Indian Wells: Osaka di potenza, Sharapova saluta la California

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Indian Wells: Osaka di potenza, Sharapova saluta la California

INDIAN WELLS – Naomi travolge Maria con un autentico bombardamento. Poche possibilità per la russa, l’orgoglio non basta

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N. Osaka b. M. Sharapova 6-4 6-4 (da Indian Wells, il nostro inviato)

Per rivedere la vera Maria Sharapova ci vorrà ancora tempo, e in molti stanno iniziando a chiedersi se succederà mai. Il tennis della campionessa russa non è certamente vario, o basato sui tocchi di fino, la tattica è tirare tutto fortissimo, a partire da prima e seconda palla di servizio, anticipando e spingendo fino a mandare inevitabilmente in affanno le avversarie. Ma quando dall’altra parte della rete Masha trova qualcuno che tira come e più di lei, cosa ovviamente rara, è durissima uscirne. Serena Williams l’ha sempre messa alle corde in questo modo, e la stessa cosa ha fatto stasera una giocatrice che forse è l’unica paragonabile alla statunitense in quanto a potenza pura. La giapponese (residente negli USA) Naomi Osaka, 20 anni, 44 WTA, con cui non si erano mai affrontate in precedenza, tira il servizio vicino ai 200 kmh, ha un’esplosività incredibile con i colpi fondamentali, e personalità da vendere. Se ci mettiamo anche la condizione fisica e tecnica non ottimale di Sharapova, ecco che il risultato si spiega facilmente, ed è stato molto più netto di quanto dica il solo punteggio.

Subito avanti fin dall’inizio del primo set, Naomi non ha mai arretrato di un centimetro, sparando battute a ripetizione di velocità quasi paragonabile al circuito maschile, e prendendosi tutti i rischi possibili anche sulle seconde palle. L’orgoglio di una grande agonista qual è Masha le ha permesso di evitare una disfatta pesante nel punteggio, le ha fatto recuperare break di svantaggio in entrambi i parziali, ma Osaka ha dato sempre l’impressione di essere in controllo del gioco, tirando pallate tremende anche in risposta, spesso di controbalzo. Nei momenti decisivi, ovvero sul 5-4 sia del primo che del secondo parziale, Naomi ha fatto esattamente i punti che le servivano per chiudere, senza la minima esitazione. Il footwork non è mai stato il comparto tecnico migliore di Sharapova, pur se buono in generale, e sottoposta a un simile bombardamento ha palesato notevoli difficoltà, in particolare nei cambi di direzione. Moltissimi i contropiede vincenti della nippo-americana, che a sua volta non è che esprima un tennis fantasioso e vario, ma non ha mai paura di tirare a tutto braccio qualsiasi palla. Vittoria meritatissima, e grandinata di pallate in arrivo al secondo turno per Aga Radwanska, anche lei al primo confronto con la temibilissima macchina da tennis che sta diventando Osaka. Onestamente, per quello che ci ha fatto vedere stasera, la favorita è Naomi. Che brava.

GLI ALTRI INCONTRI

Sedici incontri, per iniziare, con ben nove statunitensi in campo. Il bilancio alla fine non si è rivelato favorevole: cinque eliminazioni e quattro passaggi del turno, dei quali due a seguito di derby. La piccola Amanda Anisimova (classe 2001), in tabellone grazie a una wild card, ha sotterrato Pauline Parmentier in 70 minuti di gioco; la poco meno giovane Caroline Dolehide – 19 anni – ha vinto il derby ‘duro’ contro la rediviva Shelby Rogers, laddove ai 17 anni dell’altra wild card Claire Liu – sguardo orientale ma nata in California – si sono lasciati nettamente preferire i 19 di Sofia Kenin, neanche troppo tenera con il suo 6-2 6-0. Fuori invece Lauren Davis, rimontata da Samantha Stosur.

Abbiamo visto della classe ’97 di Naomi Osaka andare in paradiso. Beh, quella di Belinda Bencic è stata a un passo dall’inferno: dopo uno scambio di 6-1 con Timea Babos, un lunghissimo terzo set da 80 minuti ha visto la svizzera annullare un match point sul 5-4 per poi arrampicarsi fino al tie-break e vincerlo. Belinda sfiderà in uno dei secondi turni più interessanti l’altra 20enne Jelena Ostapenko, tanto per non uscire dall’alveo della classe ’97. Facendo un piccolo passo indietro e tornando al 1998, ecco la buona affermazione di Aryna Sabalenka su Varvara Lepchenko. La contesa si decide su un set point annullato dalla bielorussa nel primo parziale, prima della resa della statunitense che soccombe per 6-1 nella seconda partita. Anche il suo secondo turno non sarà per cuori deboli: Sabalenka testerà al suo rientro in campo Svetlana Kuznetsova, scivolata in 18esima posizione. Per la classe 1999, invece, la copertina è per Marketa Vondrousova. La ceca ha vinto un titolo a Biel ormai quasi un anno fa, poi è stata meno in vista di altre giovani del circuito ma chi l’ha vista giocare con costanza sa che la sua crescita non si è arrestata. Marketa ha tutto per sfondare e in attesa di imporsi su un palcoscenico importante, per scaldare i motori, ha regolato la padrona di casa Madison Brengle in un’oretta. Adesso Johanna Konta. Né Bencic, né Sabalenka né tantomeno Vondrousova (contro questa Konta incerta, poi…) partono sicuramente sconfitte. Ci sarà di che divertirsi venerdì e non solo per il ritorno in campo di Serena Williams.

Risultati

[WC] A. Anisimova b. P. Parmentier 6-2 6-2
[WC] C. Dolehide b. S. Rogers 3-6 7-6(6) 6-3
Y. Putintseva b. A. Van Uytvanck 6-0 2-6 6-2
B. Bencic b. T. Babos 1-6 6-1 7-6(4)
Q. Wang b. T. Bacsinszky 6-0 4-6 6-2
I. Begu b. A. Krunic 3-6 6-4 6-1
S. Stosur b. L. Davis 3-6 6-3 6-3
M. Sakkari b. D. Vekic 6-4 6-2
Kr. Pliskova b. [Q] Y. Duan 6-4 7-6(5)
K. Kanepi b. [Q] K. Nara 1-6 6-4 6-4
P. Martic b. T. Maria 6-3 6-1
M. Vondrousova b. [Q] M. Brengle 6-2 6-2
[Q] S. Vickery b. [WC] E. Bouchard 6-3 6-4
A. Sabalenka b. V. Lepchenko 7-5 6-1
[Q] S. Kenin b. [WC] C. Liu 6-2 6-0
N. Osaka b. M. Sharapova 6-4 6-4

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