CURIOSITà

Tennis e sponsors on e off-court

Gli accordi di sponsorizzazione più interessanti e più remunerativi, sul campo e non: premiate le vittorie ma soprattutto il “personaggio”. Sara Cecamore

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50 milioni di dollari. Questa la cifra record raggiunta e superata di appena qualche spicciolo (parliamo sempre di migliaia di dollari) da Roger Federer, subito dopo la vittoria al primo turno agli ultimi US OPEN. 50 milioni di bigliettoni verdi guadagnati solo grazie al duro lavoro, al sudore (andatelo a dire a quelli che sudano davvero..) e alle vittorie in campo. 50 milioni, insomma, di soli montepremi. E sì, perchè nel tennis se non giochi non vinci e se non vinci non guadagni. Se giochi e vinci poi ci sono anche ottime probabilità che i tuoi guadagni non giungano più solo dai prize money ma che assumano la forma di lucrativi contratti di sponsorizzazione, “on and off-the-court”.


Ovviamente per quasi tutti i giocatori sono le sponsorships per attrezzature ed abbigliamento a rappresentare la maggiore fonte di guadagno al di là delle vittorie sul campo. Il contratto decennale che Federer ha firmato con la Nike rimane infatti il suo accordo di sponsorizzazione più remunerativo, del valore di più di $10 milioni all’anno. Gli spot divertenti che vedono protagonista il campione di Basilea si sprecano: dalla battaglia in salotto a suon di pallate contro un pazzo che si finge il suo coach (video) , alla dimostrazione di classe nel saper suonare la “chitarra” (video) , fino al recentissimo omaggio da parte dei più importanti sportivi marcati Nike in occasione della conquista del 15esimo Slam (video) .

Lo stesso discorso vale per Rafael Nadal e Maria Sharapova,che traggono dal famoso brand sportivo i loro maggiori profitti e che come lo svizzero e Serena Williams, possono vantare anche una linea di abbigliamento personalizzata. Verrebbe da dire a questo proposito “a chi tutto e a chi niente” se si pensa che al povero Davydenko non è bastata nemmeno la lunga permanenza alla terza posizione mondiale per procurarsi come sponsor un marchio affermato.
E a proposito di collezioni ideate ad hoc per un giocatore, circolano già le prime voci di un ingresso di Andy Murray nelle scuderie dell’Adidas che andrebbe a sostituire un altro cavallo di razza: Novak Djokovic. Il serbo infatti potrebbe non rinnovare il contratto con il famoso marchio a tre strisce, in scadenza a fine stagione, per passare alla K-Swiss nel 2010, dopo che già ad inizio di quest’anno aveva optato per un cambio di racchetta, da Wilson a Head.


Se poi il giocatore riesce a trasferire i propri successi sul campo anche in settori che con il tennis non hanno niente a che fare, allora fa il botto. In realtà, sponsorizzazioni che vanno al di là dei semplici accordi per abbigliamento, scarpe e racchette richiedono non solo una sicurezza di risultati ma anche una personalità vincente, convincente e preferibilmente di bell’aspetto (fatta eccezione per Kournikova…) che possa quindi garantire il successo anche in ambiti extra-tennistici. Ed ecco spiegate , quindi, sponsorships tra i migliori giocatori (e personaggi) dei due circuiti e aziende automobilistiche, di elettronica, di cosmetica o di prodotti finanziari. Così, mentre Federer è impegnato a radersi tutte le mattine con schiuma e rasoio Gillette (video) o a vestirsi alla John Travolta (video) , Nadal è alle prese con un’affascinante ricattatrice che sottopone lui e l’amico cestista Paul Gasol alle prove più bizzarre in cambio di un orologio firmato “Time Force” ( triciclo , Guglielmo Tell ) E non ci meraviglia neanche più la notizia del recentissimo accordo di sponsorizzazione che lega Serena Williams a Tampax, noto prodotto della Procter&Gamble, per il quale la tennista statunitense girerà una serie di spot nei quali batterà a suon di pallate una Madre Natura alla disperata ricerca di consegnarle il “regalino mensile” dissuadendola dal giocare. (video)


Il vantaggio di questi accordi “extra-tennistici” è che ti permettono di guadagnare delle belle sommette anche senza mettere piede su un campo da tennis. È quello che è successo a Maria Sharapova che, costretta a star lontana dalle competizioni per più di 9 mesi per l’infortunio alla spalla, è riuscita comunque a mettere in banca – tra sponsor come Canon, Tiffany e Land Rover, ed apparizioni varie- la modica cifra di $22.5 milioni.


Della serie, se vinci bene; se vinci e sei anche "personaggio" ancora meglio.
 

Sara Cecamore

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