. Dopo uno scambio di break nei primi game dell’incontro, è Bemelmans ad effettuare l’allungo decisivo nel primo parziale sul 5-4, quando si porta 0-40 sul servizio dell’avversario ed al terzo set point si aggiudica il set grazie ad un diritto steccato di Fucsovics. Nel secondo set Bemelmans avrebbe la chance di andare avanti di un break sul 2-1, ma l’ungherese fa vedere la propria maggiore caratura, tiene i suoi turni di battuta ed alla prima occasione, sul 5-4, ottiene il break su uno scambio in pressing da fondo e pareggia il conto dei set. Equilibratissimo il terzo parziale, decisosi solamente al tie-break nel quale è Bemelmans ad indovinare due splendidi punti sul 3-2 e servizio Fucsovics, sufficienti per dargli la vittoria nel set. Incapace di far valere la sua maggiore pesantezza di palleggio, l’ungherese sul 2-2 del quarto set si imballa in due doppi falli che gli costano il break decisivo per mandare Bemelmans alla conquista di un punto insperato.

D.Goffin b. A. Balazs 6-4 6-4 6-0

Nessun problema per David Goffin che, messo di fronte al n.227 ATP Attila Balazs, non deve far molto di più che palleggiare per portare a casa la partita. Un break a zero ottenuto al quinto gioco basta a decidere il primo set, in quanto Goffin perde la miseria di due “quindici” in cinque turni di battuta. Nessun cambiamento anche nel secondo parziale: si gioca solamente quando serve Balazs, che cede la battuta di nuovo sul 2-2 e riesce nell’impresa di ottenere ancora meno punti sul servizio di Goffin (solamente uno!). Dopo un’ora e 10 di gioco il Belgio si trova avanti per due set a zero, ed il Top 10 decide di dare un altro colpo di coda per finire l’impegno senza far troppa fatica, lasciando a zero l’avversario nel set finale. Abissale la differenza tra i due, basti pensare che in tredici turni di battuta di Goffin, Balazs ha conquistato la miseria di cinque punti.


KAZAKISTAN-SVIZZERA 2-0 (Paolo Di Lorito)

D. Popko b. H. Laaksonen 6-2 7-6(7) 3-6 7-5

Dmitry Popko, al suo quarto match di singolare in Davis e sostenuto dall’indomito pubblico di Astana, ha battuto un Henri Laaksonen, numero 123 del mondo, davvero spento e confusionario. Nonostante le oltre 100 posizioni che separano i due tennisti ci si rende subito conto che il divario tecnico non è così ampio; il numero 231 kazako ha mostrato un’ottima solidità da fondo e più volte è stato in grado di risalire in alcuni game complicati. Il primo set Popko lo porta a casa grazie ad un break in avvio e uno in chiusura con lo svizzero che entra in partita, a sprazzi, solamente nel secondo parziale e riesce a farsi recuperare da 5-2. Il 21enne giallo-azzurro risale fino al tie-break e dopo aver annullato 3 set point con grande coraggio, chiude il set durato un’ora esatta per 9 punti a 7. Il numero uno del team svizzero imbastisce una rimonta nel terzo set e sfruttando un calo dell’avversario vince con un doppio break 6-3 ma è costretto poi ad arrendersi al quarto parziale. Popko chiude con autorità al primo match point quella che è la vittoria più importante della sua carriera.

M. Kukushkin b. A. Bodmer 3-6 6-3 6-2 6-3

Non riesce l’impresa al terzo miglior rovescio a una mano della Svizzera: il n. 485 Adrian Bodmer, al suo primo match in singolare in Coppa Davis, si arrende davanti al n. 73 Kukushkin giocando un discreto match per un’ora circa, salvo poi affievolirsi in maniera inesorabile. Il numero uno kazako parte molto contratto – come aveva fatto la sua controparte svizzera nel match precedente – facendosi scappare subito il primo set 6-3 e complicandosi le cose anche nel secondo. Comunque sempre supportato dal pubblico della capitale, Mikhail risale con autorevolezza accelerando spesso sul lato sinistro del suo avversario e riesce a riequilibrare l’incontro ancora con un 6-3. I restanti due parziali non sono mai stati in discussione e il 22 enne rosso-crociato non impiega molto per passare ad un atteggiamento rinunciatario. Il 30enne nato in Russia ottiene dunque il suo 22esimo successo in Davis, tutti arrivati in singolare. Con questa vittoria la nazionale asiatica si porta sul 2-0 e la possibilità che si ripeta il 5-0, come nel loro precedente datato 2010, non è così remota. Le formazioni per il doppio di domani vedono schierati i quattro tennisti che non sono scesi in campo oggi ma non sorprenderebbe affatto se i due capitani decidessero di fare delle modifiche.

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