Lea Pericoli in esclusiva: “Pochi azzurri forti? Non è colpa di nessuno”

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Lea Pericoli in esclusiva: “Pochi azzurri forti? Non è colpa di nessuno”

GENOVA – Ai nostri microfoni, una Lea Pericoli delusa da Errani, “eterna ottimista” e aziendalista con stile

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Dal nostro inviato a Genova

Pochi istanti dopo che Sara Errani e Alison Van Uytvanck si sono strette la mano a rete, il pubblico di Valletta Cambiaso si incammina mestamente verso le uscite. Il silenzio che ammanta il campo non è spettrale ma del tutto indicativo dello scoramento dei tifosi azzurri. Nessuno si aspettava una prova così incolore da parte di Sarita, che ha lottato fino alla fine ma giocando troppo male per essere vera. In mezzo all’ordinata ressa, scorgiamo Lea Pericoli, la cui proverbiale classe è accompagnata da un’espressione che mal cela la delusione. Come sempre, la sua gentilezza nel rispondere alle nostre domande è squisita.

Lea, un commento a caldo dopo questo brutto 2-0 per il Belgio?
Un commento molto doloroso, non ho mai visto Sara così fuori forma e smarrita sul campo. Speriamo in un miracolo, ma non sarà semplice. Che peccato.

Oggi la nostra n.1 ha avuto enormi problemi col lancio di palla al servizio, dall’inizio alla fine, da cosa può essere dipeso?
Sara ha sempre avuto problemi col servizio, oggi si sono accentuati in un match molto importante, con le ansie e le angosce che ne conseguono. Io però continuo a crederci, sono un’eterna ottimista.

Guardando allo stato attuale del tennis italiano, sia tra gli uomini che tra le donne si prospetta un periodo molto avaro di soddisfazioni…
Non ci sono colpe né della Federazione né di nessuno, Federer è un dono dato alla Svizzera. Dipende da dove si ferma la cicogna, se si fosse fermata al di qua delle Alpi era nostro…

Certo, il campione te lo dà il Padreterno, ma il lavoro che il movimento può fare è sui buoni giocatori. Non riusciamo ad avere quattro o cinque tennisti nei primi 30-40 del mondo, come invece accade con continuità alla Francia.  
Anche la Francia ha avuto dei momenti neri, in uno sport complicato dove il giocatore è solo in campo sono tanti i fattori che permettono o impediscono a un buon giocatore di affermarsi.

Indubbiamente da apprezzare il fatto che la vicinanza da sempre alle nostre giocatrici a alla Federazione non ha impedito alla divina malgrado i maestri di essere netta nel giudizio sulla prova di Errani. Da vera campionessa anche davanti ai cronisti, Lea è poi stata molto abile a rintuzzare la critica alla FIT sull’incapacità di sfornare giocatori importanti. Del resto, tra una maestra di stile ed eleganza e un testone che batte sempre sullo stesso chiodo, chi poteva uscirne vincente?

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