Tomás Berdych, 30 anni e la continua ricerca del Graal

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Tomás Berdych, 30 anni e la continua ricerca del Graal

Oggi Tomas Berdych compie 30 anni. Tennista solido, a tratti devastante e saldo nei top 10 da alcuni anni, a Tomas manca ancora la partita della vita. Ma, a 30 anni, forse è ancora in tempo. In fondo Schiavone, Wawrinka e Pennetta docent. Ce la farà?

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Fisico statuario e una faccia d’angelo, potenza dirompente ma facile preda del gioco velenoso. Questo, e tanto altro, è Tomás Berdych, eterno secondo tra i grandi, campione a “metà” che, a 30 anni, nonostante un tennis perfetto ed esplosivo, non è ancora riuscito ad impreziosire la sua pur invidiabile bacheca con un sigillo d’eccellenza.

Questo non vuol dire che Tomás non sia da considerare un grande giocatore. Anzi. Tanto di cappello per questo ragazzone tutto muscoli la cui perseveranza, le doti fisiche e la perfetta esecuzione dei colpi gli hanno consentito, ormai da anni, di guadagnarsi una posto in prima fila tra i Top 10, e per giunta nell’era dei Federer, Nadal, Djokovic e Murray. Ma se il posto in prima fila finora è assicurato, Berdych raramente assapora le gioie del palcoscenico.

Negli appuntamenti che contano Tomás Berdych c’è sempre… fino al momento cruciale. Quando è necessario estrarre dal cilindro un piano B, diventare ancora più “velenosi” in campo e mantenere i nervi saldi, a Tomás spesso manca qualcosa, rivelando quelle defaillance che troppo spesso gli mandano all’aria il rendez-vous con la storia, impedendogli così di entrare nell’Olimpo del tennis. Ci è andato vicino, molto vicino quando, nel 2010, a 24 anni, sconfigge a Wimbledon Roger Federer nei quarti di finale, poi Novak Djokovic in semifinale, accedendo così alla sua prima finale slam. Verrà poi fermato da Rafa Nadal in tre set. E il 2010 sembra l’anno della svolta, con l’ingresso tra i primi 10 giocatori al mondo e la prima partecipazione al Masters di fine anno.

Tuttavia, la stella di Berdych comincia a brillare già nel “lontano” 2005 grazie alla conquista del Masters 1000 di Bercy, con una vittoria in finale al 5° set contro Ivan Ljubicic. Tante le aspettative riposte sul 20enne ceco che, però, non riesce ad “esplodere” completamente. Purtroppo non ci sono, per ora, altre vittorie in tornei della stessa categoria, anche se si issa altre 3 volte in finale in un 1000 (Miami, 2010; Madrid, 2012 e Montecarlo 2015) e altre 15 volte in semifinale. Tomás vanta finora 10 titoli, altre 17 finali e ben 2 trionfi in Coppa Davis, nel 2012 e nel 2013.

Negli ultimi anni il ceco ha potenziato e migliorato ulteriormente il proprio tennis, piatto e travolgente da fondocampo, tant’è che, ad esempio, nel 2015, in tutti i tornei disputati dall’inizio dell’anno fino al torneo di Roma raggiunge sempre almeno i quarti di finali, issandosi nel mese di maggio al suo best ranking, la posizione n. 4 Atp. Ricordiamo che, per quanto riguarda i major, oltre alla finale di Wimbledon disputata nel 2010, Berdych conquista 2 semifinali all’Australian Open (2014 e 2015), slam in cui approda almeno ai quarti di finali consecutivamente dal 2011. Disputa inoltre una semifinale al Roland Garros (2010) e una allo US Open (2012).

Una vittoria importante però Tomas l’ha ottenuta. Quella di diventare personaggio, soprattutto fuori dal campo. Nel corso degli anni, il talentuoso tennista ceco non dimostra soltanto grandi potenzialità con la racchetta e un grande bum bum, ma rivela un carattere inaspettato. Considerato a lungo un ragazzo alquanto scontroso e, a momenti, perfino glaciale, Tomás si dimostra sempre più socievole e scanzonato, lasciandosi andare a scherzi e selfie con i colleghi, diventando uno dei tennisti più assidui e brillanti su Twitter e rivelando così uno spiccato senso dell’umorismo e autoironia. Ma Tomás sa essere anche tagliente e sarcastico nel botta e risposta con i giornalisti più polemici, così come estremamente rilassato, sorridente e divertente nelle conferenze stampa più distese. Insomma, un ragazzo e un campione che ha spesso in serbo piacevoli sorprese per il pubblico e i suoi tifosi. Certamente molto più discutibile è la scelta estetica dell’outfit ma, lo sappiamo, de gustibus non est disputandum...

Una carriera, quella di Tomás che, anche se priva del risultato eclatante, ormai da quattro anni sembra aver preso il largo. E, se il 2015 non gli porta il tanto agognato primo trofeo slam, gli regala però una bellissima sposa. Infatti, subito dopo il torneo di Wimbledon, Berdych è convolato a nozze con la top model ceca Ester Satorova. Chi invece è stato ad un soffio dal primo successo in un major (anche se in doppio ne ha già vinti due) è la sua ex fidanzata, la dolce e talentuosa Lucie Safarova che, dopo anni di attesa e risultati al di sotto delle aspettative, si issa in finale al Roland Garros, disputando, finora, il più bel torneo in carriera.

Insomma, il momento d’oro – tennisticamente parlando – per Tomás non è ancora arrivato. Ma forse è ancora in tempo. Non dimentichiamo che, negli ultimi anni, il tennis non è uno sport per giovanissimi e speriamo che Berdych abbia ha ancora tante frecce al suo arco. Schiavone, Wawrinka, Vinci e Pennetta docent Auguri Tomas!

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