Indian Wells: del Potro è l'unico vero avversario di Federer?

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Indian Wells: del Potro è l’unico vero avversario di Federer?

INDIAN WELLS – Nella parte bassa del tabellone del Potro rimonta Leo Mayer. Non convince al 100%, ma sembra l’unico in grado di impensierire Federer

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[6] J.M. del Potro b. L. Mayer 3-6 7-6(2) 6-3 (Andrea Ciocci)

Per chi ritiene che quello zero nella casella Masters 1000 sia un pugno in un occhio. Per chi è convinto che, GOAT o non GOAT, Achille senza Ettore, diventi, con rispetto parlando, un wrestler qualsiasi. Per i suoi innumerevoli fan, per sé stesso. Comunque la si pensi, ognuno può attribuire il proprio significato al torneo di Juan Martin del Potro. Certo è che ben pochi tifavano quest’oggi per il suo rivale, il connazionale Leonardo Mayer, battuto come la più classica delle vittime sacrificali capitata per sbaglio in un disegno più grande. La nuova stagione di Cercasi rivale disperatamente non sta, infatti, riscuotendo molta popolarità. Escludendo, chiaramente, gli iscritti al partito della canonizzazione del 36enne svizzero, tornato despota come e forse più di un decennio fa. Il campione di Tandil ha tutte le carte per ricoprire il ruolo di antagonista di Federer, come dimostrato nell’ultimo trimestre del 2017. Non a caso, è tornato in top ten dopo tre anni. E, recentemente, alla vittoria in un 500 ad Acapulco, 4 anni dopo l’ultimo successo a Basilea, proprio contro lo svizzero.

Oggi, comunque, i sogni di gloria di del Potro dovevano confrontarsi con l’agonismo del connazionale. Che parte molto centrato, facendo capire che non si farà da parte tanto facilmente. Chi serve concede le briciole per i primi 7 giochi. Poi, l’argentino più famoso si imbatte nella tigna del rivale, che non gli consente di sfondare con il primo tracciante. Arrivano gli errori e con loro il break. Quanto basta perché Mayer chiuda la prima frazione sul 6-3. Sembra svuotato il campione degli US Open 2009. Non sfrutta due palle break in apertura, una delle quali sprecata con una sciagurata palla corta. Lentissimo nell’uscita dal servizio, Juan Martin completa il disastro buttando alle ortiche il successivo turno di battuta. Fortunatamente per lui, Mayer lo rimette in partita con diversi unforced. Persino la fiacca versione odierna del tandilese non può esimersi dal cogliere l’opportunità. Nonostante si faccia massaggiare la schiena al cambio campo, un paio di dritti inside in degni della sua fama consentono a Delpo di cavarsi nuovamente d’impaccio. Dal canto suo, Leonardo salva bene un setpoint, meritandosi il tie-break. Nella stretta finale, però, il suo dritto mostra tutte le tensioni esecutive di chi non batte un top 10 dal 2014. Il numero 6 del seeding cede solo due punti e fa tirare a tutti un sospiro di sollievo.

Per combattere il fresco della notte, qualcuno fra il pubblico inneggia al più quotato dei due argentini. Mentre Mayer paga il tributo ai trattati di psicologia applicata al tennis. Break a freddo e del Potro scappa. Ma non dilaga. Un po’ di attenzione, quanto basta per vincere le ultime resistenze del connazionale 8 giochi più tardi. Con Kohlschreiber, suo prossimo avversario, dovrà partire più carico ed essere più efficace in risposta. Affermare che il livello attuale lo dipinga come l’antagonista dello Swiss Maestro pare azzardato. Così come dare per scontata una finale fra i due.

[31] P. Kohlschreiber b. P.H. Herbert 6-4 7-6(1) (Laura Guidobaldi)

Dopo aver estromesso a sorpresa la testa di serie n. 2 Marin Cilic, Philip Kohlschreiber continua la sua corsa sui campi di Indian Wells. L’ex n. 16 del mondo ha la meglio sul doppista Pierre-Hugues Herbert. Il francese, poco avvezzo al singolare, rivela progressi significativi anche se insufficienti ad impensierire il tedesco. Nonostante il vento fastidioso, l’esperto Philip non si scompone e accede ai quarti del Masters 1000 californiano, risultato che non otteneva dall’Open del Canada del 2010. Grande esperto nella disciplina del doppio, il francesino – classe 1991 e attualmente n. 93 del ranking ATP – vanta la 2a posizione nella classifica del doppio insieme all’amico e connazionale Nicolas Mahut con il quale ha trionfato in ben due slam (US Open 2015 e Wimbledon 2016) così come in sei Masters1000, tra cui anche a Indian Wells (2016).

Nel primo set, Herbert tiene testa al tedesco che, pur chiudendo il parziale per 6-4, deve far fronte ad un ultimo game combattuto in cui si trova a fronteggiare tre palle break sul 5-4. Alla fine è Kohlschreiber ad intascare il set, giocato praticamente alla pari poiché entrambi conquistano 29 punti e nel quale Pierre-Hugues sfoggia le sue raffinate soluzioni da doppista. Il 34enne di Augsbourg, ex n. 16 del mondo, non vuole tuttavia dare respiro all’avversario e, in apertura di secondo set, gli infligge un pericoloso break. Continua a mantenere il vantaggio per poi permettere a Herbert di riaprire la frazione poiché il transalpino pareggia sul 5-5, mettendo a segno il suo primo break del match per portarsi poi sul 6-5. È tie-break. Il tennista teutonico ritrova immediatamente la lucidità che sembrava sul punto di perdere dopo l’attimo di défaillance nel decimo gioco e prende rapidamente il largo sul 5-1, anche grazie a molte esitazioni e imprecisioni da parte del francese. Ora ci sono ben cinque matchpoint tutti tedeschi. Il primo è quello buono e, in 1 ora e 29 minuti, Philip Kohlschreiber torna ai quarti di un torneo 1000 dopo quasi otto anni.

[18] S. Querrey b. [28] F. Lopez 6-3 6-4 (Michele Pascolini)

Il terzo incontro consecutivo con tennisti americani ad Indian Wells 2018 risulta fatale a Feliciano Lopez, apparso svuotato contro Sam Querrey. Se pure i due hanno avuto un percorso sorprendentemente simile – 31 ace a testa nelle due precedenti partite e due soli game in più giocati dall’americano – quando un uomo col fucile scarico incontra un uomo col fucile, quello col fucile scarico è un uomo morto: saranno 14 contro 4 gli ace a favore del gigante californiano, e ben 16 gli errori di dritto di Lopez nella partita. Evidentemente Querrey non ha dimenticato il primo turno in Australia, occasione in cui aveva vinto facilmente, perché decide di impostare la sua partita sul dritto mancino dello spagnolo che lo ripaga con poca incisività e molti errori di misura. Sembra che i polpacci più belli del circuito non si siano adeguatamente riscaldati, visto che Lopez non spinge, non mette la prima e la sua aria di ‘artista di Montmartre’ appare sempre più esistenzialista mentre concede due palle break ed il vantaggio all’avversario. Per fortuna degli spettatori, il rovescio di Feliciano appare un po’ indigesto a Querrey, soprattutto perché lo slice lo costringe a scendere troppo col corpo e col dritto perde di potenza e controllo, tanto da restituire il break. Queste saranno però le uniche esitazioni di Querrey in battuta; poi, scaldato il braccio, diverrà ingiocabile. Dei suoi turni di servizio non parleremo dunque più: il settimo gioco dura appena 40 secondi. Nel turno successivo, Lopez va sotto 0-40 quando attacca con un dritto esterno troppo lento che pare fatto apposta per concedere a Querrey uno spettacolare passante lungolinea: secondo break e in un amen finisce il primo set.

Nel secondo set segue cambia appena un po’ il copione perché permane l’inefficacia del dritto spagnolo contro il topspin di Querrey, cui si aggiunge la scelta suicida di ricorrere alle palle corte: ne proverà diverse Lopez, ma non sono quelle con cui Federer ha incantato Krajinovic, perché finiscono in rete o sono facili prede del dritto nemico. Poteva essere il gioco del 2-2 quello decisivo, durato quasi 10 minuti, quando Sam guadagna una palla break dopo uno scambio infinito, e poi una seconda, ma Lopez si salva ricordandosi del suo talento per il gioco sull’erba. Giusto menzionare il punto in cui sul 3-3 0-15 Feliciano Lopez recupera un pallonetto e tira un passante di rovescio lungolinea in torsione: sarà uno dei punti del torneo. Sul 4-4 lo spagnolo attacca di nuovo con un dritto troppo poco spinto, e Querrey lo infila con un pregevole passante incrociato per ottenere la palla break fatidica ed inesorabile: qui una velleitaria e svuotata palla corta viene punita da un agevole dritto in lungolinea dell’americano. Querrey, in tutta serenità prematrimoniale, piazza subito 3 ace filati per salire a matchpoint, e chiude la partita alla terza occasione in un’ora e sei minuti. Incontrerà ora Raonic per estendere i suoi ottimi risultati sul cemento americano.

[32] M. Raonic b. [Q] M. Baghdatis W/O

Davvero poca fortuna per Marcos Baghdatis: dopo essersi qualificato ed aver raggiunto gli ottavi di finale, il tennista cipriota ha dovuto rinunciare a giocarsi le sue chance contro Milos Raonic a causa di un problema gastrointestinale. “Stamane quando mi sono svegliato mi sono sentito poco bene – ha fatto sapere Baghdatis attraverso un comunicato – Durante il riscaldamento non mi sentivo me stesso e non mi sentivo in grado di giocare. Mi dispiace per tutti i tifosi che volevano vedere la partita. Ora mi riposerò un poco dopo le cinque vittorie ottenute qui. Sono molto deluso“. Raonic potrà quindi beneficiare di un turno di riposo prima di affrontare Querrey.

Risultati:

Parte bassa

[18] S. Querrey b. [28] F. Lopez 6-3 6-4
[32] M. Raonic b. [Q] M. Baghdatis W/O

[6] J.M. del Potro b. L. Mayer 3-6 7-6(2) 6-3
[31] P. Kohlschreiber b. P.H. Herbert 6-4 7-6(1)

Parte alta

[1] R. Federer b. J. Chardy 7-5 6-4
[23] H. Chung b. [30] P. Cuevas 6-1 6-3

B. Coric b. T. Fritz 6-2 6-7(6) 6-4
[7] K. Anderson b. [11] P. Carreno Busta 4-6 6-3 7-6(6)

Il tabellone completo
Le altre cronache (parte alta del tabellone): Federer con le marce basse, ora Chung

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