Mannarino non ha gradito l'ATP di New York: "Mi sarei suicidato"

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Mannarino non ha gradito l’ATP di New York: “Mi sarei suicidato”

Il francese rilascia commenti non lusinghieri riguardo al neonato torneo, giudicato troppo fuori mano rispetto al centro urbano. Il direttore esecutivo Josh Ripple gli risponde per le rime

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Estroso e scostante in campo, fumantino e col vezzo della querelle fuori. Adrian Mannarino è un personaggio originale – ci si ricordi del curioso rapporto con vestiario e attrezzatura raccontato dal mancino di Soisy-Sous-Montmorency – e certo non facile da gestire: se ne sono accorti, loro malgrado, gli organizzatori del neonato torneo di New York, i quali si sono scoperti bersagli delle salaci battute pronunciate dal numero 24 ATP, evidentemente insoddisfatto dalle scelte logistiche da loro compiute nello strutturare l’evento. In particolare, Mannarino si è detto sconcertato dall’ubicazione geografica dell’impianto sede dell’ATP 250, il Nassau Veterans Memorial Coliseum di Uniondale, situato a Long Island circa 11 chilometri a est del perimetro municipale. “Non ci fosse stata la mia ragazza ad accompagnarmi mi sarei suicidato”, la spericolata frase declamata dal giocatore.

Non la migliore pubblicità per una manifestazione nuova di zecca, verrebbe da dire, e infatti la risposta di Josh Ripple – ex coach, ora apprezzato uomo d’affari, vera e propria forza trainante dietro all’acquisizione dei diritti dallo storico torneo di Memphis – non si è fatta attendere. “I commenti di Mannarino non sono stati apprezzati” ha dichiarato il manager durante un’intervista concessa al New York Times, “se il torneo non gli piace e non vuole tornare non è obbligato a farlo. Gli unici riscontri negativi sono arrivati da lui, mentre tutti gli altri giocatori sembravano molto contenti”.

I Feedback sono stati in gran parte positivi, occorre riconoscerlo, e Ripple ha recentemente avuto modo di tranquillizzarsi incassando l’approvazione di Nick Bollettieri, nientemeno. L’ottantaseienne guru ha tenuto a rivolgere pubblici apprezzamenti al torneo e alla sede in cui si è svolto: “Ambiente perfetto, mi è piaciuto davvero molto. Sono certo che nei prossimi anni diventerà un evento di grande successo” ha riferito il coach ai cronisti. Tutti felici, insomma, tranne il pestifero semifinalista Adrian. Che forse avrebbe preferito essere eliminato al primo turno, per schivare la noia. Intanto, spiazzato dalla stanchezza, il francese ha scelto di rinunciare all’impegno di Delray Beach che lo avrebbe visto in campo questa settimana. Lui si riposa in vista del Sunshine Double – prima però sarà ad Acapulco – e gli organizzatori del torneo in Florida respirano: con Adrian non si sa mai.

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