Gli 84 anni di Rino Tommasi: la lettera aperta del direttore e gli auguri di Rafa Nadal

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Gli 84 anni di Rino Tommasi: la lettera aperta del direttore e gli auguri di Rafa Nadal

Compie 84 anni uno dei più grandi giornalisti sportivi di sempre. Assieme agli auguri di Rafael Nadal, un video dedicatogli dal nostro Direttore

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LA LETTERA APERTA DI UBALDO

Caro Rino,

Un milione di auguri, i più affettuosi, per i tuoi 84 anni. Sei stato per me un secondo padre – lo sai bene, te l’ho sempre detto – e un grande Maestro. Maestro di giornalismo con la schiena dritta che ho cominciato ad apprezzare fin da quando, ventenne, scrissi il mio primo articolo per la tua rivista “Tennis Club” – mi assegnasti una rubrica “Finestra sulla Seconda” (la seconda categoria…) non senza “minacciarmi” scherzosamente a ogni piè sospinto “Guarda che ti chiudo la finestra eh!” – Maestro di vita e di ironia…tant’è che so già che la tua prima replica sarà…”Peccato che l’allievo non abbia superato il maestro!” D’altra parte – e questa era un’altra delle celebri battute che amavi ripetere fra le tante raccolte nei tuoi “Circoletti Rossi”  – “Non esiste alcuna ragione perché Rino Tommasi debba essere modesto! Nel ’34 sono nati nel tennis Ken Rosewall e Rino Tommasi…e nel giornalismo Rino Tommasi e Tom Salvatori (che era lo pseudonimo con cui tu scrivevi su “Il Tempo”)”.

Mi manca moltissimo la tua compagnia nei tornei. Siamo stati insieme, anche con il dottor Divago – che nome gli hai trovato! – Gianni Clerici per quasi mezzo secolo e ritrovarmi senza di voi è un vuoto incolmabile. Gianni almeno lo vedo a Parigi e Londra, tu purtroppo sei bloccato a casa… Ci sentiamo per telefono, ogni tanto vengo a Roma a trovarti, ma non è la stessa cosa.

Un mesetto e poco più fa, prima di andare in Australia, ho pensato di registrare una piccola serie di video che metterò su Ubitennis – il sito per il quale hai dato sempre un grandissimo contributo –  con ricordi e aneddoti vissuti con te, Gianni, Paolo Bertolucci, Adriano Panatta, Nicola Pietrangeli, Bjorn Borg, Boris Becker e altri. Te eri stato naturalmente il primo. E in occasione di questo tuo ottantaquattresimo compleanno – e proprio mentre attraverso i social network sono giunti gli affettuosi auguri di Rafa Nadal e poi in un Whatsapp ho ricevuto anche un messaggio così concepito  “Rino è parte della nostra storia”  – ho deciso di pubblicare il video che ti riguarda, come mio piccolissimo omaggio alla nostra grande amicizia.

Sei un grande, hai fatto tantissimo per il tennis, lo hai raccontato con smisurata passione, amore e competenza in tv insieme a Gianni e anche all’indimenticato Roberto Lombardi, in modo unico e inimitabile, irripetibile. Non a caso sei stato oggetto di mille premi e riconoscimenti dal mondo del giornalismo internazionale e dal Coni. Anche la Federtennis avrebbe dovuto farti un monumento per l’impulso e la diffusione che ha avuto il tennis nel quale ti sei speso anche personalmente quando magari i giornali per i quali scrivevi non volevano affrontare la spesa di una trasferta tennistica e tu andavi ugualmente e facevi i tuoi servizi.

Ho già scritto – naturalmente senza la tua capacità di sintesi – mille volte quel che sento per te, con immutata stima e affetto. Anzi, sempre crescenti.

Spero che questo video che ti dedico non ti dispiaccia. Un grandissimo abbraccio e, di nuovo, un (altro) milione di auguri

Tuo Ubaldo

DA LAS VEGAS A WIMBLEDON – Un maestro del giornalismo sportivo, Rino Tommasi, rappresenta una straordinaria testimonianza su oltre mezzo secolo di grande sport visto, e vissuto, con quella eccezionale passione in cui vita e lavoro coicidono tout court. Si può infatti, a ragione, sostenere che il suo rappresenti uno di quei felici e sempre più rari casi in cui lavoro, divertimento, competenze ed esperienze di vita perdono i loro tradizionali confini.

Innamorato dello sport in quanto tale – prima ancora che di boxe, o tennis, o calcio – lo ha praticato, lo ha promosso, lo ha raccontato, lo ha commentato, dedicandogli tempo, intelligenza, energie, studio, talento. Nato a Verona nel 1934, e laureato in Scienze Politiche con una tesi sull’organizzazione internazionale dello sport, è stato negli anni sessanta il più giovane organizzatore pugilistico nel mondo, il primo in Italia. Discreto tennista, è stato per quattro volte campione italiano universitario, partecipando a tre Universiadi e conquistando due medaglie di bronzo, una in singolare a San Sebastian nel 1955 ed una nel doppio misto nel 1957 a Parigi. Ha iniziato la carriera giornalistica a “Tuttosport”, quindi è stato inviato della “Gazzetta dello Sport”, oltre che per il “Gazzettino” di Venezia e Il “Tempo” di Roma.

Nel 1981 è stato il primo direttore dei servizi sportivi dell’appena nata Canale 5 e nel 1991 il primo direttore dei servizi gionalistici di Telepiù.  Da giornalista ha seguito 13 edizioni dei Giochi Olimpici, per la televisione ha commentato più di 400 incontri valevoli per un titolo mondiale di pugilato, 7 edizioni del Super Bowl e 140 tornei del Grande Slam di tennis. Ha pubblicato inoltre numerosi annuari su tennis e pugilato, tra cui “Storia del tennis‛ (Longanesi) e “La grande boxe” (Rizzoli), vincendo per due volte il Premio di letteratura sportiva del Coni. Nel 1982 e nel 1991 gli è stato assegnato, dall’ATP (Associazione Tennisti Professionisti), il Premio “Tennis Writer of the Year”, riconoscimento che ha sempre modestamente sminuito in quanto, a suo parere, era risultato vincitore solo perché ‚i numeri non hanno bisogno di traduzione‛. Di lui Gianni Brera ha scritto: “Stimo Rino Tommasi, uno dei più culti giornalisti sportivi in assoluto, un cervello essenzialmente matematico però capace di digressioni epico-fantastiche quali consente uno sport come il pugilato. Io lo chiamo Professore senza la minima ombra di esagerazione scherzosa“.

GLI AUGURI DI RAFA – Sebbene non segua più i tornei sul posto ormai da diversi anni, l’affetto per Rino è rimasto immutato da parte di tutti gli addetti ai lavori: persino Rafael Nadal (e il suo manager Benito Barbadillo) non ha fatto mancare i suoi auguri di buon compleanno via social:

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Feliz cumpleaños al Sr. Tommasi. Tanti auguri a lei!

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TENNIS E TV – La rivoluzione di Rino per il tennis in televisione avviene nel 1987: la TV italo-slovena Telecapodistria, fino a quel momento visibile solo in Slovenia e nel nord-est italiano, firma un accordo con il gruppo Fininvest per sdoppiare il segnale e creare una versione del canale italiano dedicato esclusivamente allo sport e ottenendo così il via libera alle sue trasmissioni in gran parte del territorio italiano.

Il canale diventa a tutti gli effetti la rete sportiva del gruppo Fininvest e proprio Rino Tommasi, Direttore dei servizi sportivi di Canale 5, porta sulla rete una copertura di eventi mai vista prima, che aveva nel tennis il suo maggior punto di forza. I tornei del Grande Slam, abbandonati dalla Rai e cioè Wimbledon, US Open e Australian Open, tornano di prepotenza sui teleschermi con al commento le due voci più autorevoli e amate del tennis italiano: quelle di Tommasi e del suo grande amico Gianni Clerici.

Fu proprio Tommasi in questo periodo a portare su Capodistria prima, e sui canali Fininvest poi, i primi programmi di approfondimento sul tennis come la fortunata rubrica “Il Grande Tennis”, dove lo stesso Tommasi invitava anche grandi protagonisti del mondo del tennis.

La situazione mutò però rapidamente perché, come detto in precedenza, nel 1991 le frequenze di Telecapodistria furono utilizzate dal Gruppo Fininvest per far nascere la prima vera TV a pagamento in Italia, fondando il gruppo Telepiù. Pagando circa 30 mila lire al mese, gli abbonati poterono continuare a guardare una TV interamente dedita allo sport, che coprì al meglio il tennis, non solo con i quattro Slam, ma anche con diversi tornei di altissimo livello, arrivando fino al Masters di fine anno.

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