Maria Sharapova, 10 anni dopo quel trionfo inatteso

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Maria Sharapova, 10 anni dopo quel trionfo inatteso

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TENNIS – Sono passati 10 anni dall’esplosione di Maria Sharapova con il sorprendente successo di Wimbledon nel 2004. Da allora si è migliorata come tennista, come modello per il circuito femminile e ha ottenuto tutto quello che una tennista può volere, smentendo anche chi la vedeva non adatta alla terra battuta. Stefano Gaudino

“E intanto il tempo se ne va  non me ne sono accorto prima; e non ti senti più bambina, si cresce in fretta alla tua età, e le calze a rete han preso già il posto dei calzettoni…”

Così cantava Adriano Celentano nella celeberrima canzone “il tempo se ne va”. Bè 10 anni sono (relativamente) tanti, e proprio 10 sono gli anni passati dalla prima, ed unica finora, affermazione di Maria Sharapova sull’erba dell’ All England Club. Da quel lontano Luglio del 2004 di cose ne sono cambiate parecchie. All’epoca la “bambina” russa impressionò tutti arrivando in finale, contro la strafavorita Serena Williams, e battendola per 2-0, con un impressionante e roboante 6-1 6-4. Eppure  l’immagine della tennista russa che, conquistato l’ultimo quindici, si accascia al terreno, incredula, così come gran parte del Centrale più famoso al mondo, e la seguente scalata sulla tribuna per prendere il cellulare e chiamare la sua mamma non presente allo stadio, sono così vive in tutti gli appassionati di tennis che non sembra possibile sia passato così tanto tempo. Eppure è così, sono proprio dieci gli anni passati da quel trionfo.

La Sharapova da quel giorno non ha certo smesso di crescere, riuscendo a conquistare altri 4 titoli slam (l’ultimo proprio poche settimane fa) andando a formare  così il Career Grand Slam. La Sharapova ha messo le mani  non solo tutti i tornei degli slam, ma anche sulla posizione numero 1 al mondo, in varie circostanze della sua carriera.  Un fastidiosissimo infortunio alla spalla le è poi costato un paio di anni con risultati altalenanti; si sa, per un tennista  la spalla, al pari del polso (chiedere a Del Potro), è un punto critico; la Sharapova ha dovuto cambiare quindi completamente il movimento del servizio proprio dopo questo brutto contrattempo e così la bella tennista russa ha avuto un paio di stagioni non ottime.

Ma grazie alle sue principali doti, la forza mentale, la voglia di non mollare, la costanza nel porsi sempre obbiettivi maggiori così da non perdere stimoli, ha ripreso da dove aveva lasciato, anzi portando il suo gioco a livelli ancora maggiori. Masha ad inizio della sua carriera era una giocatrice prettamente da superfici veloci, e non sembrava avere nel proprio bagaglio tecnico i colpi per trionfare anche sul rosso, e invece no.

Infatti 10 anni più in la nel tempo stiamo parlando di una giocatrice che è diventata quasi ingiocabile sul rosso, una giocatrice che vanta una serie di 20 vittorie consecutive nelle partite finite al terzo sulla terra battuta, stiamo parlando di una giocatrice che negli ultimi anni ha sempre fatto benissimo sul rosso, conquistando tantissimi punti, e ben due Roland Garros.
La Sharapova da quel giorno non ha mai smesso di crescere, sotto gli aspetti tennistici e non. È infatti una delle giocatrici più forti e temute del circuito, litigata dagli sponsor, e osannata dai suoi numerosissimi fan.

È diventata un punto di riferimento del tennis femminile poiché in lei si concentrano classe, eleganza, bellezza, grinta e voglia di lottare; un mix perfetto, e facile da vendere. Per dovere di cronaca dobbiamo dire che quest’anno si “festeggia” un altro decennale, quello che vede la Sharapova perdere ininterrottamente da Serena Williams, che evidentemente non ha ancora digerito, e per come la conosciamo mai lo farà, quella sconfitta di 10 anni fa.

Il prossimo obiettivo della russa sarà proprio quello di mettere fina a questa interminabile serie di sconfitte subite da Serena, e quale occasione migliore per sfatare questo tabù nel decennale della sua vittoria prima  Slam, proprio nel tempio del tennis, dove centró la vittoria che probabilmente le cambiò una carriera?

Non ci resta che aspettare, fiduciosi che se le due si dovessero scontrare sarà davvero una sfida bellissima e piena di significati particolari.

Stefano Gaudino

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