Leo Mayer al capolinea? "Sono molto stanco di correre, di giocare, dei soldi che non arrivano"

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Leo Mayer al capolinea? “Sono molto stanco di correre, di giocare, dei soldi che non arrivano”

L’ex n. 21 argentino dopo la sconfitta nelle qualificazioni: “Questo Roland Garros potrebbe essere il mio ultimo torneo”

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Leonardo Mayer - Roland Garros 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Si è conclusa al primo turno di qualificazioni la quattordicesima partecipazione in carriera di Leonardo Mayer al Roland Garros. Il tennista argentino è stato battuto da Botic van de Zandschulp per 2-6 7-6(4) 6-3 e questa contro l’olandese potrebbe essere stata la sua ultima partita della carriera da professionista, dove non mancherà il rimpianto di una vittoria sfumata. L’ex n. 21 del mondo infatti era andato a servire nel secondo set sopra 5-4 ma non è riuscito a capitalizzare. “Era uno di quelle partite incredibili, difficili da spiegare” ha raccontato Mayer in esclusiva a Ubitennis.es.Non capisco come mi sia sfuggita perché la stavo gestendo molto bene. All’inizio ho giocato molto calmo nonostante il freddo e il vento. Sono riuscito ad adattarmi rapidamente, mentre lui era molto irregolare. Purtroppo ero molto nervoso e nei due set successivi non ho potuto giocare normalmente a causa della tensione”.

Con l’attuale posizione n. 157 del ranking, Leo sta iniziando a mettere in discussione questa routine e al momento il ritiro è un’opzione che sta prendendo sempre più forma. “Questo potrebbe essere stato il mio ultimo torneo. Devo tornare a casa e analizzare la situazione. Sono molto stanco di correre, di giocare, dei soldi che non arrivano. La mia classifica non mi basta per portare un allenatore con me. È molto complicato. Devo pensarci un po’” ha ammesso con rammarico il tennista argentino, presente nella squadra vincitrice della Coppa Davis 2016.

Leonardo Mayer – Roland Garros 2019 (foto Roberto Dell’Olivo)

Il viaggio durante questo periodo di pandemia è diventato ancora più complicato e questo non ha fatto altro che aumentare i problemi. “Se avessi 20 anni non tornerei in Argentina fino alla fine della stagione, ma avere una famiglia è molto complicato” ha spiegato il 34enne che ha compiuto gli anni 10 giorni fa. “I più grandi giocatori sudamericani soffrono molto di questa nuova realtà però i più giovani non hanno avuto tanti problemi perché hanno una vita molto semplice”. E chissà che anche la sua non possa semplificarsi parecchio appendendo la racchetta al chiodo.

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