Nadal incontenibile, undici e lode a Montecarlo

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Nadal incontenibile, undici e lode a Montecarlo

MONTECARLO – L’Undecima è realtà. Nishikori vince cinque giochi. Rafa stacca Djokovic nella classifica dei 1000. Chi può fermarlo sul rosso?

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da Montecarlo, il nostro inviato

[1] R. Nadal b. K. Nishikori 6-3 6-2

La coreografia a forma di 11 creata dai raccattapalle, ordinatamente disposti in campo durante la premiazione sul Campo Ranieri III del Country Club di Montecarlo, era stata provata più volte in settimana a programma finito. L’undicesimo titolo a Monaco di Rafael Nadal, vittorioso in una finale godibile su Kei Nishikori, appariva infatti scontato già prima dell’inizio del torneo. Un tabellone dominato, appena 21 giochi concessi in cinque incontri e la sensazione di uno strapotere che difficilmente potrà essere arginato per tutta la stagione sul rosso. Saranno due mesi di cambiali pesantissime per Nadal: con il successo di oggi resta numero 1, ma deve confermare tutto quanto vinto lo scorso anno per non vedersi scavalcato nuovamente da Federer in vetta al ranking. “Può battermi chiunque, perché il tennis è fatto così. Certo adesso mi sento bene, e vincere undici volte qui è qualcosa di molto difficile, lo so”. Al momento però non sembrano esserci troppi dubbi circa le sue possibilità.

IMMACOLATOLa finale dura mezzo set, quello che Nishikori gioca al massimo delle sue energie, mostrando un livello almeno simile a quello che lo aveva portato nel 2014 in finale agli US Open. Kei spinge a tutta e fa sperare il pubblico in un match vero, inchioda vincenti soprattutto con il rovescio e sale di un break 2-1 (i primi due game durano un quarto d’ora), marcando la prima volta nella settimana in cui Nadal si trova in svantaggio di un turno di battuta. Ma la corsa di testa del giapponese si arresta immediatamente. Rafa non fa una piega e anzi aumenta i giri delle gambe, frustrando qualsiasi tentativo di approccio offensivo dell’avversario con recuperi ai limiti del normale e un dritto più profondo e incisivo di quello visto ieri: dopo la vittoria con Dimitrov aveva immediatamente chiesto a Moya di prenotare un campo per provarne qualcuno in più: “Ma solo dieci minuti, volevo sentire il braccio libero, non ho cambiato nulla”. Nishikori restituisce il servizio con un doppio fallo, e da lì vede la targa di Nadal allontanarsi sempre più: dieci dei successivi dodici game sono bottino dello spagnolo, con una sola, malinconica palla break sprecata da Nishikori. Alla chiusura del primo set scoccano i 56 minuti e il mare della baia va increspandosi. Rafa vola 5-1 in un attimo, molto più breve degli intervalli che si prende tra un punto e l’altro (sfora i 25 secondi nel 92% dei casi) e chiude anche il trentaseiesimo set consecutivo vinto sul rosso (record): nessuno sembra in grado di fermarlo. 

ROULETTE – Prima del solito morso alla coppa e dell’inno nazionale spagnolo, il maxischermo passa un montaggio con tutti i successi monegaschi di Nadal. “Ho pensato di essere vecchio”, commenterà con il trofeo davanti a lui in sala interviste. “Il mio obiettivo comunque è essere felice. Senza serenità e integrità fisica, non posso pormi obiettivi di nessun genere”È il suo 31esimo Masters 1000, staccato Djokovic di una lunghezza. Al rientro nel circuito dopo tre mesi di assenza vince un torneo senza perdere un set, per altro per la quinta volta a Montecarlo 2008, 2009, 2010 e 2012. Numeri che sarebbero buoni per una gita al Casinò poco distante da qui, così come il 76 (tornei in carriera) e il 54 (trofei sulla terra, da puntare ovviamente sul rosso. È primo di sempre). Nishikori è una maschera come suo solito, ma potrà essere contento di aver ritrovato un livello di gioco degno di posizioni ben più nobili dell’attuale 36: è il terzo nella storia ad aver raggiunto una finale Masters 1000 con questa classifica, dopo Andrey Chesnokov a Indian Wells ’92 e Mardy Fish a Cincinnati 2010 (fonte Luca Brancher). Aveva giocato la sua ultima finale a Buenos Aires lo scorso anno, perdendola contro Dolgopolov. Il best ranking di numero 4 può non essere una chimera, a patto di una tenuta fisica adeguata: “Ho solo bisogno di più fiducia in me stesso, e questa settimana mi aiuterà. Posso tornare al top”.

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