Boris Becker, la Hall of Fame e la cerimonia lampo

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Boris Becker, la Hall of Fame e la cerimonia lampo

Ulteriore riconoscimento per Bum Bum. Che però aveva fretta di andare via da un campo che, nonostante una carriera da campione, gli rievoca soltanto brutti ricordi

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da Montecarlo, il nostro inviato

Giornata piena al Montecarlo Country Club. Oltre agli ottavi di finale, già prodighi di grandi emozioni, ha avuto luogo anche la cerimonia di consegna dell’anello della Hall of Fame a Boris Becker. Il tedesco è un membro della Hall of Fame già dal 2003, ma durante la tradizionale cerimonia che certifica l’introduzione nel prestigioso club, con sede a Newport, non viene donato nessun premio. L’anello viene infatti realizzato su misura successivamente e consegnato durante un evento tennistico che abbia un particolare significato per la persona premiata.

Una cerimonia lampo, che Becker ha liquidato con un: “Ho sempre sognato di essere qui. Il numero uno, gli Slam e la Hall of Fame. Non voglio interrompere il programma, sta per iniziare il match di Nadal, quindi grazie a tutti, è un onore”. Fretta dovuta ad altri impegni di Bum Bum, che mentre attendeva di essere chiamato era già in attesa di un taxi che lo portasse all’aeroporto. I due match con cui si era aperto il programma sono andati per le lunghe, tanto che anche il Principe Alberto II, che sarebbe dovuto essere presente, è stato costretto ad andar via per ulteriori attività da svolgere. Ha invece presenziato Todd Martin, CEO della Hall of Fame.

Becker, che qui risiede e vive, non è mai riuscito a vincere il titolo a Montecarlo. Per ben tre volte, la sua corsa si è arrestata in finale: nel 1989 contro Mancini (sprecando due match point, uno commettendo un doppio fallo con una seconda a 195 km/h), nel ’91 contro Bruguera e nel ’95 contro Muster. Queste tre partite perse sono un chiaro esempio della sorta di “maledizione” che vede il tedesco chiudere la carriera senza aver mai vinto un titolo sulla terra battuta. Sei finali disputate su questa superficie e altrettante sconfitte: un dato piuttosto curioso per un campione di questo calibro.

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