Schwartzman, c’è di nuovo Nadal: “Ora so che posso batterlo, ma ci ho perso nove volte…”

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Schwartzman, c’è di nuovo Nadal: “Ora so che posso batterlo, ma ci ho perso nove volte…”

Nella prima semifinale Slam in carriera, l’argentino sfida il re del Roland Garros e spera di ripetere l’impresa di Roma. “Contro Thiem ho vinto perché stavo meglio fisicamente”

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Diego Schwartzman - Roland Garros 2020 (via Twitter, @rolandgarros)
 

Nell’inattesa festa argentina delle semifinali, Diego Schwartzman è di sicuro meno infiltrato rispetto a Nadia Podoroska, battuta ieri da Iga Swiatek. Ma ritrovarsi il Peque di nuovo contro Nadal, dopo l’impresa di Roma, fa comunque effetto. Perché sulla sua strada aveva il campione dello US Open e due volte finalista sullo Chatrier, portato allo sfinimento dopo cinque ore di battaglia. “La verità è che fisicamente mi sentivo meglio di Thiem”, ha raccontato, per sintetizzare quattro set combattuti spalla a spalla e un quinto in cui all’austriaco si è accesa la spia della riserva. Alla prima semifinale Slam in carriera ci è arrivato così Dieguito (“Sono contento per lui, è un amico”, la carezza del numero 3 del mondo), a cui tocca ora il tentativo di attacco al potere. Nadal, 12 volte campione da queste parti, ha toccato contro Sinner quota 100 incontri al Roland Garros. E ne ha persi soltanto due.

ENERGIE – “Il precedente di Roma non è che mi dia poi tanta fiducia – sorride l’argentino – perché il bilancio complessivo rimane comunque 9-1 a suo favore. Ma certo, adesso che ci sono riuscito, so che posso batterlo”. Nella serie di successi di Nadal, uno solo è arrivato al Roland Garros: quarti di finale del 2018, quando a Schwartzman non bastò prendersi il primo set (nei tre successivi conquistò appena sette game). Gli va riconosciuto il merito di essersi saputo adattare al meglio alle condizioni di gioco dell’inedita Parigi autunnale, che per molti ha rappresentato un enigma.

Prima di incrociare Thiem, non ha lasciato per strada nemmeno un set contro Kecmanovic, Giustino, Gombos e Sonego dando così continuità alla settimana magica del Foro, stoppata solo da Djokovic. Netto invece il percorso di Nadal, che nel complesso è invece stato in campo appena sette ore. “Con due giorni di riposo non avrò problemi ad arrivare fresco alla semifinale – ha spiegato l’argentino dopo la vittoria contro Thiem – ma in questi tornei è importante chiudere le partite in tre set, quando si può. Perché poi arriva il momento della battaglia e non la affronti se non hai il carburante pieno”.

Diego Schwartzman e Dominic Thiem – Roland Garros 2020 (via Twitter, @rolandgarros)

LA CHIAVE – Nell’appassionante duello con Thiem, Schwartzman ha colpito anche per la capacità di alternare momenti di esaltazione difensiva alle discese a rete. “Sapermi adattare è il mio piano di gioco – ha spiegato –, negli scambi con Domi è stato necessario entrare più volte nel campo perché era la tattica giusta contro il suo slice, che ha utilizzato tante volte. Saper scegliere il momento in cui attaccare e quello in cui puntare sul gioco da fondocampo è la chiave per far bene sulla terra”.

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