Lesia Tsurenko vede rosso ad Acapulco: secondo titolo di fila

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Lesia Tsurenko vede rosso ad Acapulco: secondo titolo di fila

Lesia Tsurenko centra il bis in Messico: la settima testa di serie le porta fortuna. Battuta Stefania Voegele dopo tre ore di gran lotta. È il suo quarto titolo

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[7] L. Tsurenko b. S. Voegele 5-7 7-6(2) 6-2

Il torneo di Acapulco incorona Lesia Tsurenko per il secondo anno consecutivo. Stefanie Voegele si arrende dopo quasi 3 ore giocate senza risparmio, con continui rovesciamenti di fronte, colpi spettacolari ma anche passaggi a vuoto a dir poco sconcertanti. Per Lesia la vittoria è il meritato premio per un torneo affrontato con il piglio giusto, giocando all’arrembaggio consapevole della propria forza, anche se certi black out dovrebbero indurla a una riflessione se vuole continuare la sua scalata alle posizioni di vertice. Da ammirare l’atteggiamento di Stefanie, che per tutto il torneo ha sfoggiato una intelligenza tennistica poco comune che le ha permesso di salire tutti gli scalini fino a giocarsi la possibilità di vincere per la prima volta in carriera un torneo importante; ma se continua a giocare così ci sono buone possibilità che il suo sogno sia solamente rimandato.

LA PARTITA – Alle 18:10 locali scatta la finale del WTA International di Acapulco, montepremi da 225.000 $, ultima occasione per perfezionare la preparazione in vista dello spostamento verso nord per il Premier di Indian Wells. Il tabellone privo di top 10 non ha lesinato comunque spettacolo; si sono visti match combattuti spesso terminati con risultati sorprendenti che hanno portato ad affrontarsi per il trofeo la testa di serie n°7 l’ucraina Lesia Tsurenko (28 anni, 40 WTA) e la svizzera Stefanie Voegele (27 anni, 183 WTA). Per Lesia si tratta della seconda finale consecutiva in terra messicana e questo la rende la naturale favorita, la sua avversaria Stefanie è partita senza alcun favore del pronostico, vista l’attuale classifica (ma è stata 42 del ranking nel 2013) ma a piccoli passi è arrivata all’atto finale del torneo. Negli scontri diretti è decisamente in vantaggio Tsurenko con 4 vittorie su 5 incontri, anche se l’unico successo rossocrociato si è proprio verificato nel 2016 in occasione del loro ultimo confronto.

Il primo set si sviluppa secondo il canovaccio ipotizzato: Tsurenko arrembante, Voegele a contenere e a costringere la sua avversaria a giocare sempre un colpo in più per conquistare il punto. Di questo passo è inevitabile che il primo vantaggio lo conquisti l’ucraina, che strappa il servizio alla sua avversaria nel quinto gioco: l’elvetica non si scompone, continua a sfoggiare il suo tennis di contenimento fino a recuperare e portarsi sul 6-5. Il tie-break sembra l’inevitabile epilogo della prima frazione, ma Lesia commette ben 4 (quattro!) doppi falli che consegnano il set alla quasi incredula Stefanie. In avvio di seconda frazione il match pare incanalato verso la sponda svizzera, Voegele si conquista il break e sale 4-2 con servizio a disposizione, invece ecco il nuovo colpo di scena: non solo Tsurenko recupera lo svantaggio ma addirittura ribalta la situazione, strappa nuovamente il servizio alla rivale e va sul 5-4 potendo servire per il set. Ma le emozioni continuano: contro break della tennista rossocrociata e turno alla battuta in sicurezza per arrivare al 6-5 ed intravedere il traguardo finale, lontano solo quattro punti: questa volta il braccio della giocatrice ucraina non trema e si giunge al tie-break. Qui si assiste allo show di Lesia, che gioca in maniera aggressiva e approfitta di un paio di passaggi a vuoto per conquistare 5 set point consecutivi che le consentono di prolungare il match.

Il terzo set riserva ancora delle emozioni: in avvio Voegele sembra in difficoltà, deve annullare ben cinque palle break che avrebbero mandato la sua avversaria sul 4-0, poi invece riesce a recuperare il break e va a servire per riequilibrare il match. Tsurenko stringe i denti, resiste al ritorno dell’avversaria e sfrutta la seconda opportunità per portare ancora via il servizio all’avversaria, salire 5-2 ed assistere alla resa definitiva della tennista svizzera. Dopo la stretta di mano entrambe le giocatrici crollano sulle sedie completamente sfinite e si lasciano cullare dalle contrastanti emozioni che caratterizzano i momenti successivi alla fine di un match veramente giocato al massimo, senza neanche avere la forza di fare il rituale saluto di ringraziamento al pubblico. Lo scorso anno Lesia aveva dovuto domare Kiki Mladenovic e un vento quasi ‘monsonico’, quest’anno le sono serviti 164 minuti di capovolgimenti di fronte per confermarsi campionessa dell’Abierto Mexicano. Ci rivediamo tra 12 mesi: ancora con Lesia favorita, s’intende.

Andrea Franchino

Il tabellone completo del torneo

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