Isner alla prima semifinale Slam: "Contro Anderson sarà durissima"

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Isner alla prima semifinale Slam: “Contro Anderson sarà durissima”

Il segreto della grande annata di John? “La vita personale: il matrimonio, il primo figlio in arrivo. È tutto perfetto. Certe cose mettono il tennis in un’altra prospettiva”

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A 33 anni, e al 41esimo Slam della sua carriera, Isner si è finalmente guadagnato la sua prima semifinale a livello major battendo in quattro set Milos Raonic. John diventa così il 23esimo tennista statunitense a raggiungere le semifinali a Wimbledon e il 43esimo a livello Slam (Era Open), lui che ai Championships non era mai andato oltre il terzo turno. “Come mi sento? In questo momento, euforia alla stato puro. Sono davvero molto, molto felice di essere in semifinale e di come mi sento a livello fisico e mentale. Penso di poter continuare a fare ancora qualche danno qua… È incredibile, sicuramente il miglior Slam della mia carriera. Farlo a Wimbledon rende tutto ancora più speciale”.

Aiutato da un servizio quasi ingiocabile per gli avversari – non ha ancora perso un turno di battuta fin qui e ha messo a segno 160 ace in tutto il torneo – e da un ottimo rendimento a rete (ieri ha ottenuto l’81% dei punti al volo, 30/37), John si giocherà venerdì la prima semifinale Slam della sua carriera. “Sto servendo e giocando a rete molto bene. Sto coprendo bene la rete. È una cosa su cui ho lavorato molto. Durante tutto l’arco del torneo, ho giocato con grande calma e attenzione i punti importanti. In quei momenti ho giocato sempre molto bene”.

A sfidare Isner in semifinale sarà Kevin Anderson, che ieri ha messo a segno la sorpresa del torneo, eliminando in rimonta il campione in carica Roger Federer. “Un risultato incredibile per Kevin. Rimontare due set di svantaggio, annullare un match point, un sforzo fantastico da parte sua. Ma non dite che adesso ho una grande opportunità… Voglio dire, guardate come sta giocando bene Kevin. Sarà durissima”. I due si sono già affrontati undici volte in carriera e in otto circostanze a trionfare è stato lo statunitense. Isner ha vinto inoltre gli ultimi cinque confronti diretti (l’ultimo successo di Anderson è arrivato a Delray Beach nel 2012), ma l’ultimo precedente risale a Indian Wells 2015. “La parte mentale potrebbe essere fondamentale. La nostra rivalità va molto indietro nel tempo, prima ancora che entrassimo tra i professionisti. Abbiamo giocato a livello di college tre, quattro, cinque volte, e poi tante altre a livello pro. Però non giochiamo uno contro l’altro da un po’ di tempo, ed è strano. Sono sempre state partite lottate, ma è normale quando si affrontano due grandi battitori. Mi aspetto un match molto duro. Credo se lo aspetti anche lui”.

Proprio l’esperienza del college, che accomuna i due semifinalisti della parte alta del tabellone, fa capolino tra le domande dei giornalisti: “Ho risposto a questa domanda tante volte. Se non fosse stato per il college, adesso non sarei qui”. Ma cosa è cambiato ultimamente nella testa e nel gioco di John? “Posso dire di stare benissimo dal punto di vista personale. Io e mia moglie siamo così felici, abbiamo tante persone buone intorno a noi. Siamo in attesa del nostro primo figlio. Tante belle cose stanno accadendo nella mia vita, quelle cose che la vita te la cambiano davvero e che mettono il tennis in un’altra prospettiva. Tolgono pressione. Questa è una delle ragioni per cui quest’anno sto giocando così bene, è tutto al posto giusto. In questo momento non cambierei niente, è tutto perfetto”.

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