Federer e Djokovic, un altro passo avanti. Wimbledon nel mirino (Oriani). Roger, obiettivo centenario (Guerrini)

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Federer e Djokovic, un altro passo avanti. Wimbledon nel mirino (Oriani). Roger, obiettivo centenario (Guerrini)

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Federer e Djokovic, un altro passo avanti. Wimbledon nel mirino (Massimo Oriani, La Gazzetta dello Sport)

Un duello a distanza, nessuno pensa all’altro, ma affiancarli è inevitabile. Li unisce il sogno dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club, ovvero Wimbledon, che si staglia all’orizzonte. Sono Roger Federer, che lo ha vinto 8 volte tra il 2003 e il 2017, e Nole Djokovic, tre volte campione (’11, 14 e 15). Giusto avere, però, qualche dubbio, perché lo svizzero ha sì centrato la finale ad Halle (20^ vittoria consecutiva sull’erba), ma non ha incantato. Due match point annullati al francese Paire al 2° turno, tanta fatica nei quarti con l’australiano Ebden, n.60 al mondo (7-6 7-5), una semifinale che ha allungato le ombre sul suo stato di forma (7-6 7-5) contro lo statunitense Kudla (n. 109 del ranking, uscito dalle qualificazioni), contro il quale ha dovuto annullare 5 palle break nel 2° set, centrando comunque la 12^ finale sull’erba tedesca, la numero 149 in carriera. Vincendo arriverebbe a quota 10 vittorie ad Halle e 99 in carriera. Tra lui e l’anticamera per quel 100 tondo tondo che – se arrivasse proprio a Wimbledon – sarebbe la ciliegina sulla torta, c’è il croato Borna Coric, n.34 Atp, giustiziere di Seppi nei quarti, entrato in finale senza faticare dopo il ritiro per infortunio di Roberto Bautista Agut, 5 giochi, con lo spagnolo avanti 3-2. «Kudla ha giocato un ottimo torneo – ha poi detto Roger – E’ stata dura, come ai quarti. Ho fatto subito il break e nella mia testa pensavo di chiudere 6-2 o 6-3. Invece gliel’ho restituito subito. Devo far meglio, non posso lasciare giochi così agli avversari. Ma è stato importante fare le scelte giuste nei momenti chiave. Mi aspetto gare tirate, sto giocando molto e mi alleno poco, è normale. Ora cercherò di dare il massimo in finale e poi mi darò un voto sulla condizione, prima di preparare Wimbledon». Il 2018 di Djokovic è stato tutt’altro che facile sin qui. Dopo l’operazione a un gomito, il serbo ha faticato a ritrovare la forma migliore. Fuori a Roma con Nadal in semifinale, a Parigi con Cecchinato nei quarti, ancora a caccia della prima vittoria in un torneo Atp. Che potrebbe arrivare oggi al Queen’s, dove in finale affronterà il croato Clic, vincitore in 2 set del vulcanico Kyrgios, ieri fermatosi a 16 ace dopo i 32 messi a segno negli ottavi e quarti. Nole sembra nettamente in crescita. A Londra non ha ancora perso un set, anche se ieri ha dovuto faticare parecchio per piegare il francese Chardy, ricorrendo al tie break nel 1° set e sfruttando l’unico break al 9° gioco del 2° per chiudere 7-6 6-4. Ancora non è al top, gli manca il ritmo gara e qualcosina in più al servizio, ma Nole è sulla strada giusta. Quella che potrebbe portarlo a trovare – chissà – Federer sull’erba più bella del mondo.

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Roger, obiettivo centenario (Piero Guerrini, Tuttosport)

Non al meglio e persino un po’ nervoso. Ma basta questo a Roger Federer per festeggiare sull’amata erba. Roger batte a fatica e sbagliando un po’ troppo l’americano Denis Kudla (7-6, 7-5) e si regala una doppia possibilità: la prima è di conquistare il novantanovesimo torneo in carriera, per poter poi eventualmente puntare a un’autentica apoteosi sui prati di Wimbledon. Ma, soprattutto, Roger può confermarsi n. 1 del mondo in questa classifica Atp che quest’anno cambia spesso al vertice. Colpisce comunque che alle soglie dei 37 anni – 8 agosto – per la prima volta Federer abbia raggiunto due finali consecutive nei due tornei con cui prepara lo Slam più amato: vittoria a Stoccarda e a un passo dal bis consecutivo ad Halle, che sarebbe la sua personalissima decima nel torneo della Renania. Federer trova un avversario ostico, pieno di energie e riposato per aver approfittato del ritiro di Bautista Agut: il 21enne Borna Coric. Federer ha rinunciato alla stagione sul rosso per prepararsi e dunque aveva bisogno di partite per ritrovare ritmo e serenità tennistica, che non ha tuttora mostrato. «Ma sono felice delle due finali mai raggiunte prima e conto di giocare bene in finale». Rafa Nadal ha scelto percorso opposto, rinunciando a ogni torneo preparatorio per allenarsi sull’erba in Spagna: «Sarò meno preparato, ma il mio corpo aveva assoluto bisogno di riposo». Rafa aveva fatto la stessa scelta nel 2017, ma era a pezzi e ed era uscito negli ottavi contro Muller: «Stavolta invece ho fiducia» Federer ne avrà di rivali a Wimbledon: come il greco Kyrgios che ha perso la semifinale al Queen’s di un’inezia, due tie-break per alcuni errori banali contro Marin Cilic, altro candidato tosto. E poi c’è Novak Djokovic. E’ questa la novità. Il serbo ex n. 1 torna in finale a quasi un anno da Eastbourne. Ha battuto il francese Chardy 7-6(5), 6-4. Se sia pronto per vincere lo verificheremo oggi contro il croato e poi a Wimbledon. Ma Novak è tornato competitivo e ha mostrato alcuni dei suoi allunghi. La sfida al re è lanciata.

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