Perché certi circoli sono più "sportivi" di altri? Al CT Firenze dopo Federer e Hingis...

Rubriche

Perché certi circoli sono più “sportivi” di altri? Al CT Firenze dopo Federer e Hingis…

Tennisti di 55 Nazioni volevano iscriversi al “giovanile” di Pasqua. Accettati solo 24 Paesi. A ottobre un challenger da 64.000 euro alle Cascine? Più racchette e meno carte

Pubblicato

il

 

FIRENZE – Non tutti i circoli sono uguali, non tutti i tornei sono uguali. E non è un caso. Più giù capirete cosa voglio dire quando dico che c’è dirigente e dirigente… Quale torneo è stato vinto da numeri uno del mondo quali Roger Federer, Jennifer Capriati, Martina Hingis, Amelie Mauresmo, Dinara Safina, Simona Halep e in doppio da Andy Murray, Sara Errani, Roberta Vinci? È un torneo che ho visto nascere. Quando si disputò la prima edizione, 43 anni fa, infatti mio padre era presidente del Circolo Tennis Firenze. Lui come qui chi scrive eravamo entusiasti di quell’iniziativa. Io avevo 26 anni e non avevo ancora intuito che il tennis avrebbe continuato ad essere gran parte della mia vita, sebbene il mio primo articolo per il quotidiano stampato a Firenze dal 1848, La Nazione, fosse uscito già nell’ottobre 1972, in occasione delle finali del circuito professionistico WCT che si disputarono a Roma. E quindi il sogno di fare il giornalista fosse già avviato.

Ricordo che arbitrai anche diverse partite, su quello stesso campo centrale (che è sempre stato curiosamente contrassegnato dal n.3, mentre quello davanti alla palazzina, la Club House, è sempre rimasto il n.4), dove avevo fatto di tutto: dal raccattapalle ai grandi australiani e americani campioni di Slam (Rose, Cooper, Patty, Larsen) più i vari Davidson, Drobny, Ayala, Morea, Nielsen, al “segnapunti” sul tabellone manuale per gli incontri di Davis con India, Russia e Sud Africa nel ’59 e nel ’60 (Krishnan, Kumar, Lejus, Likhatchev, Forbes, Segal), all’arbitro per i match di Roche e Newcombe nel ’65 quando di lì a poco avrebbero vinto il primo dei loro 7 Wimbledon. Fino a che – approfittando dell’essere giocatore di casa – ebbi perfino il privilegio di giocare qualche edizione del torneo cui partecipavano campioni come Osuna, Pietrangeli, Merlo, Franulovic (in doppio con Beppino Bonardi io e con Boro Jovanovic lui arrivammo a condurre 4-1 al terzo!), Davidson (mi dette una gran stesa!), Alexander, Panatta, Tiriac, e altri grandi. Fra le donne c’erano campionesse plurime di Wimbledon, Althea Gibson, Maria Ester Bueno, Maureen Connolly che nel ’53 vinse Firenze e realizzò il Grande Slam, prima tennista della storia (ma io scorrazzavo per i prati del club e non me la ricordo: avevo 3 anni e mezzo). Con Bueno ho invece anche giocato e vinto un set in allenamento. Aveva vinto Wimbledon 3 volte!

A parte questi miei amarcord personali, potrei aggiungere mille aneddoti del torneo giovanile. Mi è rimasto impresso quello di una ragazzina italiana, poi diventata giornalista di Telemontecarlo, Flavia Filippi, che aveva vinto il premio per la miglior giovane nel torneo (coppa e 100.000 lire di rimborso… che allora era un bel rimborso) finché si scoprì che aveva fatto più strada di lei una ragazzina straniera. Flavia scoppiò a piangere quando glielo dissero… Andò a finire che il premio… imprevisto, glielo diede mio padre di tasca sua. Per il resto ho conservato nel mio album le foto con due tredicenni, Jennifer Capriati e Martina Hingis che vinsero il torneo con cinque anni di anticipo anagrafico su altre partecipanti! Mi manca – ahimè – invece quella con Roger Federer non ancora diciassettenne perché nel giorno della sua finale del ’98, ero a Montecarlo e se non sbaglio commentavo in tv per Tele + con Rino Tommasi e Gianni Clerici. Mi sarei… fatto giustizia a Neuchatel meno di un anno dopo, facendomi una foto con un Federer biondo ossigenato – e con sua mamma Lynette disgustata! – quando Roger batté Sanguinetti in 4 set subito dopo che Rosset aveva sconfitto in 3 Pozzi e fece vedere fin dall’esordio di che panni si vestiva.

Il torneo di Firenze si gioca sempre nella settimana di Pasqua. Questa collocazione, cui mai ha voluto rinunciare, gli è costata qualcosa in termini di grado ITF: i tornei giovanili di Firenze e Prato (ai primi di maggio) sono di grado inferiore rispetto a quello di Santa Croce sull’Arno, ma tutti hanno superato i 40 anni organizzativi. Un motivo di vanto per il tennis toscano. Tutti i migliori tennisti italiani, soprattutto nel periodo in cui il presidente FIT era il fiorentino Paolo Galgani, hanno giocato questo torneo. Filippo Volandri, nel ’98, ebbe la sfortuna di incappare proprio nell’anno di Federer e di perdere da lui in finale. Tre anni fa Berrettini ha vinto il doppio. Quest’anno sarà comunque presente tutta la nazionale under 16. Quindi forse i giovani più interessanti da vedere in prospettiva. Fra gli altri quel ragazzino Nardi che un anno fa vidi a Londra durante le finali ATP, quando erano stati riuniti i migliori under 14 del mondo. Lui era già un costolone allora. Sono proprio curioso di rivederlo. Come sono curioso di vedere più i ragazzi classe 2003 e 2002 che quelli all’ultimo anno da junior, cioè classe 2000, sebbene oggi sappiamo che non è necessario essere forti a 18 anni per esserlo poi a 24.

Qualcuno si chiederà perché un circolo come il Tennis Firenze sia riuscito per tutti questi anni a mantenere la barra dritta sull’attività organizzativa e agonistica. È certo una conseguenza della tradizione, di una capacità organizzativa collaudata negli anni, di una mentalità. Ma credo anche che non sia un caso che ai vertici dirigenziali del CT Firenze ci siano sempre stati tennisti di un certo livello, più che professionisti di altri settori incapaci di tenere una racchetta in mano. A Firenze era stata fondata, dal marchese Piero Antinori (della celebre dinastia dei vinattieri) nel 1910, la Federazione Italiana tennis. Antinori era stato presidente fino al 1934. Il presidente Fred Dalgas, tale dal 1935 al 1946 e poi dal ‘52 al ’73 era stato un seconda categoria. Con Fred Dalgas andai io nel 1967 al CONI, reggendo il gonfalone del CT Firenze, a ricevere la massima onorificenza sportiva del CONI, la stella d’oro al merito sportivo. Fui scelto, credo, perché avevo vinto i campionati italiani di terza categoria di doppio a Como insieme al catanese Agostino Serra per aver battuto 6-3 al quinto set i “pariolini” Adriano Panatta e Stefano Matteoli (che erano i favoriti).

A Fred Dalgas successe  mio padre, anche lui campione italiano a squadre di seconda categoria con il circolo. Dopo – mentre l’altro socio Paolo Galgani diventava presidente della Federtennis – a mio padre (scomparso nel ’78 a 60 anni) sarebbe succeduto nel ’78 Eugenio Migone, altro ottimo seconda categoria, nonché capitano di Coppa Davis (in alternanza sulla panchina azzurra ad un altro consigliere del CT Firenze Vanni Canepele, campione d’Italia assoluto nel ’39 e  nel ’49). E a Migone dopo più di un decennio  Carlo Pennisi, poi  Alessandro Dalgas – altri due ex seconda categoria che hanno giocato centinaia di tornei e decine di campionati a squadra – quindi Sandro Quagliotti. Oggi il presidente  lo è un altro ex seconda categoria, Giorgio Giovannardi. Tutta questa storia – per molti di voi magari un po’ pallosa – l’ho fatta per sottolineare che il CT Firenze – che ha ospitato un torneo internazionale Grand Prix e ATP dal 1974 al 1994 (ho avuto il privilegio e l’onore di dirigere per diversi anni, quando i vincitori erano Bertolucci Gomez, Clerc, Ramirez, Panatta e fra i partecipanti riuscii a far venire Arthur Ashe, Harold Solomon e altri) – non ha per caso una mentalità prettamente sportiva, sia in senso organizzativo sia in senso agonistico. Quando i dirigenti, il presidente come gran parte dei consiglieri, sono stati buoni giocatori… è difficile che si dimentichino il tennis giocato per favorire il gioco delle carte.

Sono le tradizioni organizzative che stimolano la crescita e la cura dei tornei. E sono per solito i dirigenti che sono stati ex giocatori i più inclini a dare una svolta veramente sportiva, agonistica e organizzativa dello sport giocato ai club...Mentre laddove molti dirigenti sono diventati tali più per l’ambizione di ricoprire un ruolo di prestigio cittadino,  piuttosto che non per una smisurata passione per il gioco del tennis, seppure magari professionisti di chiara fama nell’esercizio della loro professione, avvocati, notai, architetti…beh, è successo spesso che non abbiano dimostrato la stessa inclinazione a favorire lo sviluppo del tennis.  Quando invece il tennis dovrebbe sempre essere prevalente rispetto a chi gioca a carte, a conchino, la peppa, o il bridge.  D’altra parte è la stessa  FIT a dare il cattivo esempio. Essa ha infatti astutamente e obbligatoriamente tesserato i soci di tutti i circoli, equiparando i tennisti ai non tennisti, con lo scoperto obiettivo di farsi dare più contributi dal CONI sventolando un numero sempre maggiore di tesserati a …riprova della crescita del movimento tennistico. Questa è l’Italia dei furbetti.  La sfacciataggine FIT – ma anche di altre federazioni – peggiorerà ancora quando verranno tesserati – con il solito medesimo scopo – anche gli studenti delle elementari che rientreranno nel progetto d’ingresso di alcuni sport nella scuola. Non saranno veri tennisti, ma chissenefrega. Verranno tesserati, evviva, E il tennis diventerà – truffaldinamente – il terzo sport italiano. Se solo il nuoto si decidesse a tesserare tutti coloro che fanno il bagno al mare – in fondo è gente che nuota no? – avrebbe fatto Bingo! 

 Tornando a dirigenti che non hanno il tennis nel loro DNA è evidente che saranno più inclini a tagliare le spese sportive e tenderanno a non imbarcarsi in avventure sportivo-agonistico per le quali ci vuole passione, entusiasmo, manageriale imprenditorialità e anche la disponibilità ad assumersi qualche rischio.

Per fortuna almeno i tre club  toscani succitati che ospitano i tornei giovanili di livello internazionale possono vantare tradizioni e dirigenti con una passione genuina per lo sport della racchetta. E va detto anche che i fiorentini, i toscani in genere, hanno dimostrato una particolare passione per il tennis. Per assistere a questo torneo giovanile delle Cascine c’è sempre tantissima gente, tanti appassionati desiderosi di scoprirsi talent-scout. Di vedere giovani prospect che avanzano, che rispettano le loro previsioni. I giorni delle finali, a Pasquetta, ma anche i precedenti fanno registrare il tutto esaurito. Vero che non si paga il biglietto, ma anche per il vecchio torneo internazionale dove invece lo si pagava io ricordo che certe volte 4.500 posti in tribuna non bastavano, come quando Nastase batté Panatta 6-4 al quinto nel ’73. Vabbè, per ora la pianto qui. Ma avrò modo di tornare su tanti aneddoti che spero vi interessino. Ma intanto la notizia che, se l’ATP non privilegerà un torneo spagnolo (hanno meno Challenger di noi) nella prima settimana di settembre, il CT Firenze ospiterà un torneo challenger da 64.000 euro (più ospitalità) con l’organizzazione affidata alla Makers di Carlo Alagna (che già organizza il torneo dell’Harbour Club a Milano e ha promosso una quarantina di eventi), dimostra che a Firenze la fame di tennis è tanta e continuerà a essere alimentata.


IL COMUNICATO UFFICIALE DEL CT FIRENZE

La 43esima edizione del torneo internazionale giovanile under 18, Trofeo CR Firenze, organizzata dal Club delle Cascine, stata presentata alla stampa nella club house del circolo fiorentino. Si comincerà a giocare mercoledì 28 marzo e la conclusione è stata fissata, come da consuetudine, il 2 aprile che coincide con il lunedì di Pasqua. Un antipasto interessante è dato dai tabelloni di qualificazione programmati nei giorni 26-27 marzo. La novità più importante scaturita dalla conferenza stampa e l’adeguamento del tabellone maschile, fino allo scorso anno aperto a 48 partecipanti, al tabellone femminile che prevede 32 giocatrici.  Rimanendo nell’ambito tennistico internazionale un’altra novità, anche se riveste ancora un carattere di ufficiosità, è l’intenzione del club fiorentino di riportare a Firenze il tennis professionistico dando vita ad un challenger nel prossimo mese di ottobre. La notizia viene data dal Presidente Giorgio Giovannardi che afferma che il club è pronto con tutte le coperture economiche necessarie e si aspetta solamente il nulla osta da parte della federazione internazionale che dovrebbe, condizionale obbligatorio, dare il via tra un paio di settimane.

Alla presentazione del “Città di Firenze” hanno partecipato, oltre al padrone di casa Giorgio Giovannardi, l’Assessore allo sport Andrea Vannucci, il Consigliere Nazionale FIT Guido Turi, il presidente della Federtennis Toscana Luigi Brunetti e l’Amministratore Delegato della Belardinelli Roberto Pellegrini. Il padrone di casa Giorgio Giovannardi ha aperto i lavori con un doveroso saluto agli intervenuti ed ai rappresentanti della stampa presenti in grande numero. “Un ringraziamento va a tutte le componenti che concorrono ad organizzare una manifestazione che tiene vivo l’interesse degli appassionati di questo sport da ben 43 edizioni. Naturalmente un grazie particolare alla Banca CR Firenze che, da anni, è nostro interlocutore privilegiato. Mi fa piacere vedere la presenza di tanti rappresentanti dei media che è un segnale d’apprezzamento per il nostro lavoro”. La città di Firenze è orgogliosa di questo evento giunto all’edizione n. 43afferma l’Assessore Andrea Vannucci. Si tratta di un appuntamento fisso che richiede un impegno particolare ed un’organizzazione perfetta tutta tesa a rendere la settimana di Pasqua una settimana di tennis spettacolare per i tantissimi appassionati che affollano sempre le tribune del circolo”.

“L’attività giovanile è molto importante per la nostra regione – afferma Guido Turi – e la Toscana con il trittico di tornei giovanili internazionali la rende straordinaria. Abbiamo tre tornei, Firenze, Prato e Santa Croce che hanno costruito la storia del tennis giovanile e hanno lanciato tutti i più grandi campioni di questo sport. Una tradizione che prosegue e che spero possa accompagnarsi a quella professionista data l’intenzione del Circolo del Tennis di aprire  ad un torneo Challenger”. Il Presidente della Federtennis Toscana Luigi Brunetti afferma che “il torneo internazionale di Firenze rappresenta un fiore all’occhiello per la toscana tennistica. Firenze, Prato e Santa Croce annualmente ci presentano i futuri prospetti del tennis professionistico e, come spesso accade, sono delle rampe di lancio per una carriera di notevole spessore”. “È sempre un piacere assistere a manifestazioni giovanili – dice Roberto Pellegrini. E il “Città di Firenze”, vuoi per la caratteristica di svolgersi sempre nella settimana di Pasqua, risulta sempre tra i tornei più apprezzati. A Tirrenia seguo tantissimi tra ragazzi e ragazze ed è un motivo in più per apprezzarne i circoli che compiono sforzi enormi per organizzare eventi del genere”.

Quindi il direttore del torneo e del circolo Flavio Benvenuti si è soffermato sul fattore tecnico del torneo che si presenta di ottimo livello. Favoriti dei tabelloni maschile e femminile del torneo “Città di Firenze – Trofeo Banca CR Firenze” sono l’azzurrino Lorenzo Musetti che, lo scorso anno, ha lasciato una buonissima impressione e la danese Clara Tauson ritenuta l’erede di una certa Carolina Wozniacki. Molte e interessanti le presenze di atleti ancora sedicenni nei due tabelloni, il che rende l’edizione numero 43 del “Città di Firenze” ancora più interessante. Di seguito le wild card per il torneo principale assegnate da club organizzatore: al maschile entrano nel main draw  Niccolò Marianelli ed Edoardo Graziani.  Per il settore tecnico la scelta è caduta su Giacomo D’Ambrosi mentre rimane da assegnare un’altra wild card. Per il settore femminile sono state privilegiate due allieve del settore giovanile del club: Matilde Gori (2000) ed Anna Paradisi (2003). Il settore tecnico ha scelto Alice Amendola (2001) e Cristina Elena Tiglea (2001).

Per il torneo di qualificazione maschile le wild card del club sono state assegnate a Francesco Maestrelli, Alessio Gelli e Stefanacci Guglielmo. Al femminile la scelta è caduta invece su Eleonora Parducci (2001), Bianca Caselli (2003) e Diletta Cherubini (2002). Il settore tecnico federale ha concesso le wild card a Giovanni Peruffo (2001), Andrea Fiorentini (2001) e Francesco Passaro (2001) mentre al femminile le prescelte sono Alessia Tagleinte (2001), Jennifer Ruggeri (2003) e Giulia Carbonaro (2000). Si comincia lunedì 26 marzo con i tornei di qualificazioni che saranno chiusi martedì 27, mentre da mercoledì 28 fino al 2 aprile (lunedì di Pasqua) si gioca per i tornei principali. Sono 32 gli ammessi al tabellone maschile e 32 a quello femminile. 16 coppie di doppio maschile e 16 di doppio femminile completeranno il programma. Il torneo potrà essere seguito via internet sul sito del club: www.ctfirenze.it e sui siti della Federtennis Toscana e Ubitennis. Per l’intera durata del torneo l’ingresso è gratuito.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement