Indian Wells: Serena, basta il braccio. Molto bene Vika

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Indian Wells: Serena, basta il braccio. Molto bene Vika

INDIAN WELLS – Ancora lontana da una forma fisica accettabile, Williams se la cava con la classe e la potenza. Molto convincente invece Azarenka che liquida Watson in due set

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S. Williams b. Z. Diyas 7-5 6-3 (da Indian Wells, il nostro inviato)

Con un’ora di ritardo rispetto al programma, a causa del protrarsi dell’ultimo match della sessione diurna tra Harrison e Delbonis, la GOAT Serena Williams ha fatto il suo rientro in campo nelle competizioni ufficiali dopo essere diventata mamma della piccola Alexis Olympia poco più di sei mesi fa. Novantatre minuti di gioco contro la kazaka Zarina Diyas che non hanno fatto molto per cancellare i dubbi sulla sua condizione, ma che certamente hanno eliminato gli scenari più catastrofici di una Serena totalmente fuori forma e non in grado di giocare a questo livello.

Già nel pomeriggio prima del match, quando la campionessa americana si era allenata per oltre un’ora su uno dei campi più periferici chiedendo di allontanare la stampa dopo la prima parte del riscaldamento, si intuiva che Serena era abbastanza nervosa per questo ritorno, anche se probabilmente meno di quanto non lo fosse per quello del 2015 dopo il famoso “boicottaggio” più che decennale. Gli scampoli “pubblici” della sessione avevano mostrato una Williams certamente sicura nella spinta, ma evidentemente impacciata negli spostamenti anche brevi a causa di una forma fisica ancora imperfetta.

All’inizio del match Serena era determinata ad evitare qualunque palleggio, cercando la soluzione vincente entro i primi 2-3 colpi da qualunque posizione. L’avversaria aggiustava il tiro e manteneva la leadership nel punteggio fino a quando non si irrigidiva troppo e finiva per sbagliare qualche diritto di troppo che concedeva il break decisivo sul 5-5. Il “Come on” d’annata con tanto di pugnetto a corredo del break metteva un timbro di garanzia sul set che si chiudeva dopo 49 minuti. Più il match si dipanava, maggiormente Serena si dimostrava a proprio agio negli scambi, anche perché Diyaz era ben poca cosa, senza la potenza per poter testare i movimenti della ex n.1 del mondo e non abbastanza accorta da provare ad angolare gli scambi contrastando così gli affondi dell’avversaria.

Mamma Serena è dunque di nuovo nel circuito, la sua avventura nel BNP Paribas Open è cominciata, ma il test di primo turno non si può considerare un esame probante per capire il suo reale livello in questo momento. Il secondo turno contro Kiki Bertens dovrebbe dirci di più.

[WC] V. Azarenka b. H. Watson 6-4 6-2

Nella “notte delle mamme” ad Indian Wells, dopo la vittoria di Serena è arrivata anche quella di Victoria Azarenka, al suo primo impegno ufficiale dal torneo di Wimbledon, a causa della lunga battaglia legale per l’affidamento di suo figlio Leo che le impedisce di portarlo fuori dalla California.

Decisamente più asciutta nel fisico di quanto ce la ricordavamo, Vika non è certo al meglio della condizione, ma ha giocato una partita più che solida contro Heather Watson, alle prese con una crisi di risultati decisamente importante. Un momento di sbandamento sul 5-3 nel primo set, quando servendo per il set Azarenka ha concesso il controbreak con un doppio fallo, subito però imitata nel game successivo da Watson che in questo modo ha però concesso il primo set in 45 minuti. Nel secondo set partenza a razzo di Vika che si è portata 3-0 in un ‘amen’, annullando poi ben sette palle break nel settimo gioco, durato ben 30 punti e finendo per chiudere 6-2.

Decisamente convincente Azarenka, che pure ha ancora lavoro da fare, specialmente sul nuovo movimento nel servizio nel quale ha eliminato il movimento del piede posteriore. Il suo secondo impegno contro la campionessa degli US Open Sloane Stephens sarà certamente molto interessante e ci darà informazioni molto più attendibili sulle velleità di entrambe le campionesse Slam.

GLI ALTRI INCONTRI (Pietro Scognamiglio)

Più i match a senso unico di quelli realmente combattuti. Cirstea si prende senza affanni l’affascinante derby contro Niculescu e si guadagna Venus al secondo turno, ma il plotone rumeno perde per strada Buzarnescu (sembrava in forma) che si fa rimontare al terzo da Jennifer Brady. Vikhlyantseva lascia cinque game a Zvonareva nella sfida generazionale russa, mentre non suda Makarova per liberarsi di Flipkens. A proposito di Russia: la wild card Sofia Zhuk, classe 1999, fa saltare il banco contro una nervosissima Alizé Cornet. Ribalta decisamente il pronostico anche Lara Arruabarrena, di tutt’altra cera rispetto a Chieti al punto da rispedire a casa la fresca campionessa di Acapulco Lesia Tsurenko. Non partiva favorita nemmeno Monica Puig, ma l’oro di Rio ha avuto la meglio su Haddad-Maia, stringendo i denti nel tie break del secondo set. Mai in discussione i successi di Cici Bellis su Sorribes Tormo e di Wickmayer su Day. Nelle sfide più combattute, rimonta un set di svantaggio Siniakova contro McHale così come Sasnovich in una battaglia di tre ore (tie al secondo e al terzo) per avere la meglio su Magda Linette. Hsieh va avanti per il ritiro di Witthoeft, mentre Danielle Collins capitalizza la wild card battendo in tre set l’altra statunitense Townsend. Ad aspettarla ai trentaduesimi c’è Madison Keys.

Risultati:

S. Cirstea b. [Q] M. Niculescu 6-2 6-3
S. Williams b. Z. Diyas 7-5 6-3
M. Puig b. B. Haddad Maia 6-3 7-6(3)
N. Vikhlyantseva b. [Q] V. Zvonareva 6-3 6-2
[WC] D. Collins b. [Q] T. Townsend 2-6 6-4 6-3
[WC] S. Zhuk b. A. Cornet 7-5 6-4
[Q] S.W. Hsieh b. C. Witthoeft 5-4 rit.
M. Barthel b. V. Cepede Royg 6-2 6-1
J. Brady b. M. Buzarnescu 3-6 6-4 6-2
[Q] Y. Wickmayer b. [WC] K. Day 6-3 6-2
C. Bellis b. [Q] S. Sorribes Tormo 6-0 6-3
E. Makarova b. K. Flipkens 6-2 6-4
[WC] V. Azarenka b. H. Watson 6-4 6-2
K. Siniakova b. C. Mchale 3-6 6-2 7-6(6)
A. Sasnovich b. M. Linette 5-7 7-6(2) 7-6(4)
[Q] L. Arruabarrena b. L. Tsurenko 3-6 6-3 6-4

Il tabellone femminile

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