Nadal al rientro: "Ma non lotterò per il n. 1" (Cocchi)

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Nadal al rientro: “Ma non lotterò per il n. 1” (Cocchi)

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Nadal al rientro: «Ma non lotterò per il n. 1» (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

E’ ufficiale. Rafa Nadal, fresco di capitombolo dal trono mondiale, tornerà a giocare ad Acapulco, l’Atp 500 sul cemento che parte la settimana prossima in Messico, tappa ormai abituale per il maiorchino. Rafa, fermo per l’infortunio muscolare alla gamba destra che lo ha fatto ritirare nei quarti dell’Australian Open, ha spiegato che l’obiettivo a breve termine non è il ritorno in testa alla classifica mondiale: «Non lotterò per tornare al numero uno – ha detto -. Lotterò per avere la stagione migliore possibile e se ciò significa che in seguito avrò la chance di tornare lassù va bene. Sono stato al numero 2 per molti anni. Essere 1, 3 o 5 non fa molta differenza». Inevitabile l’elogio al rivale Federer, che lo ha scavalcato nel ranking: «Ciò che ha fatto è incredibile e ci si può solo complimentare con lui. Ha fatto meglio di me, il ranking non mente, riflette ciò che hai fatto nell’ultimo anno. In Australia lui è riuscito a difendere i punti e io no». L’obiettivo di Nadal è ovviamente la stagione sulla terra rossa, con il Roland Garros numero 11 nel mirino: «Questa parte della stagione, da ora fino al Roland Garros, è molto importante perché il torneo parigino è la mia priorità. Se mi si domanda quale Slam sceglierei di poter vincere tra i quattro la risposta è ovviamente il Roland Garros», ribadisce Nadal che è conscio del fatto che Federer dovrà difendere i 2000 punti della doppietta Indian Wells-Miami per restare saldo sul trono: «Io seguo la mia strada – ha chiuso Rafa -. Non si può star a guardare sempre e soltanto ciò che fanno gli altri. Amo giocare a tennis e proprio per questo non voglio ridurre tutto a quattro tornei. Roger per la passione e il cuore che dedica al tennis non può che essere un punto di riferimento e una fonte di ispirazione. La mia speranza è il mio fisico regga. Per il resto, giocherò finché avrò le motivazioni». Intanto lo svizzero non ha ancora sciolto le riserve sulla stagione del rosso. Lo scorso anno l’aveva saltata puntando diretto su Wimbledon, mentre quest’anno sembra che potrebbe farci un pensierino. La decisione comunque non arriverà prima della fine dei tornei americani. Intanto il suo storico preparatore atletico Pierre Paganini ha parlato di come le diverse superfici possano giovare o meno alla salute di Federer: «Il vantaggio per le articolazioni quando si gioca sulla terra battuta è che lo shock è minore per lo scivolamento, mentre sui campi in cemento è maggiore – ha spiegato -. Il vantaggio del duro però è che il colpo è breve perché il piede si stacca subito dal suolo, e un giocatore coordinato come Roger traumatizza meno le sue articolazioni. Al contrario, lo svantaggio con lo scivolare su terra battuta è che nelle articolazioni si genera molta vibrazione e una instabilità nel ginocchio, nel piede, nella caviglia che può essere dannosa». Intanto Nole Djokovic, che ogni giorno mostra il suo lavoro di recupero sui social, ha detto che potrebbe tornare per il Masters 1000 di Madrid, in tempo per Roma, mentre per Andy Murray, dopo l’operazione all’anca subita a gennaio, i tempi di recupero si fanno più lunghi. Lo scozzese potrebbe tornare per Wimbledon.

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